; Accident.

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Quando rischi così tanto ti vedi passare
vita davanti in un secondo, in un attimo.
Dai bei momenti passati con i genitori, al turbolento presente che ora stava scivolando via tra le sue dita.

Gli erano bastati dei semplici minuti di distrazione, lasso di tempo in cui i pensieri avevano preso il sopravvento distraendolo da quello per il momento era la cosa più importante; la strada.
Un lampo di luce improvviso, un raccapricciante frastuono aveva tagliato il silenzio mentre piccoli pezzi di lamiere erano sparse per la strada. Due auto erano ferme al centro della strada entrambe immobili, entrambe messe male. A risvegliarlo da quell'assurdo incubo che assomigliava fin troppo alla realtà, fu una forte fitta al pitto susseguita da un frustante mal di testa. Si massaggiò nervosamente le tempie speranzoso di riuscire a farlo sparire. Solo dopo essersi sfiorato appena la fronte si rese conto che la situazione era più grave di quanto pensasse. Stava sanguinando, e se lui era ridotto in quel modo chissà quali sarebbero state le condizione dell'altro.
Spostò lo sportello cigolante dell'auto e faticando vistosamente fuoriuscì da quella macchina mortale. Abbassò lo sguardo accorgendo di avere la maglia sporca di sangue, la sollevò appena notando un esteso taglio al basso ventre. Strinse i denti e a passo lento si avvicinò all'altra vittima dell'incidente.
Quella sera stava andando veloce, leggermente di più del limite consentito della legge ma di certo non tanto da provocare un'incidente di quelle portate. Per una volta l'unico responsabile non era lui. Un corpo fermo con le braccia spalancate si trovava disteso sul cruscotto della macchina anche lui sanguinante, sicuramente tra i due quello messo peggio era l'altro. Ripose due dita all'estremità del collo assicurandosi che non fosse morto. Tirò un sospiro di sollievo non appena sentì il suo debole battito, era vivo chissà ancora per quanto lo sarebbe stato, ma era vivo.
Prese il telefono tra le mani, digitò il numero del 118 e aspettò.

; - Pronto 118.. - il ragazzo presente dall'altra parte della cornetta non abbe nemmeno il tempo di continuare perché preceduto dall'argentino.

; - Pronto, è successo un casino, un'incidente. - affermò con il fiato che sembrava mancargli.

; - C'è qualcun altro oltre lei signor..? -

; - Mauro, Mauro Icardi. C'era un ragazzo alla guida dell'altra auto. -

; - Sa dirmi se respira ancora? -

; - Aveva il battito lento, ma si, è ancora vivo. -

; - Sa dirmi dove vi trovate? Un'ambulanza sta già venendo da voi..

; - È tutto così buio, così confuso.. -

Improvvisamente la vista si appannò diventando così sempre più difficile riuscire a distinguere qualcosa. Un giramento di testa, e divenne tutto buio.

; - Pronto?! Signor Icardi, sta bene? -

Era davvero così che doveva andare?

Qualche ora dopo.

Il fastidioso squillo metallico del telefono la costrinse ad alzarsi svogliatamente dal letto e andare a rispondere. Si chiedeva davvero chi fosse quella testa di cazzo che aveva deciso di romperle le palle di domenica mattina. Una volta spalancati gli occhi realizzò che quella non era la sua camera di hotel, che quello non era un hotel. Spostò lo sguardo verso la sua sinistra notando la mancanza di Mauro al suo fianco. Aveva la strana sensazione che qualcosa non andasse, sperava solo di sbagliarsi. Afferrò l'aggeggio che assomigliava ad una mattonella notando cinque chiamate perse, un'ennesima da parte della stessa persona.

Chiamata in corso da Stevan Jovetić.

; - Dio, ce l'hai fatta a rispondere, cazzo. - imprecò il montenegrino rispondendo in un tono preoccupato.

; - Sai com'è dormivo.. - mormorò abbassando istintivamente nonostante il ragazzo dall'altra cornetta non potesse vederla. - Cos'è successo? -

; - Ti ho chiamato per questo, Mauro ha avuto un'incidente.. -

Per un momento la vista le si appannò e la testa inizio a girarle, non era vero. Com'era potuto accadere una cosa del genere? Avevano passato tutta la notte insieme, o almeno così lei la pensava. Solo che al suo risveglio non l'aveva trovato.

; - Melissa? -

; - Co.. Come sta? - domandò con la voce tremante e spezzata dalle lacrime che nel frattempo erano iniziate a scendere.

; - Ha battuto la testa e ciò gli ha provocato una ferita, ha perso molto sangue ma i dottori dicono che se la caverà. -

Rimase il silenzio e solo dopo una manciata di secondi interminabile si limitò a ringraziarlo di averla informata. Nonostante non sapesse il motivo del perché Mauro avesse deciso di scappare nel bel mezzo della notte, nonostante non centrasse niente; si sentiva ugualmente in colpa. Tanto alla fine, per un motivo o l'altro era sempre comunque colpa sua. Afferrò velocemente la t-shirt e nel sistemarla notò il succhiotto lasciando nella notte di fuoco appena passata. Era amore, o la stava semplicemente usando? Infilò i jeans, e mise le scarpe.
Prese la borsa ed uscì di casa pronta per dirigersi mentalmente impreparata a ciò che avrebbe potuto vedere su quel lettino d'ospedale.

"In questo momento,
Con la paura nel petto
Il respiro veloce
Avrei bisogno
di un tuo abbraccio
E della tua voce
Che sussurra
"'Andrà tutto bene.'"

Instagram ; Mauro Icardi.Where stories live. Discover now