23. Identità

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«Da quando in qua il dirigente scolastico è una persona diversa dalla preside?» nessuno me ne aveva mai parlato.

«Non lo sapevi?» mi chiese Taehyung.

«Cosa dovrei sapere?» la curiosità in me continuava a crescere e cominciava a prendere l'assalto.

«In realtà il "capo supremo" di questa scuola non è la preside, bensì un dirigente scolastico» mi spiegò sinteticamente lui.

«Okay, sono confusa... molto... molto» cioè sapevo dell'esistenza della preside, ma pensavo che il dirigente scolastico fosse sempre lei. E poi non aveva senso tutto ciò.

«Il dirigente scolastico non si è mai mostrato al pubblico, neanche alla preside e men che meno ai professori» continuò pazientemente Taehyung.

«Wae?» domandai io.

«Non si sa il perché, però la leggenda narra che nessuna persona che l'abbia mai visto tornò viva e vegeta» disse YoonGi.

«Piantala di spaventarla! In realtà nessuna persona che l'ha visto è tornata perché non c'è mai stata, nessuno ha mai avuto il privilegio di vederlo» s'intromise Jin.

«Privilegio o sfortuna?» s'intromise YoonGi cambiando voce da rendere la sua frase a dir il poco cupa, manco fossi in un film horror.

«Sono molto più confusa di prima. Non ho capito se devo ritenermi fortunata o sfortunata» la frase pronunciata da YoonGi fece effetto, cominciai a temere.

«Non preoccuparti, vai tranquilla» mi rassicurò Nam Joon.

«Ho ansia, ho paura...»

«Vedrai che non succederà nulla... o almeno spero» m'incoraggiò (sempre se così si può definire) YoonGi.

«Nel caso tu morissi, di che colore vorresti che ci vestiamo ai tuoi funerali?» chiese Hobi.

«Voi due se non tacete, vi seppellisco vivi in una tomba e celebreremo i vostri di funerali» li sgridò il boss Kim.

«Che c'è boss?» chiese J-Hope, ma immediatamente cambiò discorso ignorando Taehyung «uh già quasi dimenticavo, il tuo ultimo desiderio?»

«E il tuo ultimo desiderio prima che ti ficchi in una tomba seriamente?» chiese Tae Tae irritandosi.

«Okay... allora sto zitto» disse J-Hope dalla paura.

«Signorina Lee, mi segua» disse un signore molto grosso avvicinandosi a me. Le sue dimensioni lo facevano sembrare un bodyguard, ma le maniere molto educate e i vestiti che portava smentivano la prima tesi.

«S-sì» cominciavo a tremare dall'ansia, o meglio dalla paura

... ne avrò combinata una grossa, molto grossa.

Mi portò in un corridoio di cui non conoscevo l'esistenza.
Era diverso dagli altri corridoi, per altezza e per colore, il soffitto era più alto, la distanza tra le pareti era maggiore di quella degli altri piani e il colore non era bianco bensì nero.
Arrivati a una porta con sopra scritto "vietato entrare, proprietà privata", il signore mi fece segno di entrare.

«Lei non viene?» chiesi io sperando di ricevere come risposta un bel "sì", ma non mi arrivò.

«No, devi entrare da sola»

Quanto mistero...

Bussai.

«Avanti» disse una voce maschile.

Tentennai un poco prima di entrare.

«Buongiorno» dissi appena varcai la soglia. Tenni la testa chinata per la paura che provavo nei confronti di quella figura misteriosa.

«Sai chi sono?»

«S-sì, l-lei è i-il d-dirigente s-scolastico» fu quel poco che riuscii a balbettare.

«Prima di rispondere guardami!» tuonò allora lui con un volume più alto facendomi venire i brividi.

Alzai la testa lentamente per poi porgere il mio sguardo sul suo volto.
Ne ero certa, non l'avevo mai visto prima di oggi.

«N-no, m-mi d-dispiace» risposi convinta.

«Sicura?» ritentò lui.

Accennai con il capo.

«Mi si vede tantissimo sui giornali» mi suggerì poi.

Sarà forse il presidente della Corea?

«Non guardo molto i giornali!» spiegai io leggermente imbarazzata.

Fece scivolare sulla scrivania le foto del mio bacio con JungKook e alcuni giornali.

Personalmente odio le persone che violano la privacy degli altri.

Il mio primo pensiero fu "come e perché ha quelle foto?" ma subito dopo questo pensiero venne sostituito da un altro, "chi è lui?"

«Se non sono indiscreta, potrei sapere chi è lei?»

«Non sono affari tuoi» rispose lui sgarbatamente.

Prima mi chiede se lo conosco, poi quando glielo chiedo io, mi risponde male, proprio la normalità in persona.

«Io sono Jeon Han Seul» rivelò lui prendendomi alla sprovvista.

«Quindi lei è...» il dirigente non mi lasciò finire la frase.

«Ecco perché tu non puoi stare con JungKook, perché lui è troppo diverso da te»

Cosa intendeva con ciò? E poi cosa c'entro io con JungKook?

«Ecco, qui si sbaglia. Tra me e JungKook non c'è assolutamente nulla»

«E questo bacio allora?» sembrava di essere a un'interrogatorio.

«Quello è stato solo per colpa di un incidente! Stavo pulendo il bagno e poi lui è entrato e per colpa del pavimento molto scivoloso...» vedendo che era l'occasione giusta per chiarire il malinteso, mi affrettai a spiegare.

Spazio autrice

Non so nemmeno io come ho fatto ad aggiornare.

People, sto libro sta giungendo alla sua fine.

Mi servirebbe qualche gentile (ne basta una) persona che mi aiuti a correggere gli errori.

Se c'è una eventuale persona che vuole darmi una mano, io cambierò la password dell'account e poi gliela dirò.

Se qualcuno si propone, metterò un avviso con alcune piccole regoline.

Più che altro mi serve qualcuno che mi corregga gli e/(o)rrori grammaticali, o meglio, la coniugazione dei verbi.

Poi volevo inoltre avvisarvi che sarò tempestata da prove comuni, quindi devo studiare e non avrò più tempo per aggiornare, quindi... pregate per la mia incolumità e per i miei voti.

Vi chiedo scusa per il ritardo, ma per colpa della scuola sto quasi per morire.

Ti Amo || Jeon JungKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora