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Casa Grayson...
Quando Mar'i si svegliò quella mattina era sdraiata in cima all'armadio. Gli capitava spesso di volare in giro per la camera quando dormiva. Si alzò di scatto e sbattè la testa nel tetto della camera facendo un piccolo
gemito di dolore. Volò giù dall'armadio e lo aprì cercando dei vestiti da mettersi. Notò Silkie che le stava leccando le dita del piede. Lo guardò seria e il piccolo vermetto rosa camminò fuori dalla camera. Mar'i si infilò velocemente un abitino viola svolazzante. Poco dopo vide sua madre sulla soglia con in braccio  Silkie che si dimenava. Aveva i capelli rossicci legati in un ciuccetto spettinato sopra la testa e indossava una maglia larga con una grande R rossa da un lato.
<<Buongiorno Amore! Vieni a fare colazione? Tuo padre è già di sotto>>
<<Si, arrivo mamma>> disse la ragazza con un sorriso. Andò davanti allo specchio, si mise un filo di trucco e si pettinò i lunghi capelli neri. Poi scese di sotto. Dick era nel seminterrato a fare i soliti allenamenti sfiancanti.
<<Ciao Mar'i>> la salutò quando salì in cucina. Aprì il frigo e tirò fuori un bricco di latte che iniziò a bere. Stella e la figlia erano già sedute a tavola. La rossa stava mangiando di gusto del gelato alla fragola su cui aveva rovesciato una vaschetta di maionese e dei pezzettini di patatine in busta.
Dick la guardò perplesso, non
era certo nuovo alle sue assurde ricette ma i gusti culinari della tamariana lo stupivano ogni volta.
<<Ne vuoi un po' caro?>> disse notando che la stava a guardare.
<<Ehm...No! Grazie amore, io non
ho fame>> disse con un sorriso imbarazzato.
Il telefono di Mar'i squillò.
<<Pronto?>>
<<Pronto, Mar'i ieri hai lasciato la borsa con i vestiti qui, vuoi che te la porto?>> era Damian. Appena sentì la sua voce diventò rossa come un pomodoro, e per un secondo temè che potesse vedere il suo rossore dall'altra parte del telefono.
<<No, vengo io>>
<<Ok, ci vediamo>>
Riattaccò.
<<Chi era tesoro?>> chiese Dick.
<<Damian, ho lasciato la borsa a casa di nonno la vado a prendere più tardi>>
Lui la guardò imbronciato. Odiava che il suo fratellastro piacesse alla
sua adorata figlia.

Casa West...
Hex stava dormendo tranquillamente quando un oggetto infernale chiamato sveglia interruppe i suoi sogni. Lanciò un piccolo fulmine viola contro l'aggeggio che si spense e ritornò sotto le coperte. Era mai possibile che, l'unico giorno della settimana che poteva dormire fino a tardi, si fosse scordato di disattivare la sveglia!
Quando ebbe perso sonno si mise seduto sule letto a guardare la stanza con aria assente. Aveva un fumetto sulla pancia e la luce sul comodino ancora accesa.
"A quanto pare ieri mi sono addormentato mentre leggevo" pensò
"Oh, no non ho più sistemato la camera, sono due giorni che è un casino se mamma si accorge
mi uccide"
Si alzò di scatto e sistemò tutto ad una velocità impressionante, lasciando dietro di se una scia di fulmini che scomparve quando si fermò ad osservare soddisfatto la stanza pulita.
Fece un sorrisetto compiaciuto.
Camminò per il corridoio della casa ancora silenziosa e fece capolino in camera dei genitori per vedere se dormivano. E...sì dormivano ancora tranquilli. Wolly teneva Jinx abbracciata da dietro. Hex pensò a come fosse strana sua madre con i capelli sciolti. In genere teneva dei codini alti. Si diresse silenziosamente al piano di sotto, ancora in boxer. Si sedette sul divano e iniziò a guardare un po' di TV.

Intanto Mar'i...
La mezza aliena stava attraversando la città in volo per arrivare a villa Wayne, la casa di suo nonno dove viveva anche suo zio Damian. Superava le auto in corsa lasciando una scia di vento dietro di lei. Vide una ragazzina dalla pelle verde menta sfrecciare su due pattini a rotelle proprio sotto di lei.
"Dev'essere Rose" pensò. In fondo non conosceva poi così tante persone con un colorito di pelle e capelli così appariscente. Vide che entrò in un negozio. Di videogame a giudicare la vetrina. Continuò a volare veloce e quando scese a terra sul isola che ospitava la casa aveva i capelli arruffati e gonfi.
"Oh no! Non voglio farmi vedere così da Dami!" Pensò mentre apriva l'enorme portone della villa.
Come pensava lui era alla batcaverna ad allenarsi.
<<Ciao!>> salutò sorridendo.
<<A, Ehi Mar'i, la tua roba è la sopra>> indicò. Lei si diresse a prendere la borsa.
<<Te ne vai già? È una bella strada da qui a Jump City!>>
<<Veramente volando non lo è>>
<<Giusto>>
<<Poi ho da fare, in pratica i miei vogliono che io e gli altri figli dei Titans formiamo una nuova squadra, sono entusiasta all'idea, mi piace fare nuove amicizie. Se non ci avessero incoraggiato non ci saremmo mai beccati. Me ne hanno parlato proprio questa mattina>> spiegò la ragazza.
Lui fece si con la testa continuando a colpire un bersaglio con la spada.
<<Perciò devo pensare all'organizzazione per vederci>> continuò. Odiava quando Damian la ignorava, in genere ignorava quasi tutti ed era molto scontroso, neanche lei sapeva bene perché gli piacesse. Forse perché era il ragazzo più coraggioso che conoscesse o perché aveva quel sorriso che le faceva sempre venire le farfalle allo stomaco.
<<Allora io vado, zietto!>> fece un sorriso compiaciuto.
Il ragazzo girò lentamente la testa per poi dire <<Non chiamarmi così!!!>>
Sapeva bene che odiava che lo chiamasse il questo modo per via della scarsa differenza di età, la divertiva quando sbottava o si arrabbiava per cose stupide.
<<Ciao>> si avvicinò a lei e le diede un bacetto sulla guancia. Subito Mar'i arrossì e volò via di schiena perché non la vedesse.

Ciaoh!
Ok mi sa che l'altro capitolo era un po' più carino perché questo l'ho scritto a mezzanotte e non ero neanche poi così ispirata. Comunque presto inizierò a parlare della loro vita all'interno della squadra. Spero vi sia comunque piaciuto, ditemi...

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