CAPITOLO 2 - III

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Sul gruppo cadde il silenzio. Per lunghi secondi, i tre adulti si scambiarono occhiate interrogative, alternandole a sguardi rivolti a Matias.

Il primo a parlare fu Maclea. – È un'idea tua, Conn?

– Stai scherzando? – Conn era esterrefatto quanto Maclea. – Matias, si può sapere che ti salta in testa?

– Cosa mi salta in testa? – Matias sentiva ancora la guancia bruciare per lo schiaffo, ed il sangue che scorreva veloce nelle sue vene pizzicava sulla pelle. – Mi salta in testa che vedo Enyd di nascosto ormai dall'inizio dell'estate. Non abbiamo mai fatto nulla di sconveniente, lo giuro, ma a dispetto di tutti voi altri la amo con tutta la mia anima, e voglio che sia mia moglie. – Quelle parole erano venute fuori come un fiume che rompe gli argini e trascina via ribollendo tutto ciò che incontra.

– Non se ne parla – tagliò corto Maclea.

– Ma perché? – protestò Matias. – Non è promessa a nessuno.

– Non sono affari tuoi, ragazzino.

– Lo sono, invece. Io amo Enyd, e lei ricambia il mio amore. Me lo ha detto.

– Una Maclea non sposerà mai un Conn, finché vivo – insistette Maclea, – ed Enyd lo sa bene. Sposarti! – quasi sputò quella parola. – Non può...

Una figura minuta attraversò il suo campo visivo in un lampo. Matias si ritrovò stretto tra le braccia di Enyd, spuntata da chissà dove, e quasi finirono entrambi a terra. – Sì, lo voglio! – gridò lei con tutto il fiato che aveva in gola e stringendolo forte a sé. – Lo voglio, lo voglio... – Matias poteva sentire il tremore del suo corpo stretto dolorosamente contro il proprio.

– Enyd! – sbottò Maclea. – Torna da tua madre!

– No – rispose lei senza mollare Matias, il volto premuto contro la sua spalla. – Lo amo, e voglio sposarlo, qui, stanotte!

– Ma che vuoi saperne, tu, di amore? – sbuffò Maclea. – E da qui a sposarsi. Con un Conn, poi...

– E che abbiamo che non va? – intervenne Conn piccato. – Le nostre terre sono tanto buone quanto le vostre. Persino le vostre pecore se ne sono accorte.

– Basta! Pecore, pascoli, terra... solo di questo sapete parlare! – Matias si accorse di avere quasi gridato solo quando le sue parole avevano già lasciato la sua bocca.

Tutti si zittirono di nuovo. Enyd si sciolse dall'abbraccio e gli prese una mano tra le sue.

– La terra è quel che abbiamo – disse Conn. – È quel che avrai quando io non ci sarò più. La terra, il teach...

– Non mi interessa, la terra – rispose Matias serio, – e non mi interessa il teach. Io e Enyd andremo a vivere al Poggio dei Falchi, così la smetterete di litigare per quello stupido prato. Sono dieci anni che non sento parlare d'altro. Il poggio, la faggeta, le pecore... basta, per gli dei. Prenderò io il poggio, sistemerò definitivamente l'alpeggio e ci andrò a vivere con Enyd, con la vostra benedizione o meno. Al solstizio, Enyd avrà sedici anni, e potrà decidere da sola chi sposare.

Enyd era sorpresa quanto tutti gli altri, ma il cuore le batteva forte. Matias stava sfidando la propria famiglia, la sua, le tradizioni, tutto unicamente per lei. In quel momento, quel ragazzo smilzo e spettinato le sembrò un eroe delle leggende, a cui mancava solo una spada scintillante per essere perfetto. Lui le passò un braccio attorno alle spalle, attirandola a sé, e lei si abbandonò contro il suo petto, consegnandosi completamente a lui e alla vita che le stava offrendo.

Il primo a replicare fu Maclea. – Enyd, quando avete pianificato questo? Quando avevi intenzione di dircelo?

Nella stretta di Matias, non aveva quasi più paura di suo padre. – L'ho saputo ora anche io, – ammise, – ma lo speravo.

Loth - Parte Prima: TerraWhere stories live. Discover now