Usciti fuori casa l'aria si fa leggermente imbarazzante.
«Dove andiamo?» chiedo per rompere il ghiaccio, andando verso la sua macchina.
«Andiamo a cena fuori.» sorride e sale in macchina.
«Pizzeria? Ristorante? Paninoteca?»
«Sei proprio impaziente vero?» accende la macchina e sfrecciamo via, immettendo la superstrada subito dopo.
«Allora, raccontami un po' di te.» inizia a chiedere accendendo lo stereo con un solo tocco della mano.
Questa macchina é stupenda.
«Si, beh.. vivo qui, studio Letteratura Inglese e amo molt..»
Non finisco di parlare che subito gli si illuminano gli occhi.
«Che ti piace? letteratura inglese?» dice entusiasmato mentre un sorriso gli spuntava sulle labbra.
«Si, come mai?» sorrido anche io.
È contagioso.
«Con chi sei cresciuta?» domanda.
«Jane Austen, tu?»
«Oscar Wilde.» ridacchia sapendo che era vecchissimo.
«Sei arretrato tantissimo mio caro.» rido.
«Mi aggiornerai?» fa una faccia a cucciolotto.
«Forse, se tu mi impari Oscar.» tendo una mano in segno di scommessa.
Vedo che ci pensa su, ma poi accetta.
«Okay.» stringe la mia mano, ma non troppo forte, per poi la accarezza.
Dopo mezz'ora riusciamo ad arrivare a destinazione.
Quando scendo dalla macchina vedo un mini- ristorante però molto lussuoso.
Non ho mai visto questa parte della città prima d'ora.
Seguo Shawn tenendogli il braccio mentre lui evitava la folla di paparazzi lì fuori con noi pronti ad assalirci.
Inutile dire che mi venne un forte mal di testa.
Quando entrammo mi stabilizzai un poco, lasciando così Shawn pagare ed ordinare.
Mi guardo intorno, vedendo che era tutto in tono bianco ed oro.
Le pareti ricoperte di diamanti e specchi.
«Andiamo, ci danno il nostro tavolo ora.» mi poggia una mano sul fondoschiena e lo seguo, mentre lui seguiva il cameriere.
Quella mano mi ha fatto venire i brividi dopo il suo tocco in quella parte.
Sarà normale?
Il cameriere, dopo indicatoci il posto, ci serve dei menù molto raffinati e ci porta del vino di diverse regioni.
«Ti piace qui?» domanda lui, guardando i pasti.
«È bellissimo. Non ci ero mai andata.» rispondo.
«Ti ci devo portare più spesso allora.» sorride posando la brochure.
Arrossisco leggermente e decido la cena, posando a mia volta la brochure.
«Sai Cameron quando arriva? O se arriva?» mi chiede, un po' in ansia da quello che posso analizzare.
«Non so niente, ora gli invio un messaggio.»
Mentre prendo il telefono sento la sua mano sulla mia.
«Dopo, ora stiamo io e te.» mi dice dolcemente ritraendo la mano ed io gli sto ad assentire posando il cellulare.
POV's CAMERON:
"Binario 2 pronto in uscita."
Quella voce odiosa trasmessa dal ricevitore mi infastidisce sempre di più.
Finalmente arriva il treno che mi porterà da Melissa.
Spero di farle una sorpresa e di riuscire ad abbandonarmi completamente dai problemi.
Non so perché, ma non mi risponde ai messaggi.
Le avrò inviato circa una decina di messaggi ma senza risposta.
Mi chiedo cosa starà facendo, infondo non ha nessun impegno.
Cerco un posto tranquillo sul treno e mi siedo, aspettando che parti.
Quanta gente italiana che viaggia e per me è solo la quarta volta.
Finalmente inizia a partire e mi incappuccio per bene, mentre spero di prendere sonno appoggiandomi sullo schienale comodo della 'panchina.'
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"Quinta fermata: Roma."
Il treno si ferma bruscamente ed io ho ancora gli occhi socchiusi.
Schiudo velocemente le palpebre e mi guardo intorno, vedendo la gente che scendeva per questa fermata.
Prendo la valigia e scendo anche io, dirigendomi su un cartellone sulle vie di Roma.
In che parte si trova Melissa?
Caccio il telefono e chiamo Shawn, sperando che lui si ricordi.
«Ehi dimmi.» risponde frettolosamente lui.
Ma che sta combinando?
«Hey Shawn, sai che via si trova Melissa?» domando aggiustandomi la sciarpa.
Certo che fa davvero freddo qui.
«Come mai ti serve?» risponde dopo un po'.
«Perché sono arrivato a Roma proprio per lei.» sorrido.
«Oh allora.. ti metto la posizione sui messaggi.»
«Grazie Shawn.»
Attacco e aspetto che mi invii il messaggio.
Dopo cinque lunghi minuti eccolo che arriva, così inizio ad incamminarmi.
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POV's MELISSA:
«Chi era?» domando.
«Un'amico, niente di che.» sorride abbassando lo sguardo e mette via il telefono.
Arriva finalmente il cameriere con i nostri piatti e ce li porge in dei piatti d'argento.
«Spero ti piaccia quello che hai preso tu.» ridacchia.
Inizio a provare la carne e me ne innamoro subito.
Soffice, dolce e che si scioglie sotto al palato.
«È davvero buona.» spalanco gli occhi e ne mangio un altro pezzo.
«Devo dirti una cosa.» interrompe lui mettendo giù le posate.
«Devo preoccuparmi?»
«Beh. In effetti..» si gratta la nuca.
Si sta agitando.
«Dai dici altrimenti mi arrabbio.»
«Ti ricordi i primi messaggio che ti mandó Cameron su Instagram?» chiese.
«Si, e con questo?» lo guardai attentamente.
«Ero io che li inviai, e anche quelli dopo.» deglutì per poi sospirare.
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INSTAGRAM»C.D (#Wattys2017)
FanfictionMelissa,19 anni di una bellezza innocente ma sfacciata, ha come sogno quello di essere seguita dal suo 'idolo.' Chi non vorrebbe farsi seguire dal proprio cantante/artista preferito? Melissa, dopo una serie di mesi in cui lo scriveva quotidianament...