Spuntano fratelli

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Io e Jo eravamo fuori dalla porta di casa di Karen ma continuavo a ripetere che avevo paura ad entrare,
"Perchè hai paura? Sono solo i tuoi genitori" ripetè per la cinquantesima volta Jo, accarezzandomi la spalla,
"Avevo un rapporto particolare con loro, è strano che siano qui" sbuffai passandomi la mano sul viso nervosamente.
Dopo pochi secondi mi decisi e aprii la porta, appena entrata in casa trovai i miei genitori seduti sul divano con accanto tutti i miei amici.
"Eden......" sobbalzarono in piedi appena mi videro,
"Ciao" sussurrai quasi impaurita mentre sentivo le braccia dei miei genitori avvolgermi,
"Ti dobbiamo parlare" sussurrò mia madre ricomponendosi e risedendosi sul divano,
"Cosa ci fate qui?" Chiesi confusa sedendomi accanto a loro,
"Ti dobbiamo dire qualcosa di molto importante, che forse avremmo dovuto dirti molto tempo fa" rispose mio padre accarezzandomi i capelli dolcemente,
"Forse è meglio che noi andiamo" disse Cloe alzandosi seguita da tutti gli altri,
"No rimanete" dissi di scatto, guardandoli speranzosa.
Annuirono e si risedettero, nel frattempo mia madre aveva incominciato a dirmi quanto mi volesse bene e quanto le dispiacesse non essermi stata vicina come avrebbe dovuto.
"Andiamo al sodo" chiesi quasi irritata capendo che stava perdendo tempo, facendo solo giri di parole inutili.
I miei genitori si lanciarono uno sguardo di intesa, mio padre incominciò a parlare:"prima di tutto voglio che tu sappia che ci dispiace per tutto quello che abbiamo fatto" io annuii speranzosa che continuasse e lui notando il mio nervosismo incominciò a parlare:"come io e tua madre ti abbiamo sempre raccontato, noi due ci siamo conosciuti quando tua madre è venuta a fare lo scambio culturale qui in America, all'età di 16 anni.
Quello che non ti dimmo però, è che lei rimase incinta, ovviamente eravamo giovani, ma appena tua madre me lo disse per telefono, partii subito per l'Italia per stare con lei.
Anche se i tuoi nonni non volevano assolutamente che lo tenessimo, io e tua madre eravamo sicuri di volerlo far nascere, così appena nato lo dammo ad una casa famiglia, ma cercammo comunque di tenerci in contatto con lui.
Anche se ci odiava profondamente per non averlo adottato dopo la nascita, noi continuavamo a fargli visita, scusaci se te lo abbiamo detto solo adesso, ti vogliamo bene" cercò di avvicinarsi a me mio padre, ma mi scansai subito,
"Voi capite la gravità della cosa? Perchè mi mentite tutti in continuazione?" Urlai uscendo da quella casa, sotto gli occhi scioccati di tutti.

Patrick's pov (papà di Eden)
Quel ragazzo che era entrato con Eden, mi sembra si chiamasse Jo, cercò di seguirla fuori, ma io lo fermai, uscendo prima io di casa seguito da mia moglie.
Seguimmo l'ombra di mia figlia fino ad un parco seduta su un'altalena che parlava da sola, ci avvicinammo lentamente e ci sedemmo di fronte a lei che ci guardò con sguardo gelido
"Non provate neanche a rivolgermi la parola" sussurrò non guardandoci negli occhi,
"Ma Eden..." sussurrò Eleonora, mia moglie,
"Volete ancora parlare? Non vi credevo persone del genere sinceramente, per anni ho creduto non vi importasse niente di me, stavate fuori tutto il giorno e quando tornavate a casa eravate troppo stanchi per darmi retta.
Vi credevo almeno sinceri quando dicevate che lavoravate tanto e che lo facevate per il mio futuro, invece no, mi avete mentito per venti anni, per venti anni non mi avete detto di avere un fratello.
Capite di cosa stiamo parlando? Mi avete mentito per tutta la vita" urlai in preda al panico,
"Facci almeno spiegare" cercò di avvicinarsi a lei, Eleonora.
Ad ogni passo che Eleonora faceva, Eden si allontanava, così alla fine si risedette accanto a me,
"Okay te lo dico da qui..." disse mia moglie con il suo solito sarcasmo,
"...devi capire che lo abbiamo fatto per proteggerti, non volevamo che anche tu ci odiassi come ci odiava Samuel" disse imbarazzata Eleonora,
"Ah quindi è questo il suo nome? Samuel?" Chiese Eden sciogliendosi un pò,
"Si"
"Posso sapere perché proprio ora dopo vent'anni me lo state dicendo?" Cercò risposta nei nostri occhi,
"Perché lui ti vuole conoscere, tu lo vuoi?" Domandai incerto della sua risposta, lei ci riflettè su un attimo, guardò verso il cielo poi i suoi piedi, poi guardò noi e sussurrò un insicuro sì,
"Okay se lo vuoi lui sarà qui tra qualche giorno, questo è il suo numero" dissi porgendole un pezzo di carta con sopra scritto il suo numero,
"Se vuoi parlare con noi, noi staremo a casa dei tuoi nonni per un paio di settimane" disse Eleonora con un leggero sorriso, alzandosi dalla sedia su cui era seduta, io salutai Eden e seguii mia moglie.

Eden's pov
Rimasi altri cinque minuti a dondolarmi su quella altalena senza pensare a niente, dopo circa una mezzoretta mi alzai e mi avviai verso casa.
Appena varcai la soglia di casa, trovai i miei amici tutti seduti nella stessa posizione in cui li avevo lasciati
"Tutto bene?" Chiese Lucas alzandosi preoccupato e venendomi ad abbracciare, lo abbracciai leggermente dandogli delle leggere pacche sulla spalla, poi mi staccai da lui e mi sedetti sul divano sconsolata,
"Allora Eden non ci vuoi raccontare niente?" Chiese Karen preoccupata,
"No, non voglio raccontarvi niente per ora, non voglio pensare a niente" dissi prendendo il telecomando ed accendendo la televisione.

Jason's pov
Stavo aspettando Jo al bar da qualche minuto, ansioso di cosa sarebbe potuto succedere e anche se non mi stava molto simpatico e non avevamo un bel rapporto, non volevo litigare quella volta, quando lo vidi entrare nel bar mi alzai per fargli cenno di raggiungermi,
"Halok" disse una volta raggiunto il tavolo,
"Benson" ricambiai il saluto sedendomi seguito da lui,
"Allora io in realtà non so proprio da dove iniziare, mi sento un po' in imbarazzo" mi agitai toccandomi ripetutamente i capelli,
"Rilassati Jason, non siamo ad un appuntamento, inizia a raccontarmi perché abbiamo una sorella in comune..." mi incitò a continuare con sguardo impassibile.

L' inferno nel paradisoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt