Capitolo 1

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Ero sul divano a guardare Spirit con mia madre, mi ha sempre colpito quel film, sempre commossa, un cavallo che rivuole indietro la sua libertà, il poter correre libero di nuovo e tornare dal suo branco, nella sua famiglia e la canzone che mi ha sempre fatta innamorare era quella che faceva "tu lo sai che un fiore può fiorire dal sale, come un canto che sale sono libero nessuno mi sconfiggerà, no! Tu non mi avrai... così" perché era un modo per dire che nonostante le avversità la natura riesce a far sbocciare un fiore talmente bello, da fare invidia a tutti quelli che hai già visto e il rifiuto di cadere, di lasciarsi prendere.

Mi chiamo Alexandra Rose Miller, per gli amici sono semplicemente "Alex", ho 19 anni e frequento il T. H. High School e vivo a New York, sono figlia unica e la mia unica compagnia è mia madre, Cecilia... beh, cosa dire su di lei? È una donna forte, ha dovuto sopportare un uomo che non poteva essere considerato tale ma non aggiungo altro o potrei finire per vomitare.

Qualche giorno fa, l'insegnante di inglese ci aveva chiesto un tema nel quale dovevamo descriverci in tre semplici parole e spiegare il motivo per il quale avevamo scelto proprio quelle... beh, ecco, io mi descrivo come una fattona... gli occhi rossi potrebbero essere alquanto eloquenti, hahah.

Alla fine del film, mi alzai dal divano, diedi un bacio sulla fronte a mia madre e salì in camera mia, impostai la sveglia per domani e mi misi nel letto, addormentandomi.

La sveglia suonò precisa alle 6, a tentoni aprì gli occhi e prima di andare in bagno e lavarmi, mi chiusi una canna e l'accesi, iniziai a fare i primi tiri, giusto per rilassare la tensione poi la spensi e la nascosi in un pacchetto di fazzoletti, poi presi i vestiti che avrei indossato e andai in bagno, mi feci una doccia veloce ed infine mi lavai i denti e mi truccai, mettendo un filo di eyeliner e di mascara.

Indossai una maglietta bianca con l'arcobaleno, un pantalone strappato sulle ginocchia, le vans old skool ed una camicia a quadri, una volta pronta uscì dal bagno presi skate e zaino ed uscì di casa, correndo alla fermata.

Mike era già lì ad aspettarmi -«hey!» dissi sorridente, il ragazzo mi guardò e sorrise a sua volta -«hey, Alex! Ti vedo sorridente, o hai trovato l'amore della tua vita... o hai fumato!»- disse ironico -«la seconda, quella roba è proprio buona!»- dissi sinceramente, poi notò lo skate -«quello per cos'è?»- disse confuso -«oh, nulla... per dopo... ti andrebbe di andare al parco e fare due magie?»- gli domandai -«ma certo, Alex... perché no?»- rispose tranquillo -«dai, mi mandi un messaggio su WhatsApp»- dissi.

Spostai lo sguardo verso la strada, per vedere se l'autobus arrivasse e invece...
notai una ragazza  mai vista prima, era bionda e indossava una canotta dei Bulls, un pantalone nero e delle Converse bianche, avete presente quando nella mitologia greca incontrate Medusa e resti pietrificato? Ecco, fu quello l'effetto che mi fece, non riuscivo a capire... come può qualcuno del quale non conosci neanche il nome... rapirti, in questo modo?

Mike all'improvviso mi sventolò la mano davanti alla faccia per farmi riprendere -«TERRA CHIAMA ALEX, CI SEI?»- disse urlandomi nell'orecchio, io lo maledì e poi gli sorrisi -«non farlo mai più!»- dissi ironica -«scusa Alex, ma... eri rimasta con la bocca aperta, sembravi quasi una maniaca hahah!»- disse prendendomi in giro, io iniziai a ridere e lui con me. Eravamo migliori amici, condividevamo qualsiasi cosa insieme.. è anche capitato che dividessimo il letto.

A noi si aggiunsero anche gli altri della comitiva, Jake, James ed un altro ragazzo che però non conoscevo -«ragazzi, lui è Mark» disse Jake, all'improvviso il ragazzo si avvicinò al mio orecchio -«mi raccomando, Alex, stasera.. non chiudere la finestra... ho una gran bella sorpresa per te»- disse , Mike lo spinse via, allontanandolo -«Jake, non ti azzardare a parlarle così!»- disse il ragazzo -«cosa, Mike? Non mi dire che sei diventato un pappamolle anche tu... ti sei rammollito? Cosa, ti ha friendzonato? Almeno a me l'ha data»- disse facendomi l'occhiolino, gli piaceva il modo in cui riusciva a farmi sentire a disagio, era soddisfatto quando succedeva. 

FallingForYou - Chapter OneWhere stories live. Discover now