Capitolo 7

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TRIS 

Torniamo a casa. Christina è già qui. Mi sorride. Ma sembra che si stia sforzando. Aspetto che sua madre se ne vada e le chiedo

"Stai bene? Ti vedo un po' scossa..."

"Sto bene. Non puoi immaginare quanto sia felice che tu sia ancora viva!" sta sorridendo "sono solo preoccupata per te, voglio assicurarmi che tu stia bene."

Sta dicendo la verità. Almeno credo. È difficile che una ragazza cresciuta Candida menta. Ma non sono sicura che stia bene. Tutti questi avvenimenti non mi hanno fatto pensare a come si possa essere sentita Christina dopo la mia morte. Sono l'unica persona di cui si fida, al di fuori della famiglia, anche se non mi sembra abbia un bellissimo rapporto con sua madre e sua sorella. Ma non sono affari miei. Vorrei solo che lei andasse d'accordo con sua madre e sua sorella perché è fortunata. Lei ha ancora una famiglia. Io no. Ho perso mia madre, mio padre e poi mio fratello. Non me ne sono resa ancora conto. Ora sono sola. Non ho più nessuno. Ho solo Christina. La abbraccio. Mi scappa un singhiozzo. Lei cerca di consolarmi e mi stringe ancora di più.

"Non morire mai più!" si raccomanda Christina.

"Tu non lo fare mai. Ora ho solo te"

Gli angoli della sua bocca si abbassarono per un istante. A cosa sta pensando? Non l'ho mai vista così silenziosa.

"Mi stai nascondendo qualcosa?" le chiedo.

"Non proprio... la situazione è complicata, non posso dirti niente finche tu non ti ricordi di tutto."

"Di che stai parlando?"

"Tris, tu non ti ricordi di una cosa importante e devo aspettare che ti venga in mente. Non posso dirti altro a riguardo, posso solo aggiungere che farò di tutto per fartelo ricordare."

Non mi ricordo di qualcosa di importante. In effetti mi sento un po' incompleta ma non credevo fosse così importante. Spero di ricordarmene. Odio essere l'unica a non sapere qualcosa. Mi sforzo a pensare cosa possa essere. Ma non mi viene in mente niente. Mi addormento.

Mi sveglio di colpo e sono in un letto più piccolo di quello di casa di Christina. Provo a muovermi, ma non ci riesco. Poi lo vedo entrare. Rabbrividisco. È lui, quello che mi ha fatto del male per tutto questo tempo. È giovane, ha una mascella solida, i capelli corti, e dalla maglietta gli spuntano dei tatuaggi, come fossero delle fiamme. Provo a scappare. Non riesco a muovermi. Urlo. Chiudo gli occhi aspettando che mi colpisca. Mi scappa un singhiozzo. Lui si avvicina. Mi tiene il mento tra le dita. Apro gli occhi. Lui mi sta fissando le pupille. Deglutisco.

Sussulto e mi sveglio. Era solo un sogno. Però è diverso dalle altre volte. Non capisco. Christina è sull'uscio della porta. Devo averla svegliata. Ho il volto bagnato dalle lacrime. Stringo le mani sulle cosce per farle smettere di tremare. Lei mi si avvicina e mi abbraccia.

"Stai tranquilla, è solo un sogno, ora sei al sicuro."

Sono al sicuro. Ora sono al sicuro. Vorrei poterne essere convinta. Ma c'è qualcosa che me lo impedisce. Continuo a pensare al sogno. Perché era diverso? Centra qualcosa con ciò che non ricordo? Decido di raccontarlo a Christina. Lei mi sta ascoltando. Annuisce. Quando ho finito le chiedo se c'entra qualcosa con ciò che ho dimenticato.

"Ancora non so se posso dirtelo. Non è per nasconderti qualcosa ma non so se gioverebbe alla tua guarigione."

Alla mia guarigione? Sono mentalmente instabile? Che intende dire? Sono troppo stanca per fare domande.

"Scusa, ho sonno possiamo parlarne domani? "

"Certo. Ma resto qui a dormire sta notte. Forse ti sentirai più sicura, okay?"

Sono troppo stanca per obbiettare perciò annuisco e torno a dormire.

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FAN FICTION DIVERGENT: rapimento di Tris (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora