Capitolo 4

248 14 0
                                    

"Non se ne parla." Daryl scuote la testa mentre arma la balestra.

"Devo ricordarti di chi ti ha parato il culo ai magazzini il mese scorso?"

"Devo ricordarti che stavi per diventare cibo per zombie ieri mattina, perché ti ha scoreggiato il cervello, o qualcosa di simile?" Lo guardo, ferita. Lui si volta quando non mi sente ribattere e abbassa le spalle. "Senti, non voglio che ti succeda qualcosa, e scusami se mi preoccupo, ma ultimamente gli incidenti sono troppo frequenti."

"Non te lo sto chiedendo Daryl." Scuoto la testa. "Verrò lì dentro con voi. Sto bene. Voglio aiutare. E siete dispari, avete bisogno di un'altra persona che copra il quinto."

Daryl mi guarda per un attimo prima di sospirare.

"Stai vicina a me. E legati i capelli."

"Hai un problema con i miei capelli?" Alzo un sopracciglio.

"Ho un problema con il fatto che uno zombie potrebbe afferrarli da un momento all'altro. Come tra le altre cose è già successo."

"Va bene... Va bene. Chiederò a Lori un elastico." Gli poso una mano sulla spalla. "Sto bene. Devi credermi."

Daryl annuisce dopo qualche secondo, prima di stamparmi un bacio sulla fronte e raggiungere gli altri seguito da me. Quando Rick mi vede arrivare guarda Daryl interrogativamente, e quest'ultimo annuisce. Sì, caro. Ho vinto io. Mi viene spontaneo da sorridere, ma mi trattengo. Devo rimanere concentrata. Questo non è il momento per le cazzate.

Quando io, Daryl, Rick, Maggie, Glenn e T-dog entriamo nei cancelli della prigione Hershel li richiude dietro di noi. Manteniamo la posizione, eliminando gli zombie man mano che essi si avvicinano. Il mio kukri è stretto fra le mie mani, mentre chi è rimasto fuori dalla recinzione attira una parte degli zombie, abbattendoli attraverso di essa.

Rimuovo la lama dal cranio della putrefatta, che cade a terra davanti a me. La osservo per qualche secondo e mi rendo conto dai vestiti che è una civile. Quindi deve esserci una breccia nelle mura, da qualche parte.

"Julia!" Rick mi riprende, ed io mi avvicino velocemente al resto del gruppo, rialzando la mia arma.

"Ci sono!"

La parte più esterna del cortile è ripulita, ma quando ci inoltriamo più all'interno troviamo i cancelli del blocco posteriore aperti. Gli zombie iniziano a riversarsi nel primo cortile, e con essi quattro guardie, con tenute antisommossa, avanzano verso di noi. Daryl tenta di abbatterli con un dardo, che però rimbalza sul caschetto protettivo.
Cerchiamo di respingerli inutilmente, fino a quando Maggie non trova il modo di far passare la lama sotto al casco, mostrandoci come fare. Rick e Daryl chiudono il cancello insieme, e quando l'ultimo stronzo cade ai miei piedi rinfodero il kukri e mi passo le mani sui jeans, tentando di ripulirle dallo schifo che le ricopre. Quando mi riunisco agli altri, Glenn sta andando a chiamare chi è rimasto fuori dalla recinzione ma Rick lo ferma.

"Fermati!"

"Sembra sicuro..." Glenn torna indietro.

"Non consideri quel cortile laggiù." Daryl punta verso il cancello chiuso da lui e Rick.

"E quella è una civile." Indico lo zombie che ho abbattuto poco fa. "Il che vuol dire che hanno trovato il modo per entrare nella prigione da fuori."

"Se fosse crollato un muro?" Glenn allarga le braccia. "Non possiamo ricostruire tutto."

"Non possiamo rischiare che ci sia un punto debole. Dobbiamo entrare per forza."

Estraggo di nuovo la mia arma mentre seguiamo Rick verso l'interno della prigione.

...

"Che ne dite?" Rick scende al piano terra quando Lori e gli altri entrano nel blocco di celle. Si guardano tutti attorno, probabilmente increduli riguardo all'avere quattro muri attorno e un tetto sulla testa. Poso le coperte mie e di Daryl a terra per un secondo roteando la spalla.

"Casa dolce casa." Sorrido.

"Per il momento." Rick annuisce.

"E' sicura?" Lori si avvicina al marito, che però mantiene le sue distanze.

"Quest'ala sì."

"E il resto della prigione?" Hershel si fa avanti, osservano il leader.

"Domani mattina cercheremo la mensa e l'infermeria." La risposta di Rick è concisa, e fa capire a tutti che ancora non è arrivato il momento di fermarsi.

"Quindi dormiamo nelle celle?" Beth si volta verso di me, guardandomi.

"Sì. Rick ha trovato le chiavi su una guardia. Anche Daryl ne ha una copia."

"Io non dormo in gabbia." La voce di Daryl arriva dal piano di sopra, facendo voltare tutti. "Mi metto sul pianerottolo."

"Fai un po' quello che ti pare." Alzo le spalle guardandolo, prima di recuperare le coperte raggiungerlo, superandolo verso la cella adiacente al pianerottolo. Sento gli altri iniziare a sistemarsi sui letti, e dopo qualche secondo Daryl spunta dalla porta, sedendosi accanto a me sul letto di sotto. "Sul pianerottolo, eh?"

"La porta della cella rimane aperta." Mi avvisa. "Non sono un dannato criceto."

Annuisco sorridendo e appoggio la testa sulla sua spalla, prima di sentire il suo braccio circondarmi la schiena e tirarmi a sé.

"Credo... Credo che starò meglio da adesso in poi." Parlo dopo qualche minuto.

"In che senso?"

Lo guardo negli occhi. Potrei parlargliene. Potrei farlo, mi capirebbe, ma non serve. Finché le cose stanno così fra noi, fra me e il gruppo... Avi non riuscirà a convincermi ad andarmene. Avi è il passato. Forse è morto, forse non lo è, ma di sicuro non è più nella mia vita, ed io devo mettermi il cuore in pace. Non posso andare a cercarlo per tutta la Georgia da sola, e non posso chiedere a Rick di spostare un gruppo di persone per andare alla ricerca di un fantasma. No, lo ha già fatto una volta e non è andata bene.

Scuoto la testa e alzo le spalle prima di rispondergli.

"Solo una sensazione." Sorrido prima di baciarlo velocemente e alzarmi. "Avanti, dammi una mano a tirare giù il letto di sopra."


...


Quando il mattino dopo apro gli occhi, Daryl non è nella cella, ma il letto accanto al mio è disfatto, il che vuol dire che ha dormito qui e non sul pianerottolo. Mi tiro seduta e mi guardo attorno, aspettando che il mio cervello si svegli completamente. Noto una grossa macchia di sangue rappreso sulla parete di fronte all'entrata, e mi chiedo come abbia fatto a non vederla ieri sera. Inizio a vestirmi, indossando i jeans neri che avevo su ieri e una maglietta pulita. Quando finisco di allacciare i miei anfibi, esco dalla cella sentendo delle voci nell'area ricreazione e scendo le scale legandomi i capelli con l'elastico di Lori. Carol mi vede passare e mi ferma, allungandomi una barretta energetica. La ringrazio con un sorriso e raggiungo gli uomini fuori dal blocco di celle. Sono attorno al tavolo principale e stanno dando un'occhiata a quello che sembra essere il contenuto dell'armeria.

"Avete trovato l'armeria?" Chiedo avvicinandomi.

"Stamattina." Rick annuisce nella mia direzione. "Non era lontana dalla prigione."

Guardo Daryl alzare un casco antisommossa dal quale cola una sostanza della quale sinceramente non credo di voler sapere la provenienza.

"Che schifo."

"Già..." Si guarda le mani, impiastricciate di liquido. "Io non mi metto questa merda."

"Potremmo bollirli." T-dog tiene in mano un guanto con la stessa caratteristica.

"Non c'è abbastanza legna in tutta il bosco, no." Prende un manganello, simulandone un attacco. "E poi siamo arrivati fino a qui senza."

"Hershel?" Carol chiama l'uomo più anziano, facendogli segno di seguirla. Rick chiede se tutto vada bene, e la donna gli risponde che non c'è niente di cui preoccuparsi, prima di sparire seguita dal medico.

Rick non sembra convinto ma dopo qualche minuto parla di nuovo.

"D'accordo prepariamoci. Dobbiamo spingerci all'interno."


...


Sto caricando la mia pistola quando Daryl arriva portando un giubbottino antisommossa.

"Daryl." Lo guardo incredula.

"L'abbiamo trovato nell'armeria, è pulito." Si giustifica. "Senti, mettilo e basta, ok."

Lo prendo dalle sue mani e lo indosso, allacciando le fibbie su un fianco mentre lui si occupa dell'altro.

"Perché non mi hai chiamato stamattina." Chiedo guardandolo. "Avrei potuto dare una mano."

"Nah, è stata una passeggiata. Pochi zombie." Chiude l'ultimo passante prima di sistemarsi la balestra sulle spalle. "In più è la prima nottata di sonno senza incubi che ti sei fatta dalla fattoria. Volevo lasciarti riposare."

Ci faccio caso solo ora. Niente incubi. Niente voci. Niente allucinazioni. Che sia andato tutto via? Così presto? Magari Hershel aveva ragione. Magari mi bastava realizzare quale fosse il mio posto nel gruppo. Abbozzo un sorriso e seguo Daryl, Hershel, T, Glenn, Maggie e Rick verso il secondo corridoio che si apre dall'area ricreazionale. Daryl apre la porta e una volta che tutti siamo dentro, Rick la richiude dietro di sé.

This sorrowful life.Where stories live. Discover now