Capitolo XXV : Devil Side

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In città non c'erano molte persone. Alcune macchine sfrecciavano sulla strada principale , alcuni ragazzi ubriachi ridevano e camminavano barcollando. Una morsa mi attanagliò lo stomaco. Tutto mi riportava a quella fottuta notte piena di errori. Flashback su flashback venivano proiettati in ordine confusionario nella mia mente per poi bruciare come un foglio di carta.
<<Tutti bene ? >> mi domandò Liam sfiorandomi la schiena.

<<Sto bene >> dissi ed iniziai a camminare . Il mio cuore sembrava un tamburo , il sangue stava diventando piombo. Ero spaventato per quello che stavamo facendo ma anche eccitato.

<<Toglimi una curiosità >> dissi e mi fermai di colpo. << E devi guardarmi negli occhi >>.
Liam corrugò la fronte e mi guardò dritto negli occhi. 
<<Sbrigati a chiedere questa cosa . Non abbiamo molto tempo >> disse girandosi intorno nervosamente .

<<Perché non volevi che andassi da solo da Natalie ? Non rifilarmi la solita frase romantica >> mi avvicinai a lui a tal punto da sentire il suo respiro sul mio volto. << Hai detto tu che non devo fidarmi di nessuno , soprattutto di te >> .
Liam si morse il labbro inferiore e le sue dita iniziarono a tamburellare sulla sua gamba.

<< Natalie aveva delle foto mentre un ragazzo della mia squadra mi baciava e altro >> abbassò lo sguardo e le sue dita si fermarono.

<< Quella notte che tu hai scopato con lei >> si girò di scatto per non guardarmi.
Il colpo era stato forte ma non potevo far altro che accettarlo. Lui aveva accettato il bambino di Natalie ed io dovevo accettare il fatto che il mio ragazzo mi aveva tradito. Avevamo commesso errori su errori ma ci amavamo tanto da superare tutto.
<<Okay >> dissi e lo superai.
<<Non ti arrabbi o altro ? Non vuoi tirarmi una sedia in faccia ?>> Liam era sconvolto dalla mia calma.

<< Abbiamo pareggiato i conti , no ?>> dissi senza neanche girarmi a guardarlo.

<<Quindi non devo avere paura che tu possa uccidermi mentre dormo ? >> iniziò a ridere nervosamente .

<<Quello devi sempre aspettartelo >> dissi e mi trovai davanti al portone del centro di controllo. << Hai il tesserino ?>>.

<<Credo che sia più una chiave magnetica >> disse Liam facendo penzolare dalle sue mani la chiave .

<<È lo stesso >> dissi mentre gliela strappai da mano. Trovai la serratura elettronica. Bisognava solo mettere la chiave nel suo scomparto e avremmo iniziato qualcosa di illegale. Il fine giustifica sempre i mezzi, no ? Con un leggero tremolio della mano inserii la chiave elettronica nella fessura e , quasi all'istante, il portone si aprì. Rimasi a fissare per qualche istante la fessura .
<< La verità è ad un passo >> pensai. Mi feci coraggio ed entrai insieme a Liam. Come mi aspettavo , tutto il locale era buio. Non potevamo accedere nulla , dovevamo basarci sui nostri sensi e su ciò che ricordavamo dell'ufficio.

<<Se non sbaglio dovrebbero esserci un banco per le accettazioni sulla destra e il quadro elettrico sulla sinistra>> sussurrò Liam.

<<A cosa ti serve il quadro elettrico ? Non possiamo neanche accendere la luce>> gli risposi sempre sussurrando.

<< Ci sono telecamere ad infrarossi piazzate in ogni angolo dell'edificio>>. Sentii Liam sfiorarmi il viso. Stava procedendo a tentoni verso il quadro elettrico.
<< La luce delle torce ci darebbe non pochi problemi. Meglio staccare tutto per sicurezza >> .

Nella più completa oscurità, Liam trovò il quadro elettrico e , con una maestria mai vista prima, tagliò i fili dell'alimentatore di corrente.

<< Bingo >> esultò a bassa voce. Accese la torcia e me la puntò addosso.
Presi la mia torcia e attraversai tutto l'ufficio e cercai di non far vedere il mio viso alle telecamere. Se le serie TV mi avevano una cosa era che le telecamere funzionavano sempre perché avevano un generatore d'emergenza. Liam era proprio dietro di me e cercava di coprirmi le spalle.
<< Se devono incolpare qualcuno , quel qualcuno devo essere io. È  importante che tu finisca ciò che abbiamo iniziato>> aveva detto in macchina prima di arrivare al centro di controllo. Non gli risposi perché era scontato che mi sarei addossato la colpa.
Arrivammo davanti la camera relax.
<<Controlliamo se ci sono gli agenti di turno >> sussurrai a Liam. Lui annuì leggermente e aprì con molta cautela la porta. La sua mano non tremava , sembrava quella di un robot , ma il suo respiro era irregolare e spezzato. Guardò dentro. Il cuore sembrava non reggere, l' adrenalina stava aumentando a dismisura nelle mie vene. Senza che me ne accorgessi Liam aveva richiuso la porta .

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