Capitolo 29.

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"Like a tiger in a cage
Feelings trapped inside your brain
Wanna say what you wanna say
But it's all locked inside
Gotta get things off your chest
Living life with no regrets
Just a little bit of confidence
Will let you speak your mind
Just come on and tell it like it is

It's better to be honest
Than to hide yourself in silence

Just come on and tell it like it is
Just come out and say it
Take a chance and the words fall out
Open up 'til they hear you now
Just come on and tell it like it is

You can live life bottled up
And leave emotions in the dust
But when the words roll up your tongue
The moments in your head
Being real is powerful"

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TYLER

Non vedevo l'ora che fosse venerdì, mancava solo più un giorno.Questo era ciò a cui pensavo durante l'ora di matematica, senza prestare la minima attenzione a ciò che la professoressa diceva.Pensavo al weekend, alle foto che dovevo scattare questo pomeriggio, al piccolo cortometraggio che dovevo terminare per un concorso.E pensavo a Miranda.Mi ero agitato molto sabato sera all'idea di invitarla a vedere il mio progetto sul sistema solare per svariati motivi 1)si sarebbe potuta annoiare, 2)sabato sera a scuola non era il massimo, 3) e se durante il mio discorso sbagliavo?

Eppure tutto era trascorso bene.La serata, seppur a scuola, mi era piaciuta così tanto e avevo sperato che fosse stato lo stesso per lei.L'atmosfera al termine di tutto era apparsa perfetta: il cielo stellato e la neve.E ci eravamo baciati.Avevo sperato tantissimo di poter posare le mie labbra sulle sue dalla prima volta che l'avevo vista.

Non mi capacitavo ancora di provare qualcosa per lei.All'inizio la trovavo una ragazza interessante, nonostante la sua goffaggine.Mi ricordavo di quando mi aveva guardato la prima volta, degli scontri o di quando aveva perso l'anello a forma di corona.Mi aveva impressionato.Quando avevo scoperto che la sua migliore amica usciva con Lucas mi ero ritenuto così fortunato.

«Ehi, a cosa pensi?»era Lacey, una mia compagna.

Si avvicinò di più a me con un piccolo sorriso, ma io non lo pesai molto.Eravamo amici.Cosa le potevo dire?Che pensavo ad una ragazza che mi faceva impazzire totalmente.

«A niente.»

Non appena guardai l'orologio la campanella suonò avvisandoci l'inizio dell'intervallo.Stavo morendo di fame.Mandai un'occhiata a Michael che ricambiò, e corse verso di me per prendere la monetina che tenevo in mano.Lui la prese e andò a comprare i panini per entrambi.Uscii in corridoio con lo zaino in spalla per andare nell'aula di progettazione e quando mi trovai in cortile una ragazza mi si affiancò.Non era molto alta, portava i capelli biondi corti e gli occhi erano azzurri.Non conoscevo il suo nome, però l'avevo già vita da qualche parte, mi sembrava che facesse il mio stesso corso soltanto che in terza.

«Ciao, Tyler.»mi salutò lei.

Mi conosceva.Ma io non conoscevo lei.

«Ciao.Chi sei?»domandai accigliato.

«Eileen.Ho una cosa da farti vedere.»

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