Capitolo cinque.

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«Ti prego Mikey, puoi portare Luke, ma non voglio andarci da solo.» Ashton lo supplicò, durante la chiamata.

«Te l'ho detto Ash, non mi piacciono i party. Mi, mi spaventano.» Michael voleva aiutare il suo amico, ma odiava profondamente i party e non finivano mai bene.

«Ti prego Mikey.» lo supplicò di nuovo. «Per me, dopo tutto ciò che ho fatto per te, ti prego ti prego ti prego. Non voglio andarci da solo come una testa di cazzo, ti prego.»

Michael sospirò, chiuse la chiamata e chiamò Luke.

«Pronto? Luke?»

«Hey piccolo, cosa succede?» Michael sorrise, sentendo quel "nomignolo."

«A-Ashton vuole andare ad un party, ma non ci vuole andare da solo. Non è che potresti venire? Non ci saranno molti alcolici.»

«Certo! Mi piacerebbe molto.»

Michael lo ringraziò diverse volte, per poi chiudere la chiamata e richiamare Ashton. Gli disse che sarebbero arrivati alla casa al mare verso le 8, dato che la festa sarebbe cominciata alle 9.

Ashton sorrise, lanciando il telefono sul letto. Si guardò e pensò che forse era meglio cambiarsi, ma ora non gli interessava.

Calum era uscito per fare una passeggiata, in realtà era andato alla ricerca di un campo da basket, mentre i genitori erano usciti per conto loro, lasciando Ashton da solo in casa.

Da: Calum.
Ho trovato un campo da basket ma non c'è nessuno, e ho bisogno di un aiuto nella partica ;_;

A: Calum.
Vai a chiedere a qualche anziano vicino.

Da: Calum.
Ashton per favore :( non voglio il tuo aiuto, ma ho seriamente bisogno di una mano D:

A: Calum.
Okay, bene. Dimmi dove si trova questo campetto.

Ashton sospirò, ma sapeva che se ci fosse andato sua madre ne sarebbe stata felice.
Quando Calum gli mandò tutte le informazioni, Ashton uscì di casa.
Camminò per parecchio tempo, fino a quando trovò il posto. L'unica persona che vide in quel campetto fu Calum, che nel frattempo stava tirando a canestro.
Ashton nel frattempo si sedette su una panchina, posizionata ai margini.
Calum lo vide arrivare e non appena si accorse che già si sedeva, aggrottò le sopracciglia.

«Già ti siedi? Avanti, alzati!» Calum urlò e Ashton si alzò in piedi, ricevendo la palla dal ragazzo.

Ashton cercò di prenderla, ma non ce la fece. La palla prima gli finì sulle mani, poi cadde a terra.
Arrossì per la vergogna e si chinò subito a raccoglierla, aggiustandosi poi gli occhiali.
Prese la palla tra le mani e la rilanciò a Calum, ma non riuscì a fare nemmeno questo.

«Non è così che si lancia la palla!» Calum rise «hai mai giocato a basket?»

«Uh, no.» Ashton mormorò e Calum raccolse la palla, avvicinandosi a lui e passadogliela.

«Prova a fare un tiro a canestro.» disse lui.
Andando ad un chiosco lì vicino, prendendo una bottiglietta d'acqua e ritornando a quel campetto.
Ashton deglutì, osservando la palla e poi il canestro. La rete era parecchio distante da lui, ma ci provò lo stesso.
La palla finì al lato opposto, così andò a prenderla velocemente.

Ritornò alla stessa postazione di prima e vide Calum togliersi la maglia e appoggiare la bottiglia a terra. Ashton odiava quel ragazzo, ma doveva ammettere che aveva un corpo decisamente bello.

«È qui che sbagli. Prova a mirare verso la rete.» Calum istruì e Ashton cercò di fare come gli aveva detto.
Calum scosse la testa e si mise dietro di Ashton, afferrò le sue braccia e cercò di posizionarle nel modo corretto.

«Devi mettere le posizionare le braccia a W e piegare le ginocchia. Poi portare un po' più in alto del tuo petto ed infine lanci.»

Ashton eseguì il tutto, la palla non finì nel canestro ma colpì l'anello. Cosa decisamente buona per lui. 

Era davvero felice di questo piccolo suo "traguardo" e quando si girò verso Calum, si bloccò. La distanza tra i due era davvero poca e guardò i suoi capelli che in quel momento erano schiacciati, i suoi occhi e poi le sue labbra.

«Grande! Non è che puoi aiutarmi e io aiuto te?» Calum propose, correndo poi dietro la palla.

Ashton lo guardò per tutto il tempo, la visione di lui che correva a torso nudo non gli dispiaceva affato.

Peccato che lo odiava.

Per un minuto pensò al perché del suo odio nei confronti di Calum, ma la palla gli finì dritta in faccia.

«Ow, Hood!» Ashton esclamò, con una voce non tanto "virile".

«Scusami tesoro, non l'ho fatta apposta.»

«Mi hai quasi spaccato gli occhiali.» Ashton andò a tirargli in pugno, ma inciampò e cadde su Calum.
Quest'ultimo lo afferrò in fretta e quasi inciampò pure lui.

«Sei proprio maldestro.» Calum rise.

«Ti odio.»

«Ti odio anche io.»

-

«Stavo pensando..» Ashton cominciò la frase, andandosi a sedere sul letto. Era le 19:30 e a momenti sarebbero arrivti Michael e Luke, ma lui ancora non era pronto.

«Spara. Oh no aspetta, tu non puoi.»

«Sta zitto.» Ashton lo rimproverò, ma si miss a ridere. Calum era più simpatico ma lo odiava lo stesso.

«Sei pronto per il party?» Calum domandò, indossando poi dei skinny jeans neri e una canottiera bianca.

«Si ora mi preparo.»

«Bene, ma non indossare I tuoi pantaloncini orrendi. Indossa qualcosa di più bello.»

«Bello come?»

«Non lo so, ma non i pantaloncini.»

In realtà a Calum piacevano molto i pantaloncini che indossava Ashton, ma non gli avrebbe fatto fare brutta figura davanti  a tutta quella gente. Ma a lui cosa importava?

Poco tempo dopo qualcuno suonò alla porta e Calum andò al piano inferiore ad aprire. Luke e Michael arrivarono e senza nemmeno dire una parola, il corvino risalì le scale e andò da Ashton.

Ashton ora indossava dei skinny jeans neri, una maglietta semplice e lunga bianca, più una bandana che gli teneva i capelli. Si era pure tolto gli occhiali.

Calum si congelò sul posto, non sapevo più che pensare.

«Uh, Michael e Luke sono al piano di sotto. Uh fa davvero caldo qui, sarà meglio spegnere il ruscaldamento.» Calum mormorò, girandosi e andando a sbattere contro la porta. Imprecò a bassa voce e uscì dalla stanza, facendo ridere Ashton.

«Sei pronto Calum?» Luke chiese e Calum uscì di casa, salendo in macchina.

Non aveva più voglia di andare al party, ma doveva far felice il padre.

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Mi scuso per le ripetizioni dei nomi, dei verbi, delle parole o anche di qualche errore grammaticale.

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