Capitolo 72 💕

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Ho la mano che trema, appena sopra la maniglia.

Non sento nessun rumore provenire dall'altra parte.
Che se ne sia andato?

Ascolto attentamente, cercando di recepire qualcosa.

Silenzio.

È ironico, da quello che mi ha appena detto, sembra che io abbia stroncato sul nascere questo noi.
Quando sappiamo di chi è la colpa.

Tocca a me sistemare quest'ultima falla?

Abbasso la mano, smettendo di tremare e riprendendo a respirare in modo regolare.

"J-Jace"
Mando a quel paese il piano, quello di non farmi sentire.
Lo chiamo per sapere se è ancora lì.

Ho bisogno di sapere.
So che è sbagliato e ci sono alte probabilità che mi prenderà in giro, mi mentirà.
Dovrei mandarlo a fanculo, dovrei cacciarlo.

Invece voglio salutarlo, si, voglio chiudere questo capitolo, anzi, parentesi considerandone la breve durata, con un abbraccio.

Ricordo come mi sentivo bene tra le sue braccia.
Divento nostalgica.

È come aria per me, come la luce per gli occhi, musica per le mie orecchie, rifugio per il mio cuore, pace per la mia anima, forza per la mia mente.

Come ho potuto trovare in lui, in un soggetto simile, l'amore.

Perché lui è il ragazzo che aspetto da tutta una vita.

"Grace"
Mi chiama, sussurra.

Mi riavvicino alla porta, pronta a farlo entrare.

"Non me ne vado"
Chiudo gli occhi e velocemente abbasso la maniglia.

Oramai il peggio è fatto, ora voglio solo vedere il suo sguardo!

Mi aspettavo di trovarlo in piedi, di fronte a me.
Dopo aver guardato in diverse direzioni, a destra e a sinistra.

Lo vedo seduto a terra.
Ha gli occhi chiusi, la mascella serrata e rigida, le mani chiuse a formare due pugni poggiati sulle gambe.

Mi abbasso arrivando alla sua altezza, gli stringo la mano.
Sorpreso spalanca gli occhi.

"Dai entra"
Lo tiro fin dentro casa.
Una volta chiusa la porta, lo abbraccio.
Questo istinto è stato più forte della ragione.

Mi stringe a sé.
Mi stringe dai fianchi, mi accarezza, le sue mani percorrono per lungo la mia schiena, fino ad arrivare ai capelli.
Non mi vuole lasciare, lo sento.
I nostri corpi sembrano come fondersi.

"Perché te ne vai?"

"Perché soffro e sono causa di sofferenza"
Rispondo.

"Ed io?
Come faccio?"
Ma se io rimanessi, non cambierà niente.

Questa faida assurda sta andando avanti da troppo tempo.

"Hai affrontato di peggio, passerà.
Diverse ragazze vorrebbero consolarti.
Tornerò quasi sicuramente per le vacanza o qualche fine settimana.
Non rimarrò con Luca per sempre, è pur sempre casa mia"
Appoggio la testa sulla sua larga spalla.

"Avessi messo a tacere quelle teste di cazzo, non saresti giunta ad una conclusione simile, vero?"
Sussurra prima di accarezzare la mia guancia e spostando il mio viso verso di lui.

"Si, ma promettimi, di contare fino a dieci.
Tu sei troppo impulsivo"

Sbuffa e volta la testa dall'altra parte.

"Jace io credo di avere un problema"
Il problema più bello del mondo.

"Io ecco, si io, io ti.
Io ti amo "
Balbetto, presa da emozioni mai conosciute e che ora emergono dentro di me, cogliendomi alla sprovvista.

Sorride e gli occhi azzurri aumentano di luce, quasi brillanti.

Ci baciamo e le nostre lingue iniziano ad intrecciarsi.
Il mio cuore batte all'impazzata.

"Anch'io ti amo"
La sua meravigliosa voce, pronuncia le parole più belle che potessi sentire.
Per poco non cado a terra, non sento più le gambe.
Menomale che le braccia di Jace mi sorreggono.

"Ti prego resta"
Poggia la mia fronte contro la sua, i suoi pollici accarezzano le mie guance e le mie mani tengono stretti i suoi polsi, per non lasciarlo andare.

"Non posso, parto domani.
Non ti voglio dare l'ultimatum, ma se ci sarai, ti prometto che nulla ci separerà.
Se non ci sarai, capirò.
Se mi dimenticherai, non ti cercherò più"
Con le lacrime agli occhi, vengo interrotta dalle labbra di Jace che si uniscono alle mie.

"Io non voglio dimenticarti, non lo farò.
Come faccio a saperlo?
Non ho mai detto a nessuna ragazza, di amarla, te lo giuro.
Nessun'altra è stata a casa mia senza fare niente, nessuna ha visto un film con me, nessuna mi ha mai tenuto per mano.
Queste cose le ho fatte solo con te, la mia ragazza"

Piangendo, ricordo ogni singolo momento che ho passato con questa testa calda.

I suoi polpastrelli, tolgono le lacrime che mi rigavano le guance.

"Ti va di rimanere?"
Gli chiedo, sperando in una risposta positiva.

"Non me lo faccio ripetere due volte"
Sorride e io con lui.

Abbiamo preparato la cena insieme.
A tavola mi ha chiesto chi è a conoscenza della mia partenza.
Gli raccontai brevemente cos'era successo con il mio amico Michael.

Quando gli racconto quello che mi aveva detto mio padre, ripete ciò che mi disse qualche tempo fa.
Ovvero che i genitori devono trovare un equilibrio tra lavoro e la famiglia.

Gli feci vedere la casa, non me lo aveva chiesto, ma volevo fargli vedere per ultimo camera mia, solo per stuzzicarlo.

Ci buttammo letteralmente sul letto, non avevamo neanche acceso la tv.
Volevamo parlare o rimanere abbracciati.
Ci bastava poco.

Penultimo capitolo.
Baci Fede!

Sei la mia rovinaWhere stories live. Discover now