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Resto esterrefatta quando lo vedo. Lì, sul mio letto, che legge tranquillamente il mio diaro. Tutta la rabbia raccumulata in questi anni si fa sentire e finalmente gli parlo come merita. <<Ma che cosa stai facendo? Come ti permetti a leggere il mio diaro razza di idiota>> dico andando verso Jason e togliendogli di mano il mio diario. Come cavolo avrà fatto a trovarlo? E perché è qui?
<<Scusa l'ho trovato e..>> dice grattandosi la nuca nervoso.
<<Non me ne frega niente. Sei solo un cretino. Esci immediatamente di qui e non farti più vedere. Ti credevo una persona migliore e invece ti trovo qui a rovistare tra la mia roba. Sparisci prima che ti faccia pentire di avermi consociuta>> dico urlando furiosa.
<<Okok, ora vado, volevo solo darti questo..>> dice lasciando sul letto un volantino. Distolgo l'attenzione da quel pezzo di carta e vado alla porta per aprirla e farlo uscire, per sempre, dalla mia vita. "Per sempre" mi sembra esagerato. Tu stai zitta. Intimo alla mia coscienza. Non posso credere che in questo momento, io, stia parlando da sola.
<<Vattene>> dico dura. Si alza e si avvicina a me.
<< Ricorda che non puoi stare lontana da me. Tra qualche giorno sarai di nuovo sotto di me ad urlare il mio nome>> dice ghignando.
<<FUORI DI QUI>> urlo ormai con le lacrime agli occhi spingendolo fuori. Prima di chiudere la porta vedo una scintilla di tristezza nei suoi occhi ma sarà stata solo una mia impressione. Mi appoggio alla porta e scivolo finché non arrivo a sedermi per terra con le gambe rannicchiate al petto. Piango ferita per ciò che ha detto. Ma un cuore quel verme lo ha? Non credo. Ok, non ha un cuore, ma il buon senso di non leggere il diario segreto di un'altra persona? Nha. Già. Lo penso anch'io. Guardo l'ora. Cavolo sono le 16:50. Tra dieci minuti devo essere dal prof. Mi alzo e do corsa vado in bagno per lavarmi il volto. Mi asciugo, torno in camera per prendere i libri di scrittura creativa ed esco per prendere un taxi. Esco dal campus in fretta e dopo 2 minuti, penso, si ferma un taxi. Ci salgo e dico all'autista l'indirizzo al quale deve portarmi. Il viaggio dura poco e alle 17:00 sono al portone della sua enorme villa. Suono e il portone si apre. Attraverso il vialetto ricoperto completamente di verde. Ci sono molti fiori. Busso alla porta e mi apre il professore che indossa una maglia bianca attillata, dei pantaloni della tuta neri e calzini bianchi. A guardarlo così sembra più un ragazzo di 18 anni.
<<Oh, ciao Alison>>
<<Salve prof>> dico cordialmente.
<<Entra>> dice lui spostandosi per farmi entrare.
<<Scusa se sono vestito così ma mi ero dimenticato che saresti venuta alle 17:00>> dice lui giustificandosi.
<<Non importa, è casa sua ed ha tutto il diritto di stare comodo>> dico sorridendogli per tranquillizzarlo.
<<Oh bene, allora, vieni>> dice portandomi al piano di sopra. Entriamo in una stanza. Presumo sia la sua stanza.
<<Qui?>> chiedo.
<<Oh no, sono venuto a prendere i miei occhiali>> dice mostrandomeli.
<<Non sapevo portasse gli occhiali>> dico sorpresa.
<<Con voi indosso le lenti a contatto, mentre a casa preferisco portare gli occhiali o non portarlo proprio. Allora..oggi dobbiamo ripetere..ah si, devi farmi una breve descrizione sul sesso>> dice sorridendomi.
<<Sul sesso?>> chiedo non capendo.
<<Si. Le tue opinioni su quest'attività, chiamiamola così, molto frequente tra voi giovani>>
<<Beh..ok>> dico ancora confusa. Chissà perché ha scelto proprio questo argomento.

TO BE CONTINUED..

Sex Lessons #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora