Capitolo 2

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La luce entrava fioca dalle serrande mezze aperte, adoravo svegliarmi e vedere che fuori era bel tempo, mi metteva di buon umore.
Mi alzai dal letto e, a piedi nudi, uscii dalla stanza. Entrai in cucina e vidi Mirko fare colazione con un cornetto e una tazza di cappuccino. Mi avvicinai con la voce impastata, lo salutai sedendomi a tavola e presi pure io un cornetto.
La mattina era sempre così, facevamo colazione, ci preparavamo e scendevamo in cerca di nuove avventure, beh diciamo.

Mentre inzuppavo il cornetto nel cappuccino sentii il cellulare squillare, mi alzai ed andai verso la camera da letto: era Vez.
Parlammo per un paio di minuti, non disse nulla d'importante solo di vederci tra una mezz'oretta giù ai garage.
Avvertii Mirko e andai a fare una doccia veloce mentre lui sparecchiava la nostra colazione.
Aprii l'acqua e la feci riscaldare leggermente, dopo poco mi ci fiondai sotto canticchiando qualche canzone a caso, mi asciugai appena i capelli e mi vestii semplicemente con un pantalone della tuta ed una t-shirt semplice; infilai le mie Air Max bianche ormai tutte rovinate ed uscii di casa.

Scesi le scale e mi trovai giù insieme agli altri sui motorini, li salutai e rollai la mia canna mattutina che rendeva tutto più colorato. Ci misi poco, l'appicciai e poi cercai di capire di cosa stessero parlando gli altri.
Mh, gli stronzi dell'altro quartiere avevano occupato una nostra piazza, di sicuro se la sarebbero vista loro quindi non me ne preoccupai.
La notizia successiva, invece, mi interessò molto di più: sta sera davano una festa a casa di un amico di Ciccio, l'avevo visto anche io altre volte ma non avevamo molta confidenza.
Buttai la canna ormai finita, salutai gli altri e ritornai su a casa.
Si erano fatte già le 11.45, Mirko era uscito e dal momento che era troppo presto per iniziare a preparare il pranzo mi spogliai e rimasi in boxer.
Iniziai ad allenarmi,a saltare la corda, a fare addominali e flessioni fino a quando non si fece l' una. Decisi allora di farmi nuovamente la doccia.

Erano le 4 del pomeriggio, Mirko era tornato mentre mi stavo lavando iniziando a preparare il pranzo. Dopo di che andai a riposarmi un po', prima però mandai un messaggio a Ciccio per sapere a che ora dovevo farmi trovare alla festa.

Mario: Allora bro? Per che ora mi faccio trovare là?
16.02

Ciccio: per le 8 fatti trovare giù ai garage che partiamo tutti insieme.
16.07

Risposi con un semplice okay e mi stesi sul letto. Era molto strano che Mirko avesse rifiutato l'invito alla festa, di solito non se ne perdeva una.

Mi svegliai, come al solito in ritardo, erano le 7.30, ovviamente tutti starete pensando perché hai bisogno di tutto questo tempo se sei un ragazzo?
Beh sono sempre stato un ragazzo a cui piaceva mettersi in tiro, al quale piaceva essere notato e esser fatto qualche apprezzamento.
Mi vestii semplicemente, con in paio di jeans strappati, una camicia bianca e Air Max nere.
Andai in bagno e tentai di sistemare i miei capelli al meglio possibile, usando un po' di gel per diminuire il volume.
Mancavano cinque minuti alle otto, mi meravigliai di me stesso per aver impiegato così poco tempo, così andai in cucina, presi il pacchetto di sigarette dal tavolo controllando quante ce ne fossero -sarei dovuto andarle a comprare- ne accesi una ed infilai il mio giubbotto di jeans avviandomi ai garage.

La casa di questo tizio era gigante, sembrava una reggia.
Ci precipitammo all'interno, molta gente ci riconosceva e ci salutava, altra gente ci guardava con lo sguardo intimorito.
Non era una delle più belle sensazioni avere il rispetto della gente solo perchè appartieni ad una comitiva assai nominata e non in modo positivo.
Finalmente salutammo il padrone di casa: Gionata. Stranamente si ricordava anche di me, era un tipo forte: più di due denti rivestiti d'oro, bandana tra i capelli rosso fuoco e rivestito di collane.
Ci presentò alcuni suoi amici, si vedeva che erano tipi con i soldi.

Avevo bevuto più di quattro o cinque drink credo, tra cui gli ultimi due erano codeina dal momento che ero riuscito a contarli fino a lì.
Lo reggevo abbastanza bene l'alcool infatti insieme agli altri eravamo in grado di scolarci qualsiasi cosa.
All'improvviso mi ritrovai una ragazza di fronte, sinceramente non badai molto al suo volto dal momento che aveva una scollatura ampia. Alzò lo sguardo facendomi un occhiolino e mi sorrise, ormai era sempre così; trovavo qualcuna solo per scoparci, tutte sciacquette da quattro soldi che mi arruffianavano e si facevano rimorchiare nonostante fossi uno sconosciuto, mai nessuna con le palle ,infatti, non avevo una cosa seria da anni, ma dopotutto andava bene così.

Mi ritrovai in una stanza della casa con questa ragazza di cui non sapevo nemmeno il nome che stava slacciando i miei jeans, sorrisi e mi lasciai prendere dall'ebrezza del momento senza preoccuparmi del nome di Mirko che lampeggiava sullo schermo del telefono.

Angolo Autrice:
Questo capitolo è un po' una seconda introduzione della storia, spero che vi abbia incuriositi abbastanza da leggerne i prossimi.



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