5. Attenzioni

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Tobio entrò in camera di Hinata, andando a sedersi sul materasso davanti a quest'ultimo.
«Che ci fai qui?»
Si ritrovò a balbettare il più basso con un accenno di rosso sugli zigomi.
«Volevo vederti.»
Rispose l'altro, guardandolo attentamente, mettendo a disagio il più piccolo.
«O-Okay.»
Borbottò infine, tornando a leggere il libro che poco fa aveva aveva abbandonato sulle proprie gambe.
Gli occhi blu di Kageyama percorsero con attenzione i lineamenti del ragazzo, un sorrisetto si allargò sul proprio viso. Si avvicinò ad Hinata, così da riuscire a sedersi al suo fianco. Shoyo lo guardò con la coda dell'occhio, ignorandolo poi.
La mano del più grande finì nei ciuffi arancioni di Hinata dopo pochi secondi, prendendo ad accarezzarli e sfiorarli dolcemente, giocò con alcune ciocche dei suoi capelli, approfittandone per avvicinarsi ancora più al ragazzo. Si perse in quei piccoli gesti, stupendosi della morbidezza dei suoi ciuffi, mentre di nuovo si ritrovò ad osservare Hinata, questa volta di profilo.
La mano che prima accarezzava i suoi capelli rossastri ora era sul naso, percorrendone il profilo con il polpastrello dell'indice. Premette un po' il dito sulla punta del suo nasino, facendo così si che Shoyo arricciasse il naso. Ridacchiò appena a quella reazione.
Lentamente, il dito scivolò sulle sue labbra, accarezzandole delicatamente.
Ormai le guance di Hinata erano più che rosse, ma tutte quelle dolci attenzioni non gli dispiacevano.
Il rosso voltò piano il viso verso Tobio, così da poterlo guardare meglio, quest'ultimo ricambiò immediatamente il suo sguardo.
Avvicinò il viso a quello rosso di Hinata, lasciando sfiorare i loro nasi, facendoli sfregare teneramente tra loro. Sul viso del più piccolo si fece subito strada un timido sorriso, mentre rispose a quel gesto. I loro visi si avvicinarono ulteriormente, tanto che riuscivano l'uno a sentire il respiro dell'altro, Hinata percepiva quello di Tobio accarezzare le proprie labbra. Profumava di latte.
Fu Kageyama a spezzare la magia, lasciando Hinata con un semplice bacio sulla fronte.
Ridacchiò nel vedere l'espressione del più basso, che si aspettava più di quello.
«Non corriamo piccoletto, non ci sarebbe divertimento se no.»
A quelle parole Hinata gonfiò offeso le guance, incrociò le braccia al petto e si girò dal lato opposto a quello di Kageyama.
Non poteva giocare così con il suo cuore! Il suo cervello stava già pensando a come sarebbe stato il suo primo bacio, a come sarebbe stato averlo come fidanzato e come marito, a come sarebbe una vita con lui e un cane e dei figli. Insomma, stava solo aspettando un bacio.
Si imbronciò, farneticando cose tra se e se, in modo da non farsi sentire dal più alto.
«Oh andiamo, non tenermi il muso ora.»
Disse il corvino accennando ad una risata, mentre si girava completamente verso il corpo di Hinata. Avvolse le braccia attorno al suo vitino stretto, tirandolo di peso tra le proprie gambe.
«Sei cattivo.»
Mormorò Hinata in imbarazzo, senza degnarlo di uno sguardo.
«Volevo vedere se ti fossi rifiutato! Come posso sapere che tu sia gay senza qualche piccola prova?»
«Chi ti dice che io sia gay?!»
Tobio alzò gli occhi al cielo, appoggiando poi il mento sulla spalla di Hinata.
«Me lo dici tu. Il modo in cui mi guardi, il modo in cui arrossisci. E poi volevi baciarmi! Sei gay e ora lo so.»
«Ti guardo normalmente, arrossisco per il caldo e volevo solamente sentire cosa si provasse a baciare un ragazzo!»
«Dio, sei testardo. La prossima volta vorrai sentire cosa si provi a toccare un ragazzo, per caso?»
Detto questo scoppiò a ridere, mentre Hinata diventò bordeaux fino alle orecchie e spintonò un po' il ragazzo dietro di se.
«Non dire porcherie.»
«Potremmo non limitarci a dirle.»
«K-Kageyama!»
Shoyo si coprì il viso, imbarazzato, per poi sfilarsi dall'abbraccio dell'altro ragazzo che se la rideva alla vista di un Hinata tanto in imbarazzo.
«Non ti azzardare a ridere o giuro che te lo stacco.»
«Uh, aggressivo. Mi piacciono i tipi aggressivi.»
«Io non- non sono aggressivo!»
Gli tirò un cuscino in piena faccia, sperando che questo l'avrebbe fermato dal dire cavolate.
Kageyama, dopo essersi preso una cuscinata sul naso, riafferrò l'oggetto con cui era stato colpito, restituendo il colpo ad Hinata e, quindi, colpendolo a sua volta con il cuscino.
«Non ti azzardare a rifarlo.»
Disse, cercando di apparire timoroso, il che fece ridere Tobio che subito lo colpì nuovamente.
Shoyo si guardò velocemente intorno, cercando un'altro cuscino così da rispondere per bene al ragazzo, gli unici nella stanza erano il suo, che ora aveva Kageyama, e quello di Yamaguchi, che si trovava sul letto opposto.
Guardò Tobio, che capì le sue intenzioni nel momento che i loro sguardi si incontrarono.
Hinata scattò verso il letto del suo amico, ma il corvino lo fermò prontamente afferrandogli una caviglia e tirandolo verso di se.
«Lasciami!»
Urlò il rosso in preda alle risate, mentre si dimenava sotto a Kageyama che tentava di tenerlo fermo. Nel disperato tentativo di liberarsi, Hinata prese a fare il solletico al più grande che, invece di scoppiare a ridere come lui si aspettava, si limitò a guardarlo con una faccia più che compiaciuta.
«Non lo soffro.»
Disse poi con un ghigno. Portò le mani ai fianchi di Shoyo, solleticandoli e pizzicandoli. Hinata subito rise e si dimenò, contorcendosi per il solletico.
Tobio si fermò dopo poco, guardando Hinata, entrambi ansimanti per le risate e la "lotta" appena avuta.
Il rosso gli sorrise, riscaldandogli il cuore.
In quel momento, Kageyama riuscì a concentrarsi solo sulle labbra dell'altro, troppo invitanti per dire di no. Chinò il viso, lentamente. Di nuovo i loro nasi si incontrarono, i respiri si mischiarono, le labbra si sfiorarono.
«Hinata, andiamo a giocare a- oh... Momento sbagliato.»
Yamaguchi fece irruzione nella stanza in quel momento, facendo bloccare e immediatamente separare i due ragazzi.
Tobio maledisse Yamaguchi con il pensiero, rivolgendogli uno degli sguardi più torvi possibile. Aveva rovinato tutto, pensò.
«Ci vediamo dopo, sfigato.»
Ridacchiò Kageyama, scompigliando giocosamente i capelli del più piccolo per poi uscire dalla stanza.
Una volta soli, il ragazzo pieno di lentiggini scoppiò a ridere, beccandosi così una scarpa in testa.
«Ahia.»
Piagnucolò, massaggiandosi il punto colpito. Shoyo lo guardò male, imbronciato come non mai.
«Hai rovinato tutto!»
Quasi urlo il più basso, continuando a guardare l'amico che si grattò la nuca imbarazzato.
«Mi dispiace... Piuttosto, perché cavolo tu e Kageyama vi stavate per baciare?!»
«Queste sono cose che non ti riguardano.»
Affermò Hinata, girando il viso dalla parte opposta al proprio amico.
«Devi raccontarmi tutto, ogni minimo dettaglio. Assolutamente.»
Dopo qualche secondo, Shiyo sospirò pesantemente, rivolgendosi poi all'altro.
«E va bene... Vieni qui.»

Prison [KageHina]Where stories live. Discover now