5. Día afuera - segunda parte -

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"Non avresti dovuto lasciare a Tino una banconota da 100 dollari come mancia." mi rimprovera Simón.
"Non sapevo di avere qui mio padre. Simón, posso permettermeli, stai tranquillo!"

"Non mi interessa se te li puoi permettere o no, io sono sicuro che i tuoi non sono così stupidi da lasciarti così tanti soldi."
"Simón, me ne posso permettere quanto voglio. E comunque sono cazzi miei di come spendo i miei soldi."

Fa una smorfia di fastidio e rotea gli occhi.
"Mi sta passando ancor di più la voglia. Luna, questa é Baires. Ti faccio fare un giro turistico o... Non so, vuoi..."
"Dove sono i negozi? I centri commerciali?" chiedo guardandomi intorno.

"Questo é solo il centro. Tutte quelle strade portano ad un terminato quartiere, storico o moderno. Baires é un ottimo posto dove perdersi." mi informa Simón.

Mentre parliamo camminiamo in questa piazza, attorno ai bar che ci sono.
"Dove siamo di preciso? Mi dai un nome o..."

"Siamo entrati nel quartiere di Palermo. Vedi tanti bar perché é caratteristico del quartiere." spiega Simón.
"E... C'è un centro commerciale qui intorno?" chiedo ancora.

"Si, c'è un centro commerciale Luna. Non conta solamente quello!" sbuffa Simón.
"Per me sì." ribatto.
"Alto Palermo. Se proseguiamo diritto per questa strada e giriamo a destra poi c'è una piazza enorme dove c'è un grande centro commerciale."

Continuiamo a camminare seguendo le sue stesse indicazioni fino ad arrivare ad un edificio alto almeno tre piani.
"Dai entriamo!" esclamo entusiasta.

Alto Palermo é bellissimo.
Ha un sacco di negozi, é enorme, pieno di gente e molto moderno.
"Faccio strada io!" dichiaro.
"Ma se non conosci neanche i negozi che ci sono!"

"Ma qui sono io l'esperta, é il mio territorio questo."
Facendo un rapido giro individuo subito i negozi dove voglio andare.
"Facciamo un giro da Mac, poi da Zara, da Prada, poi da Michael Kors e poi in quel piccolo negozio di Louis Vuitton, infine faremo anche un giretto da Rimmel e Victoria's Secret."

"Quanto tempo vuoi stare? É quasi mezzogiorno!"
"Sono veloce io. Almeno un'oretta e mezza!" esclamo divertita.

Da Mac e da Michael Kors ci stiamo poco tempo, compro due nuovi rossetti, e una nuova borsa nera.
Girando i negozi comprò tre o quattro nuovi vestiti, due nuove paia di jeans, qualche maglia e un paio di scarpe.

"Ti prego Luna, fermiamoci. Non.. Ce la faccio più." dice Simón esausto.
Si siede su una panca e appoggia tutte le borse che ha in mano.
"Certo che sei un vero gentleman ma ti stanchi in fretta, eh." dico ridendo.

Mi siedo accanto a lui e guardo la vetrina del negozio di fronte.
Ha un nome assurdo, é uno di quelli misti, dove si trovano vestiti di marca e non.

"Ti va di entrare lì?" gli propongo.
"Certo... Come se avessi alternativa." ribatte lui.
"Su, vieni!"

Girando un po' in questo negozio trovo cose carine, ma vedo un vestito rosso molto semplice e carino.
Lo osservo un'attimo e lo scarto.
"Ehi, perché lo lasci? Ti starebbe bene quello." protesta Simón.
"Simón l'ultima volta che mi hai consigliato da vestire era una gonna in tulle. Ed io odio il tulle."

"Ma quel vestito non ne ha. Dai, Luna, ti ho vista come lo guardavi."
"É poco appariscente, non é il mio genere."
"Qui siamo tutti poco appariscenti. Dai, provalo." mi convince lui.

Roteo gli occhi e prendo anche quel vestito.
Dopo altri dieci minuti vado a provare i vestiti che ho in mano.

Alla fine rimane quel benedetto abito rosso.
Non é così male... É solo che sono abituata a marche più famose ed a vestiti che non passano mai inosservati.

Diferentes • Lutteo • [Italian]Where stories live. Discover now