Capitolo 5.

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Capitolo 5: Gabbiani mannari.

Pioveva a dirotto.

Sembrava di stare in Brasile durante il gran premio.

Pioveva a dirotto e, camminando sull'asfalto umido, un ragazzo si riparava con una bandiera del Brasile che utilizzava come mantello.

Le sue scarpe, nonostante fossero da bagnato estremo, non furono sufficienti a garantirgli il grip necessario per rimanere in piedi.

Proprio sopra di lui un gabbiano dal piumaggio argentato si stava apprestando a scaricare i propri bisogni, ma si fermò appena in tempo, vista la solennità del momento.

Perfetti sconosciuti, da una parte e dall'altra, si avvicinavano sotto al diluvio per aiutare il ragazzo brasiliano ad alzarsi in piedi. C'era chi applaudiva e infine c'era una ragazza finlandese con la testa grossa, il collo grosso, le spalle grosse e il seno grosso che gli si avvicinava, pronta a dargli un romantico bacio.

Un gabbiano dalle piume rossicce si avvicinò a quello argentato, che si godeva lo spettacolo.

«Cosa ti succede, non devi ca*are oggi?»

«Sei proprio un caprone ignorante! Non vedi che scena epica?»

«Mhm... sì, niente male.»

«Non sai dire altro?»

«No.»

«Allora è meglio che me ne vada, non ho intenzione di continuare a perdere tempo con te. Ho molto da fare. Prima della fine di questo temporale devo ca*are in testa a un bambino piuttosto rompiscatole.»

«Posso venire con te?»

«Se proprio devi.»

«Tunz tunz tunz!»

Volando uno accanto all'altro, i due gabbiani si diressero verso una casa nel cui cortile, sotto alla pioggia, un uomo fumava una canna. Suo figlio, nel frattempo, faceva le linguacce a tutti i passanti.

Il gabbiano argentato si svuotò proprio sulla testa del bambino, subito imitato da quello con le piume rossicce.

Il bambino attirò l'attenzione del padre, il quale si mise a inveire contro ai due pennuti.

I volatili, da parte loro, si misero a ridere sguaiatamente e defecarono anche sopra la sua testa.

Poi, con grande dedizione, andarono a dedicarsi alla distruzione della tana delle marmotte, le quali non si scomposero e uscirono con i loro dentoni affilati in bella mostra.

Furono entrambe particolarmente feroci e quella che sembrava sempre sorridere fece un doppio salto mortale mentre il gabbiano rossiccio si alzava in volo.

Riuscì a dargli un morso, anche se di striscio, e gli strappò via alcune delle penne della coda. Il gabbiano urlò per il dolore.

***

Sebby urlò.

Che strano suono era appena uscito dalla sua bocca...

Non era una bocca, ma un becco.

Sebby si rese conto di essere diventato un gabbiano.

Per quanto la cosa fosse spaventosa, lo rendeva eccitato. Aveva una gran voglia di saltare addosso a quel bellissimo gabbiano argentato e di farsi consolare da lui dopo le ferite riportate nel cruento combattimento contro le marmotte.

In un barlume di lucidità si domandò che cosa gli fosse accaduto, dato che quando era andato a letto si era semplicemente limitato a progettare di marinare la scuola la mattina seguente insieme al suo fidanzato e di dare una svolta al loro rapporto.

SebagullWhere stories live. Discover now