ー undici

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kyungsoo uscì dalla finestra subito dopo jongin, e con un piccolo salto atterrò sull'erba umida del giardino. come sempre era notte fonda, ma a nessuno dei due importava.

«dove andiamo?» chiese il moro, dopo che jongin gli rubò un bacio sulle labbra.
«ovunque.» rispose lui, prendendolo per mano e cominciando a camminare.

soo lo seguì curioso, non erano mai usciti come due veri e propri fidanzati.
quella parola rimase nella mente del maggiore, erano fidanzati?

«guarda, quella paninoteca è aperta, andiamo lì!» disse entusiasta jongin, distraendo kyungsoo dai suoi pensieri, e tirandolo verso quel locale nel fondo della strada.

«sicuro?»
«hai paura?» ridacchiò il castano, mentre spingeva la porta di vetro con su il cartello 'open'.
quando entrarono c'erano solo loro due, jongin fece sedere kyungsoo e poi si sporse oltre bancone, per controllare ci fosse qualcuno.

«c'è qualcuno?»
domandò lui, e finalmente da dietro una porta uscì una donna sulla quarantina, con una cuffia sui capelli.

«salve!» esclamò con un sorriso. «scusate, cosa vi porto?»
«piccolo, cosa vuoi?» chiese jongin al moro che era ancora seduto; un rossore apparve sulle sue guance per quel nomignolo uscito dalle labbra carnose dell'altro, «quello che prendi tu.»

il minore tornò al tavolo di acciaio, sedendosi davanti a kyungsoo, nell'attesa che i panini arrivassero.
«è carino questo posto, dopotutto» sussurrò lui, guardandosi intorno, «magari se ci torniamo quando c'è il sole è meno.. inquietante.»
ammise facendo sorridere jongin, «molto probabilmente hai ragione».

la donna portò i panini dai due ragazzi, che cominciarono a mangiare. kyungsoo lanciava qualche sguardo a jongin, ogni tanto, ma lui però lo guardava in continuazione, non riuscendo a smettere e tanto meno a stancarsi.

。。。

polaroid。  kaisooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora