Contrasti

10 3 0
                                    

Una mattina mi svegliai e vidi l'alba sorgere da un albero anziché dai monti. Mi spaventai scorgendo ombre sconosciute tutt'attorno a me. Stringevo il talismano tanto forte da riaprire la ferita che protesse la mia vita. Occhi spalancati, labbra schiuse dal respiro affannoso e memorie stridenti di incubi lenti. Il sole correva veloce sul drappo celeste, mentr'io stavo immobile osservando gli spettri avvolgersi a me e svanire.

Tempo di colazione: pere con mirtilli in marmellata, abbondante tè e una coppia di biscotti. Ancora rossa era la finestra, seppur nelle ore era svanito il taglio, il sangue e l'urlo di dolore. Aveva vestiti lordi, usurati, a strati per resistere al freddo e alle piogge pungenti, il viso contorto e le labbra in un "Help!" nonostante uomini e donne lo reggessero e soccorressero mentre a sirene spiegate giungeva l'autoambulanza. Io andavo al bus per tornare alla casa per la cena, che comunque fu sandwich, e vidi rosso e cappelli di gente e postumi di una violenza.

Sarà salvo, son sicura, eppur è triste il contrasto tra chi vive su pietre e chi in case accoglienti. Come dinamiche a terrazze, nessuna sfumatura.

Binari sul NullaWhere stories live. Discover now