Capitolo 35

454 31 0
                                    

《Vieni qui》disse lui aprendo le braccia. Io mi lanciai tra le sue braccia e così rimasi finché lui non iniziò a parlare ed io mi allontanai un po' da lui giusto lo spazio per poterlo guardare negli occhi.
《Sono passato a salutarti》mi disse accarezzandomi la schiena con la punta delle dita.
《Grazie》dissi io dandogli un bacio sulla guancia. Lui mi strinse a sé e posò le sue labbra sulle mie ed io non volevo proprio lasciarlo andare via anche se sapevo che sarebbe stato via solo qualche giorno.
《Ehi, guarda cos'ho combinato》disse lui frugando nella tasca posteriore dei pantaloni. Tirò fuori il telefono e mi mostrò la foto di blocco schermo: eravamo noi due che ci baciavamo; aveva messo la foto che avevamo fatto la sera prima e che gli avevo inviato io. Sorrisi nel vederla perché mi faceva piacere che lui mi pensava. Così tirai fuori il telefono e cambiai entrambi gli sfondi del telefono mettendo le foto che avevo con lui.
《Scommetto che non ti va di uscire con me per una mezz'ora》disse lui.
《Non è che non voglio. È che ormai ho preso un'impegno con le mie amiche e non mi va di lasciarle da sole con mia madre》risposi io, nonostante desiderassi moltissimo passare un altro po' di tempo con lui.
《Sì, hai perfettamente ragione》disse lui. Poi aggiunse:《tornando alle cose serie. Dovrei tornare per martedì. Passerò appena arrivo》io sorrisi.
《Ci sentiamo in questi giorni vero?》chiesi quasi come una supplica.
《Ovvio. Ti scrivo appena ho qualche momento libero. Potremmo fare anche le videochiamate con Skype se ti va》rispose lui. Io annuii e lui mi diede l'ultimo bacio. Feci fatica a staccarmi da lui; il mio corpo non voleva saperne di separarmi da lui, ma dovetti lasciarlo andare.
《Buon viaggio e buona fortuna》dissi io mentre lui iniziò ad allacciarsi il casco e ad accendere la moto.
《Grazie》rispose. Poi aggiunse:《mi mancherai》. Io sorrisi:《anche lui》. Mi inviò un bacio prima di andarsene ed io rimasi lì a guardare la strada anche dopo che aveva svoltato l'angolo, nella speranza che lui tornasse indietro e mi dicesse che sarebbe restato. E invece non arrivò nessuno ed io tornai in casa con addosso una serie di emozioni contrastanti: felicità perché Fabio era passato a trovarmi e tristezza perché fui persuasa dalla consapevolezza che sarei stata distante da lui per poco tempo, ma che per me sembrava infinito.
Appena chiusi la porta vidi le mie amiche che mi guardavano sorridendo, come un sorrisino malvagio di chi ha appena combinato qualcosa ma non vuole dirlo. Iniziai a preoccuparmi.
《Che c'è?》chiesi desiderosa di avere delle risposte.
《Guarda un po' qui》disse Ivetta tirando fuori il telefono. Aveva fatto delle foto a me e a Fabio dalla finestra.
《Ehi! Ma che fate?! Cos'è tutto sto stalking?!》dissi io cercando di tenere un tono serio, ma era palese che stessi ridacchiando.
《Guarda che faccia. Si vede che sei incazzata》disse Carola prendendomi in giro e facendoci ridere.
《Te le passo, sta tranquilla》disse Ivetta alzando le mani, come per mettersi sulla difensiva.
《Non vorrei interrompere questo momento, ma credo sia ora di mangiare》disse la mamma.
《Ma papà?》chiesi io vedendo che non era ancora arrivato.
《Mi ha detto che arriva un po' più tardi. Ha detto di iniziare pure a mangiare》rispose lei. Io annuii e andammo a sederci al tavolo in cucina. La mamma aveva peparato il risotto allo zafferano ed era un sacco di tempo che non lo mangiavo. Poi c'era la bistecca impanata e le patatine fritte con, ovviamente, il ketchup. Divorai il tutto in cinque minuti: avevo sempre una gran fame, o meglio, non era proprio una voglia di cibo per sopravvivere o per stare bene, ma era più una voglia di ingurgitare sostanze nutritive a caso perché mi piaceva il sapore del cibo. Non saprei come spiegarlo. Mi piaceva mangiare e lo facevo anche per passare il tempo, ma non saprei spiegare il motivo del perché mi ingozzassi sempre di cibo nonostante avessi mangiato a sufficienza. Questo però spiegava il fatto dei miei chili in eccesso: ben 16 chili in più di quanti richiesti per essere in forma, se non di più.

Comunque, dopo cena io e le mie amiche andammo in camera. Non dovevamo sperecchiare perché papà non era ancora arrivato e gli avremmo lasciato lì tutto pronto nel caso avesse avuto voglia di mangiare.
Nel giro di pochi secondi mi arrivarono le foto che avevano scattato le mie amiche dalla finestra. Mi si illuminò il telefono emettendo il suono di notifica per l'arrivo delle foto e le mie amiche buttarono l'occhio sul mio telefono.
《Aspetta, aspetta. Facci vedere bene quella foto》disse Ivetta prendendo il telefono e iniziando a studiare la foto affiancata da Carola.
《No, ma che teneri. Siete troppo belli》disse Carola. Poi aggiunse:《sgangia le altre foto. Le vogliamo vedere. Sono sicura che ne hai altre》. Io ripresi possesso del mio telefono e mostrai loro le foto che avevo con Fabio, il tutto seguito da urletti delle mie amiche che stavano sclerando per me.
《Ragazze, calme》dissi io ridendo.
《No vabbé vi adoro》disse Ivetta.
《Grazie》risposi io allungandomi per darle un bacio sulla guancia.
《Siete la coppia più bella che conosco》disse Carola facendomi quasi commuovere.
《Ma, ehi》disse Ivetta facendoci ridere.
《Ops》disse Carola raggomitolandosi su sé stessa come per nascondersi.
《Scusa Ive》dissi io facendole la linguaccia causando una risata generale.

Le mie amiche mi facevano stare bene e grazie a loro avevo superato quel momento di crisi momentaneo. Sapevo che quello era solo l'inizio di una serie di crisi, anche molto più pesanti, ma era bello sapere che avrei sempre avuto qualcuno pronto a darmi una mano e a tirarmi su. Lo stesso avrei fatto io con loro.

Poco dopo arrivò papà. Lo sentii entrare perché riuscii a sentire il rumore delle chiavi nella serratura e poco dopo le mie amiche se ne andarono, lasciandomi sola con i miei pensieri. Ero contenta che loro erano riuscite a farmi stare meglio e lo ero ancora di più perché Fabio era riuscito a ritagliarsi qualche momento per me, nonostante avesse parecchie cose da fare che erano molto più importanti di me.

Ami più lei che me||Fabio Di GiannantonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora