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Erano passati tre giorni e Gerard continuava solo a dormire e ad andare in bagno e tutto si limitava a queste due semplici azioni.

Non aveva nemmeno mangiato perché non ne vedeva il motivo e in ogni caso non aveva la forza di cucinare. Oltre al fatto che Mikey, qualche giorno prima, era salito con poca spesa e probabilmente era già rimasto senza scorte.

Aveva pianto molto e si era maledetto perché sapeva che non avrebbe dovuto rispondere. Era rimasto bloccato lì, con il telefono premuto contro l'orecchio, e l'aveva sentito urlare ma non aveva potuto farci niente.

E poi il silenzio.

Odiava il silenzio.

Aveva odiato ancora di più il silenzio in cui era annegato dopo che da Frank non aveva saputo più niente.

Non aveva osato accedere la televisione o la radio, non aveva sentito Mikey, non aveva cercato nessuna voce e nessun rumore, due delle poche cose in grado di rassicurarlo.

Era rimasto nel silenzio più assoluto perché l'unica voce che voleva sentire era quella di Frank. Avrebbe voluto che il ragazzo gli parlasse. Aveva provato a chiamarlo, ma ogni volta risultava non disponibile. Gli aveva mandato così tanti messaggi su Kik che aveva perso il conto, e aveva quasi finito il credito perché aveva cominciato anche ad inviargli SMS sul cellulare.

Ma nessuna risposta.

Silenzio.

Lo aveva reso più triste che mai. Si era pentito di non essere sceso, perché non poteva uscire da quel dannato guscio, perché aveva paura di tutto. Ma non era colpa sua. Non era colpa sua e i suoi genitori glielo avevano ripetuto per anni.

Non era colpa sua ed eppure eccolo, raggomitolato sotto le coperte di un letto sfatto e con le lenzuola sporche, gli stessi vestiti di quando si era guardato allo specchio e non aveva trovato nemmeno un lato positivo in sé. Era più solo che mai soltanto perché  si sentiva  solo, perché l'essere circondato da poche persone non gli aveva mai dato problemi, ma adesso gli mancava qualcosa di importante, qualcosa che desiderava. Ed era colpa sua.

Si sentiva inerme e senza forze.

Sentì il cellulare vibrare e scattò immediatamente, sperando di trovare una risposta di Frank, ma niente.

[+1 862 - 8xx - xxx ][ Mikey ] : Cosa succede, Gerard?

[+1 862 - 8xx - xxx ][ Mikey ] : Non mi rispondi da due giorni

A quel punto Gerard aveva ricominciato a tremare. Sentiva il naso colargli e si passò la manica sul viso, tirando su con forza. Sapeva che doveva rispondergli perché non voleva far preoccupare suo fratello inutilmente, ma non aveva idea di che scrivergli, non era nel pieno delle sue facoltà e aveva ricominciato a piangere.

[ +1 862 - 3xx - xxx][ Gerard ] : Frank

[ +1 862 - 3xx - xxx][ Gerard ] : Ho combinato un casino

[ +1 862 - 3xx - xxx][ Gerard ] : Non vuole più parlarmi

[ +1 862 - 3xx - xxx][ Gerard ] : Mi dispiace, non ce la faccio ora

[ +1 862 - 3xx - xxx][ Gerard ] : Ti scrivo io

A quel punto il cellulare gli cadde di mano e aprì la bocca come se volesse urlare ma non uscì niente, era disperato, era triste, non poteva farcela. Si impose di calmarsi, respirò a bocca aperta finché non riuscì a regolare il respiro e prendere di nuovo il telefono e leggere cosa gli aveva scritto Mikey.

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