Nove

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Tyler

Erano le 3 quando finalmente andammo da Taco Bell.

Josh si era comportato in maniera nervosa per tutto il tempo. Porca troia Josh, che cosa mi stai nascondendo?

Okay, non dovrei parlare in questo modo. Ma dico davvero, mi stava nascondendo qualcosa. Me lo sentivo.

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Ordinammo il cibo e finalmente ci sedemmo in un tavolo abbastanza isolato, in un angolo del ristorante.

Notai che le mani di Josh tremavano quando afferrò il suo taco.

Stava bene? Decisi di chiederglielo.

"Josh? Va tutto bene?"

Alzò subito lo sguardo, facendo ricadere il taco sul piatto.

"N-no. Voglio dire, sì, sto bene."

"Ne sei sicuro? Riesci a mala pena a tenere in mano il tuo taco."

"Sto bene Ty, davvero." Non sembrò per nulla convinto.

"Okay, se lo dici tu."

Diedi un altro morso al mio taco guardando da tutt'altra parte. Il nervosismo di Josh aveva reso nervoso anche me.

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Josh

Era passata un'ora da quando avevamo finito il nostro cibo ed eravamo usciti dal locale.

Non riuscii a mangiare nulla. Avevo troppi pensieri per la testa, la maggior parte su Tyler.

Lui mi piaceva, era più di una cotta, e avevo bisogno che lui lo sapesse.

Non potevo più sopportare il fatto che io lo volessi sempre baciare così tanto.

Ma ero timido e schifosamente ansioso, e mi ero dovuto tenere tutto dentro.

E poi, sarebbe stato proprio strano se avessi tirato fuori il discorso mentre stavamo mangiando.

Decisi di portarlo nel parco più vicino, che proprio vicino non era.

Avevo bisogno di dirglielo.

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Ci sedemmo sulle altalene, e dopo quindici minuti di assoluto silenzio finalmente parlai.

"T-Tyler." Mi girai verso sinistra, in modo da essere faccia a faccia con Tyler. "Ho bisogno di dirti una cosa."

"Che succede?"

"Mi prometti che non ti metterai a ridere e che poi non mi odierai?"

"Certo, promesso." Disse porgendomi il mignolo.

Era peggio di un bambino.

Un bambino decisamente carino, però.

Presi il suo mignolo con il mio, ma nonostante tutto non avevo ancora il coraggio di parlare.

"Allora dimmi, di cosa devi parlarmi?" Tyler mi sorrise.

Potrei morire.

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Mi presi cinque minuti prima di dire qualcosa.

Beh, non l'ho proprio 'detto'. Era stato più come se avessi vomitato tutto il miscuglio di sentimenti e pensieri che mi portavo dentro da settimane.

"Tyler, devo essere sincero, ho rotto con Debby perché avevo iniziato a farmi delle domande. Molte di queste erano su ciò che provavo per te. So che sembrerà strano ma penso che tu mi piaccia. No, okay, tu non mi piaci. Lo giuro su dio, Tyler Joseph, io sono innamorato di te e non posso continuare a far finta di nulla."

Tyler mi guardò, con la bocca leggermente aperta, arrossendo.

Prima che lui potesse parlare, io continuai.

"E sai qual è la cosa più frustrante? Il fatto che voglio baciarti ma non posso."

Restammo seduti in silenzio per almeno dieci minuti, senza guardarci, finché non sentii una debole voce provenire dalla mia sinistra.

"Se vuoi puoi baciarmi ora."

Iniziai ad arrossire. Il mio cuore stava battendo all'impazzata e le mie mani cominciarono a sudare.

Stava succedendo veramente?

Mi alzai dall'altalena e mi misi davanti a Tyler. Presi la sua mano, facendolo alzare dall'altalena.

Lo avvicinai un po' a me, mettendogli le braccia intorno al collo.

Sentii che lui mi circondò i fianchi con le sue braccia.

E finalmente successe.

Il bacio che stavo desiderando da settimane.

Le sue labbra erano calde e morbide, e affanculo le farfalle, sentivo un intero zoo nel mio stomaco.

Eravamo così vicini che potevo letteralmente sentire il cuore di Tyler battere.

Non avrei mai voluto che quel momento finisse.

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Tyler si staccò piano, lasciando che le nostre fronti e i nostri nasi si toccassero ancora.

"Ho aspettato questo momento per un bel po'." Rise, mentre io non potevo fare a meno di sorridere per quanto fosse tenero.

Ripeto, potrei morire.

.-._.- Spazio traduttrice -._.-.

So che questo capitolo è... patatoso? Sì, quei due sono patatosi. E so che la dolcezza di questa parte mi avrebbe dovuto far sciogliere e urlare, ma mentre traducevo pensavo a TB Saga e, boh, sto ancora ridendo. Ty, grazie di esistere.

The end of all things.// Joshler.Where stories live. Discover now