Capitolo 7.

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Capitolo 7: Il ballo scolastico.

Sotto una pioggia dirompente le due marmotte danzavano allegramente all'esterno della loro lussuosa e attrezzata tana.

Distrarle sarebbe stato impossibile, sia per il gabbiano Sebby, sia per il gabbiano Lewis.

Si concessero il lusso di liberarsi dei propri bisogni proprio sulla coda delle due marmotte, poi si allontanarono ad ali spiegate.

Andarono poi a ca*are in testa al bambino olandese e a suo padre, considerando proprio quel momento come l'apice di quella notte meravigliosa.

Gracchiarono a gran voce per attirare l'attenzione del padre e, quando questo alzò lo sguardo, il gabbiano Lewis ebbe l'audacia di defecargli sul naso.

Il gabbiano Sebby pronunciò nella lingua dei gabbiani un'affermazione che suonava all'incirca come "tunz tunz tunz" e si sentì estasiato.

Era ormai sul punto di avere un orgasmo.

Il gabbiano Lewis lo esortò a stare calmo: il temporale era ancora lungo e c'era molta gente alla quale era doveroso lasciare qualche ricordo: il professor Newey fu uno di quelli. Avrebbero tanto desiderato fare i propri bisogni tra i suoi capelli, ma siccome non li aveva furono costretti ad accontentarsi della sua testa calva.

Il gabbiano Sebby era sempre più entusiasta.

«TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ TUNZ!»

«Ancora una volta, Sebby» insisté il gabbiano Lewis, «Datti una calmata, prima che qualcuno decida di farti internare in uno zoo.»

Il pensiero dello zoo allarmò il gabbiano Sebby. Probabilmente in un luogo come quello non gli avrebbero dato il permesso di defecare addosso al custode.

Fu costretto a imprecare per riprendersi da quell'orribile shock: «F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK, F*CK HULKENBERG!»

«Non pronunciare eresie di questo livello» lo pregò il gabbiano Lewis. «Nicole non ha niente a che vedere con noi.»

«Potremmo ca*arle in testa.»

«Tu dici?»

«E poi potremmo ca*are in testa anche al suo Paul Di Siesta o come si chiama.»

«Non abbiamo motivo per farlo.»

«Non sono gabbiani.»

«Nessuno di quelli con cui abbiamo a che fare quando siamo in forma umana è un gabbiano, purtroppo, a parte noi.»

«Oh, giusto.»

«Ora, comunque, propongo di ca*are in testa a Jenson.»

In un altro momento il gabbiano Sebby si sarebbe entusiasmato moltissimo, ma quella notte non potevano ca*are in testa a Jenson.

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