KISSES

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Il giorno seguente partirono molto presto, tutti e quattro dentro ad una vecchia macchina presa gentilmente in 'prestito' ; Steve guidò per circa una mezz'ora prima di fermarsi sotto ad un ponte, in una zona per nulla frequentata da persone.

C'era solo un'altra macchina parcheggiata e fuori da essa c'era una giovane donna dai capelli biondi, raccolti in un'alta coda di cavallo, Charlie riconobbe subito Sharon Carter, la nipote di Peggy, chiedendosi come avesse fatto a con capire prima che il contatto era lei.

"Restate qui. Faccio presto" disse il Capitano "e non fate cavolate".



"Puoi spostare il sedile in avanti?" Chiese Bucky dopo un po' di tempo, la macchina era piccola e scomoda ed il sedile in cui era seduto Sam era tirato indietro quasi al massimo, lasciandogli davvero pochissimo spazio per le lunghe gambe.

"No" rispose l'altro, senza nemmeno voltarsi, ed il soldato ricambiò con un calcio ben assestato al sedile; la ragazza non intervenne, non aveva nemmeno sentito la discussione perché era troppo impegnata ad osservare ogni mossa di Sharon e Steve.

Uscì dall'abitacolo della vettura nello stesso momento in cui vide i loro visi avvicinarsi e le loro labbra unirsi.

"Charlie, dove vai?" le chiese, inutilmente, Bucky.

"Dove sta andando? Ehi, esci anche tu?" domandò Sam quando si accorse di essere rimasto da solo lì dentro.



Charlotte si allontanò di qualche metro dalla macchina e dai due giovani che si stavano baciando, non sapeva per quale motivo avesse avuto quella reazione, ma non era stata in grado di controllarla.

"Charlie?".

Lei si voltò subito a guardare Bucky, che l aveva appena raggiunta.

"James, perché sei qui?"

"Ti ho vista sconvolta, ho pensato di seguirti. Ci sei rimasta male perché hai visto Steve e Sharon baciarsi, vero?"

"No, non si tratta di quello. È stata solo una coincidenza...Cioè... Si, insomma, ho visto loro due baciarsi ed ho pensato al fatto che possono vivere una storia senza problemi. Almeno senza grossi problemi"

"Vorrei darti anche io la stessa sicurezza"

"Quando questa guerra civile sarà finita mi toglierò dagli Avengers ed andremo a vivere lontano, dove nessuno ci conosce. Ci creeremo delle nuove identità e delle nuove vite"

"Non puoi abbandonare tutto per me"

"Non m'importa della mia carriera o del ruolo che ricopro negli Avengers. Io voglio stare con te, non voglio altro" mormorò Charlotte; aveva già visto come si era conclusa la storia tra Natasha e Bruce, non voleva che la sua ne fosse la fotocopia.

Il giovane uomo la guardò per qualche istante poi, colpito da quello che Charlie aveva letto, le passò le braccia attorno ai fianchi e la baciò sulle labbra; lei ricambiò passandogli le braccia attorno alle spalle.

Passarono diversi minuti prima che i due si separassero, per poi guardare in direzione della macchina e vedere delle espressioni sconcertate nei volti di Steve, Sharon e Sam; l'ultimo, addirittura, aveva aperto la portiera della macchina e si era sporto fuori, in modo da vedere meglio la scena.

Un quarto d'ora più tardi erano nuovamente tutti e quattro in macchina, nel più totale silenzio, diretti verso il loro secondo appuntamento; avevano ancora un'ora e mezza di viaggio e Charlotte non era intenzionata di percepire ancora quell'aria così tesa, lanciò un momento uno sguardo allo specchietto retrovisore e vide il volto del suo migliore amico, rabbuiato, concentrato sulla strada davanti a sé.

"Se devi dire qualcosa, Steve, è meglio che tu lo dica ora".

An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora