Fanny

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Oggi Bella e Deborah non mi chiedono di mangiare con loro, probabilmente non vogliono l'ennesimo rifiuto e le capisco, io farei esattamente la stessa cosa.

Mi siedo tra Sally e Marion: sono ufficialmente piena di amiche, amiche belle, agili e popolari, eppure mi sento più sola di quando stavo con Bella come unica compagnia.

Britney ci sta spiegando a grandi linee come sarà la prossima coreografia che dovremmo imparare. Nell'ultimo allenamento, in due ore, siamo riuscite a impararne perfettamente una sola e la partita dei ragazzi è tra meno di dieci giorni. Ho posato il cellulare sul tavolo e mentre mangiucchio un'omelette, vedo sullo schermo comparire la notifica di un messaggio.

È Luke.

È dalla sera della festa che non ci parliamo. Mi manca, ma la paura che possa aver fatto qualcosa di sbagliato mi blocca. Senza contare che a Britney nemmeno piace. Dopo gli allenamenti si è offerta di riaccompagnarmi a casa con il suo motorino e prima di andare, abbiamo parlato un po'. Mi ha detto che secondo lei Luke non è degno di me. Che le cheerleader meritano i ragazzi migliori, i più ricchi, i più popolari e che lui non rientra in questa categoria. Quando le ho risposto che per me andava bene così, che sui ragazzi non ho mai avuto grandi pretese e che Luke mi piaceva veramente, lei è scoppiata a ridere. "Se ti piace veramente, come mai ancora non state insieme? Ovviamente puoi fare quello che vuoi, ma è brutto e nemmeno ti vuole, forse dovresti lasciar perdere..." ha commentato con una smorfia.

Dire che ci sono rimasta male è poco. Da quando sono entrata nelle cheerleader mi sembra di non combinarne una giusta, eppure essere una di loro mi piace. Mi piacciono le divise, mi piacciono le coreografie, mi piace l'essere guardata con ammirazione.

Sblocco il cellulare per visualizzare il messaggio:

Fatti trovare ai distributori automatici alle 14:00 in punto. Ho bisogno di parlare con te, ti prego.

Guardo l'orologio: è l'una e 53 e il luogo dell'appuntamento è dall'altra parte dell'edificio. Se mi sbrigo, posso farcela benissimo, ma non ho tempo per rimuginarci su: devo prendere una decisione, adesso. Britney ci sta ancora esponendo le sue idee per le nuove coreografie e non ho nemmeno finito di mangiare. Sono andata in bagno un quarto d'ora fa, accompagnata da Marion, quindi non posso nemmeno far finta di doverci andare di nuovo. Se me ne vado così, senza una spiegazione, sembrerà tutto troppo strano e prima o poi riceverò un'accozzaglia di domande a cui sarò obbligata a dare una risposta decente.

13:54

Mi alzo in piedi.

Britney mi guarda male. Odia essere interrotta.

<<Dove credi di andare?>> mi chiede stizzita. <<Non ho ancora finito di parlare>>.

<<Io...>>. Non so che cosa dire.

Una parte del mio cervello sta ordinando ai miei muscoli di rilassarsi e alle mie gambe di abbassarsi per risedermi.

Segui il tuo cuore, Fan.

<<...devo andare>> concludo raccattando la mia roba e attraversando la mensa di corsa. Sono sicura che dietro, me ne staranno dicendo di tutti i colori, ma non mi importa.

Luke vuole parlarmi.

Vuole vedere me.

*

14:00 in punto.

Luke è in piedi, le braccia conserte, i capelli corti e biondi che gli ricadono spettinati sul viso. L'espressione indecifrabile.

Aspetta me.

Gli vado in contro un po' troppo allegra di come vorrei sembrare e appena i nostri sguardi si incrociano, sento il familiare rossore salire alle guance. In un attimo la contentezza di vederlo lascia spazio all'ansia e alla preoccupazione.

Che cosa deve dirmi di così importante da sembrare disperato?

<<Ciao, Fan>> mi saluta dandomi un bacio sulla guancia. <<Sei...venuta>>.

Il solo contatto delle sue labbra contro la mia guancia mi fa sentire le farfalle nello stomaco.

Datemi un retino, per favore.

Non riesco a dire niente, così mi limito a sorridergli invitandolo a parlare.

<<Tu ricordi qualcosa della festa di sabato sera? Sii sincera>>.

Sinceramente? A parte te che mi aprivi la porta di casa, nulla. Zero assoluto.

<<P...perché me lo chiedi? Ho fatto qualcosa di sbagliato?>>

<<Dalla domanda che mi fai deduco che ricordi poco o nulla...>>.

<<Ti prego, dimmi cos'è successo>>. Sono sicura che c'è qualcosa che mi nasconde e voglio saperla.

<<Sai, volevo dirti che...non so come la prenderai, ma mentre eri ubriaca...>> esita e mi ritrovo a trattenere il fiato. <<No, lasciamo stare...>>.

<<Ora me lo dici!>> urlo. Non so da dove abbia preso il coraggio per impartirgli un ordine così ad alta voce, ma pare fare effetto su di lui, perché si decide a parlare.

<<Dicevo, che mentre eri ubriaca...ti ho fatto un video mentre dicevi cose sceme!>>

Tutto qui?

<<Ma l'ho eliminato ora, stai tranquilla>> si affretta ad aggiungere. <<Volevo dirtelo per correttezza e spero che non sia cambiato nulla tra di noi...pensavo che da quella sera stessi cercando di evitarmi, dato che ora stai sempre con il tuo gruppetto di bamboline-scimmie>>.

Non posso credere che mi abbia convocato d'urgenza solo per questo.

<<Tu, mi hai chiamato per dirmi solo questo?!>> dico cercando di contenere un attacco d'ira. Luke evita il mio sguardo di fuoco e alza le spalle.

<<Beh, volevo salutarti...>>.

<<Ti ricordi oggi di salutarmi?! Non l'hai fatto ieri e domenica non mi hai nemmeno scritto per sapere come stavo, dato che mi hai riaccompagnata a casa ubriaca fradicia!>>

Devo essere bordeaux in faccia, ma non mi importa. Mi sono stufata di mordermi la lingua, sopportare e stare sempre zitta. Forse Britney ha ragione, dovrei troncare con lui.

<<Non posso mica ricordarmi di scriverti sempre!>>bofonchia. <<Sai, quest'anno devo prendere il diploma e poi ce l'ho anch'io una vita sociale, una famiglia, degli amici, amici veri...non come quelle quattro galline con cui ora vai sempre in giro>>.

<<Tu non le conosci!>>

<<Nemmeno tu, se le difendi>>.

<<Io non ti sopporto più. Tu non tieni veramente a me o...>>.

<<Se non tenessi veramente a te non starei qui a dirti queste cose, alla festa mi sarei potuto tranquillamente approfittare di te, perché...guarda, non farmi parlare...>>.

Sento una lacrima silenziosa scivolare nel punto in cui Luke mi ha baciato pochi minuti fa.

Brucia da morire.

<<Forse è meglio se la chiudiamo qui. In tre mesi che ci frequentiamo non abbiamo fatto altro che litigare ed insultarci>> decreto stringendo i pugni. <<Diamoci un taglio>>.

<<Come vuoi>> mi risponde lui impassibile. <<Non posso impedirti di compiere le tue scelte, anche se secondo me non sono giuste>>.

<<Tu non capisci niente. Non hai nemmeno il coraggio di provare a baciare una ragazza dopo tre fottutissimi mesi che ci esci insieme>> sbraito mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime. <<Ah, no aspetta. Quella ragazza nemmeno ti piace, però non hai nemmeno il coraggio di dirle questo! Ti piace prendere in giro e basta!>>

Mi volto di scatto. Non ce la faccio più a guardarlo negli occhi.

Corro via senza voltarmi indietro nemmeno una volta. Britney sarà contenta, so esattamente cosa rispondere alle sue domande.

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