~Capitolo 31~

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Capitolo 31 - La nostra distanza

Riccardo's POV

Mi svegliai che era quasi ora di pranzo. Mi vestii e lasciai la mia camera per raggiungere il salotto. La tavola era già apparecchiata per il pranzo, i miei fratelli erano svegli e mio padre leggeva il giornale seduto sul divano.

Andai verso la cucina, mia madre era ai fornelli. Mi versai un bicchiere di succo e le rubai un pezzo di pane dal tagliere su cui lo stava affettando.

«Sta' fermo. È quasi ora di pranzo. A che ora sei rientrato ieri sera?» mi chiese guardandomi di sottecchi.

«Tardi.» dissi indifferente. Erano parecchi anni che mia madre non mi rimproverava per l'ora a cui rientravo a casa. A ventiquattro anni ero abbastanza grande da badare a me stesso, anche se sapevo che si preoccupava ugualmente. «Alice dorme ancora?» le chiesi.

«Alice è tornata a Roma. Stamattina mi ha chiesto di accompagnarla in stazione.»

«Che cosa? Perché?» domandai allarmato.

«Cosa ne so io. Dovresti essere tu a farti qualche domanda.» rispose secca.

«Io non ho fatto niente!» risposi sulla difensiva. Ripensandoci però, non era proprio vero che non avevo fatto nulla. L'avevo lasciata sola, per stare con Shady.

Sbuffai e tornai in camera mia. Afferrai il cellulare sul comodino e provai a chiamarla. Ovviamente non rispose, ma riprovai. Al terzo squillo sentii la sua voce.

«Ciao! Che succede?»

«Perché sei andata via?» buttai fuori subito.

«Bè, le ragazze sono tornate a Roma e volevo stare un po con loro prima che inizino le lezioni. Scusa se non ti ho detto nulla, ma è stata una decisione dell'ultimo minuto.» disse e mi sembrò sincera.

«Ok, ma avresti potuto svegliarmi prima di andartene e magari sarei venuto con te.»

«No, è meglio così. Sei con la tua famiglia, e io vi sono stata tra i piedi abbastanza.»

«Sai che non è così. La mia famiglia era felice di averti qui.»

«Si, lo so. Ora devo proprio andare. Sono appena arrivata in hotel e ho le valigie da sistemare. Ci sentiamo, ciao Riccardo.» attaccò senza lasciarmi replicare o darmi il tempo di salutarla.

La sera, dopo cena, Luca mi accompagnò in stazione. Lì incontrai anche Shady. Dopo quell'uscita della sera prima, non l'avevo più contattata.

«Hey Riki. Anche tu prendi questo?» mi chiese dopo avermi abbracciato.

Annuii e rimasi in silenzio, con le cuffie nelle orecchie.

Avevo ancora da risolvere il problema "Alice". Cosa avrei dovuto fare con lei? Rischiare e magari farla soffrire perché non ero capace di amarla come volevo, o lasciare le cose come stavano?

Forse avrei solo dovuto tenere le distanze, restarle accanto come un semplice amico, lasciarle i suoi spazi e vedere come andava. In fondo non sapevo nemmeno se lei provava le stesse cose, o se l'unico completamente impazzito ero io.

Decisi di finirla con tutte quelle paranoie, e di sedermi nel sedile accanto a Shady, almeno avrei avuto compagnia per il viaggio e un ottima distrazione.

Alice's POV

Verso le dieci e trenta, scesi di sotto e andai a prendere il solito tè al bar da Ben. Una volta finito, feci per tornare di sopra passando per la hall, quando i passi di qualcuno e una risata familiare, mi fecero bloccare all'istante. Mi nascosi dietro una delle colonne di marmo, e guardai verso l'entrata.

Replay. |Riccardo Marcuzzo|Where stories live. Discover now