3. Sguardi

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Il momento della cena pareva tranquillo. Tutti chiaccheravano tra di loro, seduti allo stesso tavolo. Sembravano così tranquilli, a differenza di Hinata che era un miscuglio di emozioni, tristezza, rabbia, speranza gli chiusero completamente lo stomaco, facendo sì che non toccasse una briciola di ciò che conteneva il suo piatto. Ne approfittò per guardare i ragazzi che non aveva potuto conoscere, uno biondo, l'altro con i capelli color mora.
Poi lo sguardo gli cadde sulla propria pietanza, del banalissimo ramen. Rimase a fissarlo per molto tempo, pensando a tutto ciò che era successo e quello che accadrà.
Capì che doveva alzarsi dal tavolo quando un signore si avvicinò a lui, scuotendolo un po'. L'uomo si presentò ad Hinata come il cuoco, si chiamava Ukai.
Notando il suo brutto umore chiese al ragazzo quale fosse il suo piatto preferito, così da poterglielo cucinare, questo fece sorridere Shoyo.
Raggiunse gli altri ragazzi che si trovavano nel salone, ognuno intento a fare cose diverse. Il biondo e Yamaguchi parlavano, piuttosto era il secondo a parlare ininterrottamente, mentre il primo si limitava ad annuire sotto gli occhiali. Yachi leggeva un libro mentre Oikawa giocava con i suoi capelli. Quando Shoyo guardò l'ultimo ragazzo, quello dai capelli blu, quest'ultimo distolse rapidamente lo sguardo, puntandolo contro il muro.
Hinata andò a sedersi sul divano, sentendosi leggermente a disagio quando lo sguardo del ragazzo tornò pesante su di lui, poteva sentirlo che lo stesse guardando.
Lentamente alzò il viso, facendo incontrare i loro sguardi. Si guardavano, si studiavano.
Hinata si innamorò dei suoi occhi.
Dopo qualche secondo abbassò il capo, sentendo una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Rimasero lì a non far nulla per un po', fino a quando un ragazzo con un adorabile neo sotto l'occhio li venne a chiamare, dicendo loro di andare a lavarsi.
Dopo qualche sbuffo e lamentela generale tutti si alzarono, dirigendosi verso i bagni per fare la doccia.
Hinata sgattaiolò via dalla stanza per cercare l'uomo che poco fa aveva fatto irruzione nella stanza. Intravide una chioma grigia e subito corse verso di essa, sfiorando il braccio del ragazzo per attirare la sua attenzione.
«Mi scusi.»
Mormorò, accennando un sorriso quando esso si voltò verso di lui con un sorriso.
«Ehi! Dimmi tutto Shoyo.»
«Ecco... Posso fare la doccia da solo?»
L'uomo si grattò la nuca, sospirando.
«Mi dispiace, ma non credo sia possibile. Se vuoi puoi farla con Yachi, se lei è d'accordo.»
«C-Cosa?!»
Il viso di Hinata divenne paonazzo all'idea di condividere la doccia con una ragazza, anche se era gay il solo pensiero lo metteva in imbarazzo.
Dopo aver chiarito che quello fosse il professore e che si chiamasse Sugawara Koushi scappò al piano di sopra a cercare Itoka, l'idea di rimanere nudo con tante persone e con quel tipo gli faceva girare la testa.
Bussò alla porta della camera della ragazza, che gli aprì dopo poco, era già avvolta in un candido asciugamano rosa.
«Hinata, che succede?»
Chiese, stando attenta a coprirsi bene.
«Yachi... Posso fare la doccia con te?»
Sussurrò il ragazzo, coprendosi il viso con le mani per il troppo imbarazzo.
D'altra parte, anche la biondina arrossì a quella richiesta.
«Perché dovresti farla con me? Non puoi farla con gli altri?»
«Mi vergogno... E poi quel tipo con gli occhi azzurri mi fissa e, uhm, credo mi piaccia un po'.»
«Quindi sei... »
Yachi lasciò la frase in sospeso, sorridendo quando vide il rosso annuire.
«Mnh... E va bene, puoi farla con me, però se scopro che mi hai raccontato una bugia te lo taglio. Chiaro?»
«Chiarissimo!»
Shoyo sparì a prepararsi. Nel breve tragitto verso la propria camera vide il ragazzo che gli aveva fatto battere il cuore con un solo sguardo: stava uscendo dalle docce, coperto da un solo asciugamano legato in vita. Hinata rimase stregato a quella vista. Arte pura. Riuscì a pensare solo quello.
«Si, ti piace proprio tanto.»
Ridacchiò Yachi dietro Hinata, prendendolo un po' in giro e facendo sì che il ragazzo arrossì lievemente.
«Yah! Solo un pochino.»
Mormorò lui in propria difesa, rifugiandosi nella propria camera per spogliarsi dai vestiti sporchi e avvolgersi in un asciugamano giallo confetto, ritornando poi nei bagni.
La doccia non fu un'esperienza così tremenda come Shoyo si aspettava, anzi, tutt'altra cosa. Aveva condiviso un momento così intimo con una persona, sentendosi immediatamente molto più legato a lei. Certo, qualche volta gli era scivolato lo sguardo verso il basso, ma non era malizia, forse curiosità, pensò lui.
Una volta pulito e profumato tornò nella sua stanza, sospirando sollevato quando il suo corpicino toccò il materasso.
Chiuse gli occhi e immediatamente il ragazzo corvino apparve, bellissimo come sempre.
Hinata fremeva per sapere il suo nome, ma non voleva che qualcuno glielo presentasse, voleva sentirselo dire da lui stesso. Si perse poi ad osservare il ricordo della sua immagine, con un piccolo sorriso sulle labbra.

Il mattino seguente, il ragazzo si alzò presto come suo solito, era piuttosto mattutino.
Si mise seduto sul letto, osservando Yamaguchi che russava e dormiva con la bocca spalancata, ridacchiando.
Dopo poco si alzò, recuperando i propri vestiti e uscendo dalla camera per cercare i bagni.
Già, nelle camere non c'erano, una seccatura pensò il ragazzo.
Una volta lì entrò in un cubicolo, fermandosi quando si guardò allo specchio. Rimase così, fermo a guardarsi per molto tempo, senza nemmeno accorgersi che i suoi occhi avevano iniziato a lacrimare. Si lasciò andare a quel momento di debolezza, sedendosi sulla tazza e iniziando a singhiozzare, convinto che non ci fosse nessuno sveglio a quell'ora.
Si sbagliò.
Qualcuno bussò alla porta del bagno dove si trovava Hinata.
«Perché stai piangendo?»
Quel qualcuno era il tipo con i capelli blu.

Prison [KageHina]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang