Capitolo 8

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Tornammo a casa, io posai lo skate dietro alla porta di camera mia e mi sdraiai sul letto, Hayley era rimasta a parlare con mia madre, diceva di avere qualcosa da chiederle. Mi guardavo intorno e ogni singola cosa mi riportava a quando in casa c'era ancora mio padre, quando scivolavo sotto al letto per non farmi prendere… oppure quando lui mi legava le lenzuola ai polsi per impedirmi muovere. Guardavo quelle medaglie, quei “regali” e non ci vidi più, mi alzai di scatto dal letto e presi tutto quello che c'era sulla mensola ediniziai a tirarle al muro..  non riuscivo a guardarli, mi incutevano timore che il mostro dell'armadio potesse tornare. In un impeto irrequieto, iniziai ad urlare contro quei ricordi che pian piano si trasformavano in fantasmi, quasi per farli spaventare, farli tornare dentro quel vaso di Pandora, ma all'improvviso, mi sentì bloccare… qualcuno mi abbracciò da dietro e cercai di divincolarmi, di staccarmi, ma non ci riuscivo “Alex… calma, sta' calma” disse Hayley “No… in questa stanza, sento ancora la sua presenza… tutti quei regali per tenermi in silenzio, fingere di essere un padre perfetto solo perché era più semplice farmi stare zitta” dissi alzando la voce “e credi che  buttarle contro il muro, risolva qualcosa?” Sembrava quasi mia madre, mi sedetti “le ho provate tutte… per cercare di… dimenticare, ma non ci riesco” dissi, poggiai infine la testa sulla sua spalla “ci sono ricordi che ci tormenteranno a vita..” disse lei “ah, e che bella prospettiva, allora hahah” dissi iniziando a ridere “Alex… “ iniziò a dire, poi mi strinse la mano e mi diede un bacio sulla fronte “qualsiasi cosa ti faccia paura… chiamami, ed io sarò sempre al tuo fianco” disse dolcemente “non te ne andrai, vero?” domandai io “andarmene? E dove dovrei andare che con te sto una meraviglia” rispose lei, le sorrisi mi sforzai di guardarla negli occhi, ma le sue labbra sulle mie erano tutto quello che avrei voluto vedere.
Inclinai la testa e posai le mie labbra sulle sue “ti amo, Hayley” dissi semplicemente.
Poi mi staccai e guardai i cocci che stavano sul pavimento “beh.. mi sa che mi tocca pulire tutto” dissi, mi alzai e scesi di sotto per andare a prendere la scopa e la paletta “tutto bene, Alex?” domandò mia madre, non appena mi vide “sì, mamma, tranquilla… ho avuto solo un crollo, ma… risolvo tutto, cioè ripulisco subito tutto” dissi, cercando di svignarmela, ma lei mi trattenne “riguarda tuo padre?” domandò guardandomi negli occhi “sì, mamma…” risposi, poi tornai in camera mia, Hayley mi aspettava seduta sul letto e appena entrai, si alzò di scatto e prese la scopa, aiutandomi a pulire tutto, cercando di aiutarmi a rimettere insieme i pezzi “perché sono stata così debole?” dissi una volta aver finito tutto “non sei debole, Alex… ti sei tenuta tutto questo male dentro, ed è normale che ad un certo punto tu sia crollata… è umano, ma…” mi prese le mani e iniziò a guardarmi negli occhi, poi mi fece poggiare il palmo sul suo petto “io che esisti a fare se non per aiutarti, mh? Sono qui con te” disse.
Infine ci mettemmo a letto, ma avevo voglia solo di un abbraccio quella sera, così mi strinse e ci addormentammo.
01 ottobre, Homecoming Day, Ore 12:30
Era arrivato il giorno dell’Homecoming, io ero alquanto eccitata all'idea, eppure, non ero mai stata il tipo di persona che andava alle feste, ma ero davvero felice di andarci con Hayley. A scuola non facevano che parlarne “Alex… ho sentito che verrai al ballo stasera” disse Chloe, una mia compagna di classe “sì… è il mio primo, in effetti” dissi, sul suo viso si formò una specie di sorriso, ma sapevo che fosse stupita “non sei mai stata il tipo… come mai questo cambiamento?” domandò ed in quel preciso istante, Hayley bussò alla porta “buenos días” disse “potrebbe far uscire Alex, per favore?” domandò, l'insegnante mi guardò e mi fece cenno di poter andare “ma mi raccomando, metteteci poco” disse facendoci l’occhiolino, io sorrisi ed uscì dalla classe. Mi trascinò in bagno “allora… per stasera ho intenzione di andare da mia nonna” disse “ah…e perché?” domandai confusa “l’ho chiamata in questi giorni e abbiamo parlato.. le ho raccontato della situazione e ha detto di volermi ospitare” disse, io la guardai dispiaciuta, ma sapevo di non poterle impedire di certo di fare quello che più le andava “ma promettimi che ci vedremo, okay?” dissi “tranquilla” rispose, dandomi un bacio a stampo “quindi… appena finisce la scuola, raccolgo tutto e vado via” disse.
Hayley's Pov
Le avevo dato la brutta notizia e mi si spezzò il cuore nel vederla in quello stato, ma allo stesso tempo i suoi occhi erano felici “tranquilla, ci vediamo stasera” dissi sorridendo “scommetto che sarai bellissima” disse, facendomi arrossire, lei sorrise e mi lanciò una pallina di carta igienica, io la guardai male, poi risi “solo dio sa quanto amo il tuo fottuto sorriso” dissi “e tu non sai di quanto io ami il tuo” rispose, poi guardò l'orario sul telefono e si alzò di scatto “successo qualcosa?” domandai confusa “Hayley.. io devo tornare in classe” disse sorridendo “sì, hai ragione, anche io dovrei” risposi. Così ci alzammo e l’accompagnai, le sorrisi e tornai a seguire la mia lezione: storia americana, tornai a sedermi al mio posto “c’ha messo un po’ per tornare, eh, signorina Peters?” Disse l’insegnante “beh… sa com’è… mi scappava la numero due” dissi, il resto della classe scoppiò a ridere “inutile che menti, Hayley… Sappiamo che sei stata con la tua ragazza” disse un ragazza” disse un ragazzo, pensando di essere simpatico “bene, Jackson… se questo dovrebbe far ridere…” dissi, rispondendogli a tono “dove vorresti arrivare, Hayley, mh?” disse il ragazzo “quello che ha iniziato sei tu, io sono appena arrivata” dissi facendogli l'occhiolino, il ragazzo fece il finto disgustato ed io mi finsi dispiaciuta e ripresi a seguire la lezione “bene, adesso dopo questo piccolo scambio di battute, possiamo riprendere la lezione?” ma proprio in quel momento, suonò la campanella ed io corsi nel corridoio.
Tornammo a casa, mi accompagnò di sopra e mi aiutò a fare i bagagli (che consistevano in due zaini) e la busta con il vestito per stasera “vuoi che ti accompagni?” domandò preoccupata “no, stai tranquilla, ci vediamo stasera” dissi, dandole un bacio a stampo “chiamami quando arrivi” la sentì urlare, le sorrisi e lei chiuse la porta. Misi le cuffie nell'orecchio e mi incamminai, all’improvviso la musica si stoppò perché mi era arrivato un messaggio “hai dimenticato qualcosa… Il tuo profumo sulle mie lenzuola” diceva mi morsi il labbro e sorrisi come l'idiota. Dopo una mezz'ora di cammino, arrivai a casa di mia nonna, bussai e aspettai che mi aprisse. Appena mi vide, i suoi occhi si illuminarono, il suo volto era contornato da rughe, ma era sempre bellissima “ciao, nonna” dissi, abbracciandola “hey, piccola Hayley” disse sorridente “dai, entra… che sarai stanca” disse invitandomi ad entrare, anche la casa era come la ricordavo… piccola, ma confortevole “dove posso mettere le mie cose?” domandai “uh, vieni, ti ho messo apposto la stanza” disse, io la seguì in silenzio e poggiai tutte le mie cose nella stanza “poi metto in ordine, non ti preoccupare” dissi dolcemente “fai con calma, a proposito… hai mangiato?” domandò facendomi ridere “sì, tranquilla, mi ha ospitato un’amica in questi giorni” dissi, non sapevo come l'avrebbe presa quindi pensai che fosse meglio evitare “Hayley… che è successo? Sei scappata di casa?” domandò lei “sì, nonna… non ce la facevo più a sopportare mio padre e… non ho retto…” risposi “brava, figlia mia, hai fatto bene” disse, dandomi un abbraccio, poi si andò a sedere e riprese a cucire “ehm… nonna, io dovrei fare una chiamata…” dissi mordendomi il labbro “certo, fai pure… immagino tu abbia un ragazzo” disse sorridente, io ricambiai il sorriso ed uscì fuori, digitai il numero di Alex e la chiamai.
“Hey, sono appena arrivata” dissi “mi manchi già un casino” disse Alex dall'altro lato “sì, anche tu” dissi dolcemente “ti amo” disse. Staccammo ed io tornai dentro.. “nonna, posso chiederti una cosa?” domandai “certo, tutto quello che vuoi, niña” rispose “come la prenderesti se ti dicessi che mi piacciono le ragazze?” domandai io “come dovrei prenderla, Hayley? L'importante è che tu sia felice, lo sei?” domandò “sì, nonna..  davvero tanto” dissi “e allora sono felice anche io” disse sorridendo, corsi di sopra per andarmi a truccare e a lavare, mi sistemai i capelli e mi andai a vestire, il mio cellulare ad un certo punto iniziò a squillare “pronto?” risposi “Hayley, sono Mike… tu sei pronta?” Domandò il ragazzo “sì, lo sono” risposi “okay, tra cinque minuti sono da te” disse il ragazzo “okay, a tra poco” dissi, misi i tacchi e scesi di sotto, mia nonna mi guardò confusa “ah, c'è l'homecoming stasera, penso di fare un po' tardi…” Dissi “okay, piccola mia” disse continuando a cucire, poi mi diede un mazzo di chiavi “tieni, così non mi svegli quando torni” disse sorridendo, io le sorrisi ed uscì fuori. Fuori al viale c'era una macchina rossa ferma ad aspettarmi, prima di salire, Mike mi guardò a bocca aperta “ah… Alex lo sa?” domandò “no, è una sorpresa” dissi per poi salire in macchina, misi la cintura di sicurezza e lui accelerò. Lo ammetto, vedere la scuola di sera fa uno strano effetto, ma nello stomaco avevo una strana sensazione, come di felicità.

L'homecoming è arrivato, tutto sembra procedere bene, senza un intoppo, ma qualcuno... Finirà per rovinarlo. Ma chi?
~Chiara

FallingForYou - Chapter OneWhere stories live. Discover now