Capitolo 4

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Mi svegliai di soprassalto, non riuscii a mettere a fuoco quello che stava succedendo. Scesi dal letto ed aprii la porta della mia camera che affacciava sul corridoio.
C'era Diego che uralava e Mirko che scappava da una stanza all'altra mentre il campanello continuava a suonare.
"Ma che cazzo sta succedendo?" urlo anche io per farmi sentire.
"C'e la pula che sta salendo le scale, hanno un permesso di mandato"
Merda.
Diego notò la mia faccia scoivolta e si avvicinò velocemente
"Stiamo facendo sparire tutto, controlla se hai qualcosa tra la tua roba, tanto prima che riescano a salire le scale ce ne vuole".
Corsi in camera mia, presi tutta l'erba che avevo nel primo cassetto del comò e andai in bagno dove già c'era Mirko che stava buttando giù nel water almeno 4 grammi di ganja, ai quali si unirono i miei 2 grammi. Per nostra fortuna il cesso non fece storie e scese tutto senza attapparsi.
Ci guardammo come per darci sicurezza l'un l'altro e convinti ci avviammo in cucina. Lì i poliziotti stavano svuotando mobili, lanciando per terra qualsiasi cosa non fosse in vetro.
Farabutti.
Solo perché indossavano una divisa si sentivano dieci gradini al di sopra di ogni comune persona.
Lara era appoggiata al tavolo, con in mano una tazza, le mani le tremavano leggermente.

Dopo aver svuotato cucina, bagno e soggiorno passarono alle camere da letto. Prima quella di Diego disfando il letto, aprendo l'armadio e facendo cadere i vestiti dai cassetti.
Passarono alla mia camera dove       buttarono giù i CD dalle mensole, alzarono il materasso senza trovare un bel niente.
Infine andarono in camera di Mirko, dove ora dormiva sua cugina.
Aprirono la valigia e la disfarono, fecero lo stesso con gli altri mobili della camera e delusi dalla conclusione si scusarono per il disturbo e la confusione creata.
Li accompagnammo fino alla porta e finalmente se ne andarono.

Tirammo tutti un sospiro di sollievo, però Mirko ci fece notare "Okay, siamo fuori pericolo, ma ora i 60 euro di ganja buttati nel cesso dove li prendiamo? Tra una paio di giorni dobbiamo portare  i soldi a Gimmy, è vero che è nostro amico ma comunque non è un semplice 5 euro"
Mi balenò un idea "Conosco un tizio che tiene tutta la droga che compra in un vecchio magazzino. Potremmo entrare da una delle tante finestre rotte e smerciare 1g di coca, finiremo per ricavarci sui 90 euro, così facendo avremo più soldi per noi".
Lara mi guardò con un luccichio negli occhi, lo si poteva notare dalla sua faccia che moriva dalla voglia di entrare con me in quel capannone e rubare qualche pacco di cocaina. Mentre mi osservava si mordicchiava leggemente il labbro inferiore, facendomi andare su di giri quindi decisi di spostare il mio sguardo su i miei due amici, i quali si scambiarono un'occhiata d'intesa: il gioco era fatto.

Stavamo correndo nel buio, tenevo Lara per mano mentre Diego e Mirko erano in macchina.
I nostri corpi erano così  carichi di adrenalina che tremavamo quasi; scampato il pericolo di poter essere visti rallentammo. Era così bella con quella felpa nera grossa almeno tre taglie in più alla sua. Ad un certo punto si fermò del tutto tenendomi ancora la mano quindi mi bloccai di conseguenza, mi girai verso di lei e me la ritrovai tra le mie braccia, le accarezzai la schiena.
Non capii il motivo della sua azione, ma mi godetti il momento stringendola forte a me lasciandole un bacio fra i capelli.
Ci staccammo e ci avviammo verso la macchina.

Entrammo in casa, Diego e Mirko andarono a coricarsi, Lara era in bagno a farsi una doccia ed io ero sul mio letto a rollarmi una canna.
Stavo per appicciarla quando sentii bussare alla porta della mia camera.
"Avanti" dissi. Mi ritrovai lei con una canotta ,aderente era dire poco, e dei pantaloncini molto corti. La guardai appoggiata allo stipite della porta e deglutii.
"Devi dirmi qualcosa?" chiesi con voce rauca.
"Posso stare con te?" chiese con una voce troppo dolce. Annuii.
Si sedette sul letto a gambe incrociate e fissò la canna che avevo in mano.
"Ce la fumiamo insieme se vuoi" dissi ridacchiando e lei ricambiò con un sorriso a 32 denti.

Passammo tutta la notte a ridere e scherzare, era così bella mentte sorrideva. Sapevo che però mi stavo trattenendo, avevo una ragazza a dir poco stupenda e altamente scopabile nel mio letto; per di più mezza svestita.
Mi alzai dal letto sotto il suo sguardo attento. Presi dall'armadio una maglia che ormai non mettevo quasi più e gliela porsi.
Mi sorrise e la infilò, le arrivava quasi alle ginocchia, era prorpio una nana.
La fissai negli occhi, percepii tante di quelle emozioni che senza pensarci poggiai le mie labbra sulle sue.
La combinazione delle nostre lingue schioccava nella stanza ed i nostri fiati affannati facevano eco nel buio.
Mi staccai da lei con le labbra indolenzite, era stato un bacio pieno di desiderio ma, con tutta la voglia che avevo in corpo di spingermi oltre era pur sempre la cugina del mio migliore amico.

Angolo Autrice:
IMPORTANTE
Scusate per la mia "assenza" ma ho avuto dei problemi familiari. Ora sono tornata più carica di prima e se ci riesco entro un paio di giorni posto il quinto capitolo.
Volevo avvisarvi soprattutto del fatto che a breve inizierò a postare un altra storia composta di One Shot dove ne scriverò alcuni su richiesta, il tema è sempre quello rap/trap.

Love's GunWhere stories live. Discover now