Capitolo 11

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Iniziammo a camminare senza meta, il mio zaino pesava da morire, ma dentro avevo messo qualsiasi cosa di utile (libri di scuola compresi) “bene, ora, dove pensi di accamparti?” domandò Hayley ironica “non so… ma adesso non so se potrò andare in gita” dissi “devono ancora distribuire i moduli, no? E… sappi, se non vai tu, neanche io vado” rispose con il fiatone “bene, direi di essere arrivate” dissi, per poi posare lo zaino accanto ad un albero “non vuoi uccidere e seppellire il mio bellissimo corpo nel bosco, vero?” Disse divertita “non ti ho portata qui per questo motivo” risposi “oh, e per cosa, allora?” domandò “vedrai” dissi, cacciando poi la tenda dallo zaino “e quella? Da dove l'hai presa?” domandò confusa “la tenevo nell'armadio hahah” dissi iniziando a ridere “ti farò innamorare delle stelle, stasera” dissi “perfetto, ho sempre sognato di poterlo fare” disse, allargai le braccia “io sono quella che ti farà diventare tutti i sogni realtà” esclamai alzando il sopracciglio “hai già fatto avverare quasi la metà di quelli che ho” disse dolcemente, poi si sdraiò sulle foglie, appoggiando la testa sulle mani “e l'altra metà?” domandai curiosa “non so se hai il potere di poterli fare avverare” rispose “mettimi alla prova” dissi, sorridendo “sai che con questa luce… sei davvero bella?” disse, riferendosi alla luce del sole che illuminava a metà il mio viso “e tu sai che da questa prospettiva sei ancora più bella?” dissi, per poi sdraiarmi accanto a lei “qualcuno dice che siamo malate, che se non ci sentiamo andremo all'inferno, ma vuoi saperla na cosa? L'unico paradiso che vorrei è quello dove sono sola con te” dissi, mi girai sul fianco e mi avvicinai per stamparle un bacio sulla guancia “Comunque… potrei ospitarti io… in questi giorni” disse dolcemente “e che vuoi in cambio?” domandai ironica “la tua anima” rispose con lo stesso tono “seriamente, nulla… mi hai ospitata quando è successo il casino con mio padre… voglio solo… sdebitarmi” disse dolcemente “sai che non ce n'era bisogno” risposi, dandole un bacio sulle labbra, poi mi alzai ed iniziai a montare la tenda “okay, per stanotte… non torniamo a casa” dissi, mettendo su un dolce sorriso “mi sta bene, poi magari mi elenchi tutte le stelle” disse aiutandomi a mettere su il telo “la più luminosa ce l’ho qui davanti a me e credo… mi ami almeno quanto io ami lei… sei la mia stella polare, Hayley” dissi guardandola negli occhi, lei arrossì, fece per aprire bocca ma non uscì nessuna parola, come se non le trovasse.

Hayley's pov.

Si fece buio e Alex pensó bene di farmi entrare per prima in quello che sarebbe stato il nostro rifugio per la notte. Aveva litigato pesantemente con sua madre e non potevo biasimarla per non avere voglia di tornare a casa e dormire in un letto vero. “Ehm… io ti devo chiedere scusa” disse poi “e per cosa?” domandai confusa “per averti trascinata in un'altra delle mie pazzie.. ma… benvenuta nella mia vita, piccola” disse dolcemente, io sorrisi e mi avvicinai a lei per abbracciarla forte “adoro le tue piccole pazzie” risposi, lei mi prese alla sprovvista ed iniziò a baciarmi… e in quel momento, capì, di quanto il suo cuore fosse grande e quante persone l’abbiano fraintesa… era disposta a tutto per amore ma nessuno, a parte me, aveva compreso fino in fondo la sua vera natura “perché non hai mai voluto mostrare la vera te, Alex?” Domandai “perché… quando mostri la parte migliore di te, se ne approfittano… quindi ho pensato di dovermi creare un'armatura, una facciata” rispose, io le strinsi la mano e l'avvicinai alla mia bocca “ora non devi più fingere” dissi baciandole il palmo, lei si limitò a sorridere. Poi si girò di lato e si addormentò “buonanotte, Hay” disse.

08:00 A.M.

La sveglia del mio cellulare suonò, facendoci svegliare di soprassalto, controllai il giorno e per fortuna era ancora domenica, Hayley si mise seduta e si allungò per aprire la tenda “tutto bene?” domandai confusa “sí, tranquilla, devo fare pipì hahah” disse per poi uscire fuori, in mano stringeva un pacchetto di fazzoletti e andò a nascondersi dietro ad un albero. Io chiusi di nuovo la cerniera della tenda e mi sdraiai di nuovo, appoggiai la testa sulle mani e guardai il soffitto di tessuto, dal quale filtrava una leggera luce del sole, ero talmente rilassata che avevo dimenticato la lite con mia madre e il mio essere scappata di casa, ma non avevo torto, no? Non potevo lasciare Hayley per Londra.. mia madre diceva che avrei trovato qualcun’altra, ma Hayley era diversa da tutte le altre persone che avevo incontrato fino a quel momento, così sincera..  non sa dire bugie… e sì, ero completamente innamorata di lei.
Mi alzai anche io, ed uscì dalla tenda, avevo bisogno di sgranchire le gambe e in più dovevo muovermi a posare la tenda, visto che dovevamo tornare a casa di sua nonna e che sarebbe stata “casa mia” fin quando non avrei sistemato le cose con mia madre, nel frattempo, dovevo accontentarmi di avere un tetto sulla testa ed un letto caldo nel quale dormire.

12.00

Tornate a casa sua, Hayley aprì la porta e ci precipitammo in camera, posai lo zaino nell'armadio e mi sdraiai sul letto “cosa? Sei stanca?” domandò ironica Hayley “no, avevo bisogno di mettere la schiena su qualcosa di morbido” risposi ridendo. Alla fine, anche Hayley si venne a sdraiare accanto a me e poggiò la testa sul mio petto “ehm…dovrei ascoltare il tuo cuore più spesso… ha un suono che rilassa..  Tumtum… Tumtum” disse dolcemente “sei l’unica persona a cui sia permesso ascoltarlo” risposi dolcemente. La strinsi a me e il mio cuore riprese a battere forte, sentivo il sangue scorrere nelle vene ed una scarica di adrenalina che non avevo mai avuto prima “Alex… tutto okay? Sento il tuo cuore che un altro po’ scoppia, calmati” disse preoccupata “è che mi sento in colpa, seriamente stavo per colpire mia madre?” domandai confusa “Alex… non è successo” rispose “sì, perché tu eri lì” dissi nuovamente “ehm… Hayley… devo fare una telefonata” dissi, alzandomi dal letto. Presi il cellulare e digitai il numero di mia madre, che rispose quasi subito “Mamma… sono Alex” iniziai a dire “scusami per prima, ma… non stavo ragionando…” dissi “quindi… hai cambiato idea? Verrai con me a Londra?” domandò “no, mamma, non ti ho chiamata per questo… volevo solo chiederti scusa per come mi sono comportata, non volevo essere così aggressiva, mi dispiace” dissi “lo so, Alex e… devo chiederti scusa anche io… d'altronde… è colpa mia, ti ho spinta io a reagire così… ma ero nervosa anche io e non stavo pensando a quello che dicevo” disse “se… vuoi tornare… questa è casa tua, e il tuo letto chiede di te, anzi, di voi” disse, infine. Staccai la telefonata e guardai Hayley con il sorriso sulle labbra e il mio cuore… riprese a battere normalmente “che ti dicevo? Tutto bene quello che finisce bene, no?”

FallingForYou - Chapter OneWhere stories live. Discover now