Capitolo 49

379 23 0
                                    

Ci salutammo con la promessa che saremmo usciti assieme sabato sera. Il venerdì lui aveva un impegno: mi disse che aveva una visita e che poi avrebbe dovuto parlare con il team. Non mi spiegò altro ed io decisi di non immischiarmi. Probabilmente avrebbero parlato della gara e non avrei voluto assistere alle sfuriate di nessuno. Sabato sera era l'ideale. La domenica sarei uscita con le mie amiche perché non potevano il sabato quindi mi sembrava appropriato passare più tempo con Fabio. Ci stavamo vedendo spesso ed io ero molto contenta di questo. Sapevo che aveva sempre un sacco di impegni e il fatto che riuscisse a trovare sempre del tempo per me mi lusingava.

La mattinata successiva la trascorsi a scuola, come al solito. Avevo chiesto alla mamma di non venire a prendermi dopo scuola perché sarei tornata a casa a piedi, anche se questo avrebbe implicato una camminata di circa  quaranta minuti e con lo zaino in spalla. Almeno avrei camminato di più e mi faceva bene muovermi di più a piedi soprattutto in quel periodo dove le giornate erano sempre più belle. Dunque, quando uscii da scuola, mi diressi verso casa. Mi misi le cuffiette e feci partire la musica che mi fece compagnia fino a casa. Ascoltai le mie canzoni preferite di Justin Bieber e dei The Chainsmokes a ripetizione. Non li ascoltavo da un po' e appena partì la prima canzone dovetti trattenermi dal cantare e ballare in mezzo alla strada altrimenti la gente mi avrebbe presa per matta.
Quando arrivai davanti a casa mia, tolsi le cuffiette e le misi in tasca per poi prendere le chiavi. Appena entrai in casa sentii mia madre parlare; probabilmente avevamo ospiti, ma mi sembrava strano che non mi avesse avvisato.
Appena chiusi la porta sentii nell'aria quell'inconfondibile fragranza di Hugo Boss che mi invadeva le narici: Fabio era in casa. Chiusi la porta velocemente e mi precipitai in cucina senza nemmeno passare per la mia camera. Fabio era seduto al mio posto tavola, mentre mia madre era in piedi, appoggiata con le mani allo schienale della sedia e mi stava dando le spalle: probabilmente non si era accorta che fossi entrata. Sul tavolo c'erano due bicchieri e una bottiglia di tè alla pesca. Fabio guardò serio mia madre mentre parlava e, quando si accorse della mia presenza nella stanza, mi guardò sorridendo e disse:《Ciao》. Mia mamma si girò immediatamente verso di me.
《Ciao. Com'è andata a scuola?》mi chiese la mamma guardandomi sorridendo, come se fosse tutto normale.
《Bene. Sono solo un po' stanca》 risposi io ancora stupita dalla situazione.
《Perché non ti siedi qui con noi?》 mi propose la mamma.
《Dammi un attimo che appoggio la cartella in camera》 dissi andando di filato in camera mia e lanciando letteralmente lo zaino per fare in fretta. Tornai subito in cucina e mi sedetti accanto a Fabio. Anche la mamma si era seduta e mi aveva portato un bicchiere di tè.
《Ti preparo da mangiare. Non ho fatto in tempo prima》 disse lei rivolta a me; poi aggiunse:《Fabio, tu vuoi stare qui a mangiare? Faccio il risotto allo zafferano con la salsiccia》.
《Non voglio disturbare》 disse lui.
《Non disturbi affatto》
《Allora va bene. Grazie》 rispose lui. Io mi limitai a guardarli ancora stupita. Nella mia testa si stavano formando un centinaio di domande confuse a cui non sapevo dare una risposta.
《Che ci fai qui?》 chiesi a Fabio sottovoce quando mia madre si alzò per iniziare a preparare da mangiare.
《Niente. Ero passato a trovarvi, ma tu non eri in casa, quindi tua madre mi ha proposto di aspettarti qui》 rispose lui tranquillo.
《Okay》 risposi semplicemente io. Poi aggiunsi:《Avevo capito che oggi non ci saremmo visti》
《Infatti alle sei e mezza devo andare dal fisioterapista con Antonio e poi dovrei andare fuori a mangiare anche con Marco e Luca. È un problema se sono passato?》 chiese lui preoccupato.
《No, nient'affatto. Solo, mi sono stupita nel vederti qui. Mi hai preso alla sprovvista》
《La prendo come una cosa positiva》
《Lo è》 dissi io sorridendo.
《Fabio mi stava giusto dicendo che quest'estate andrà a Roma a trovare la sua famiglia》 si intromise la mamma.
《Proprio così. Non vedo i miei da un pezzo, per non parlare di mio fratello. Anche lui ha un sacco di impegni sportivi, quindi ci vediamo ancora meno》 rispose lui.
《Caspita, che famiglia di sportivi. Cosa fa tuo fratello?》 chiese mia mamma curiosa.
《È molto tradizionale. Calcio》
《I tuoi genitori invece come sono? Fanno sport anche loro?》
《No. Mio papà aveva anche lui la passione per le moto quando era giovane anche se ora non gareggia più, ma anche prima, da che io sappia, non ha mai gareggiato ad alto livello. Mia mamma invece non sa neanche cosa significhi fare sport》 ci disse facendoci ridere.
《Chissà perché questa cosa non mi è nuova, vero mamma?》 dissi io stuzzicandola.
《Bada a come parli o stasera dormi in giardino》 disse puntandomi contro un dito sghignazzando. Io alzai le mani in segno di resa continuando a ridere.
Mentre mia madre cucinava io mi alzai per preparare la tavola e Fabio si offrì di aiutarmi nonostante gli avessi detto che avrei fatto tutto da sola, ma lui aveva risposto con un:"non c'è niente di male a chiedere un aiuto" ed io sono rimasta zitta. Non avevo nessun bisogno di aiuto, ma non mi andava di replicare. Lasciai che mi aiutasse. Per la tovaglia ci pensai io, dati gli scarsi risultati della sera prima di stendere un telo a terra, pensai che fosse meglio se ci avessi pensato io. Nel frattempo la mamma continuava a tartassare Fabio di domande sulla sua famiglia e sulla sua vita fuori dalla pista, non che lei ne sapesse qualcosa, ma era bello che si interessasse della persona che era realmente e non quella che mostrava davanti alle telecamere. Lui è sempre stato gentile e rispondeva a tutte le domande facendo anche qualche battuta che facevano ridere la mamma. Ero sicura che lui le piacesse molto ed io ero molto contenta di vedere che mia madre apprezzava la mia scelta.

Ami più lei che me||Fabio Di GiannantonioWhere stories live. Discover now