Capitolo 47.

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«I'm searching for something that I can't reach
I don't like them innocent
I don't want no face fresh
Want them wearing leather
Begging, let me be your taste test
I like the sad eyes, bad guys
Mouth full of white lies
Kiss me in the corridor
But quick to tell me goodbye»

La voce di Halsey mi fece strabuzzare gli occhi, sapevo che utilizzarla come sveglia avrebbe funzionato.Le canzoni che scriveva quella ragazza avevano un grande impatto su di me, soprattutto Is There Somewhere.Spensi la sveglia e rimasi cinque secondi ad osservare il soffitto della mia camera in mansarda, mentre cercavo di riprendere lucidità.Avevo fatto un sogno bellissimo, ma meglio non parlarne.Riuscii a distrarmi pensando che oggi fosse sabato, e che cosa facevamo di solito il sabato?Pigiama party con le ragazze.Sorrisi al pensiero di trascorrere una serata con le mie amiche.Sul gruppo delle ragazze si stava scatenando un putiferio:tutte felici ed eccitate all'idea di festeggiare a casa di Tacos.Questa volta avevamo cambiato location.Ridacchiai leggendo alcuni dei loro messaggi.

Mi alzai dal letto andando spedita verso il bagno per sistemarsi e poi andare.Ad un certo orario avevo il bus da prendere e non volevo perderlo, se no avrei dovuto chiamare mia madre e chiederle di portarmi sino a casa della mia migliore amica.Mi lavai il volto con acqua fresca per riprendermi e mi pettinai i capelli scuri prima di legarli in una coda di cavallo, cosa che era insolita per me.Preferivo tenerli sciolti.Indossai qualcosa di semplice come leggins e felpone, ed infine mi dedicai al preparare il mio zaino.Dovevo scegliere che cosa portare con me per la serata insieme alle mie amiche.Mia madre era uscita per delle commissioni come mio padre, mentre Aaron era in magazzino a controllare il macchinario.Posai lo zaino sul divano del salotto e avanzai verso il frigo per bere dell'acqua fresca, vista la mia gola secca.Nel mentre Tacos mi inviava una miriade di messaggi per richiamare la mia attenzione.Trovai un post-it giallo attaccato alla porta nera del frigorifero, dove mia madre mi chiedeva di dare il cibo a Viola prima di uscire di casa.Bevvi un sorso di acqua fresca e decisi di fare ciò che mi aveva scritto mia madre.

«Ecco a te!»esclamai non appena uscii sul terrazzo.

Rabbrividii di freddo, ma raggiunsi comunque il fondo del terrazzo dove la cagnolina era accoccolata.Subito mi vide e uscì dalla tana correndo verso di me che tenevo in mano la sua ciotola con il cibo e una bottiglia di acqua per riempire l'altra ciotola ormai vuota.La accarezzai abbracciandola e lei mi leccò una guancia.Raccattato lo zaino uscii per non perdere il bus e salutai Aaron con un sorriso, mentre era intento a segnare su un foglio delle misure prese con un attrezzo strano.

Ecco che cominciava la mia giornata.Non appena misi piede fuori casa una miriade di pensieri mi invasero la mente.Il pigiama party, l'uscita del giorno precedente, Eileen e il suo comportamento.Mentre giungevo alla stazione in attesa del bus non riuscii a non pensare a Blake, a come la mia vita stesse andando per il meglio nonostante qualche piccolo intoppo passeggero.Questo non andava bene.Com'era possibile che dopo sedici anni di sfortuna adesso tutto andasse bene?Neanche una figura di merda?La felicità non era continua, semplicemente era suddivisa in periodi distinti e quest'ultimo periodo era fortunato.Sapevo che dopo sarebbe tornato il vortice di problemi perché senza essi la mia vita non poteva andare avanti, non ero Miranda senza problemi e ostacoli.Questione di cinque minuti, al freddo, e il bus si fermò mostrandosi vuoto facendomi sospirare di sollievo.Mi sedetti al fondo e infilai gli auricolari con l'intento di ascoltare Halsey che era un toccasana per me.Il viaggio durò mezz'oretta, considerando le svariate fermate nonostante non ci fosse molta gente il sabato mattina.Si stava bene dentro al mezzo di trasporto al calduccio, mentre fuori il sole non era splendente nel cielo, anzi, vi era una cupa nebbia.Non mi dispiaceva questo tempo, tranne per il freddo.Non sopportavo il gelo, soprattutto di prima mattina.Quando passai davanti alla fermata dove scendeva Blake sospirai pensando a lui, ai suoi capelli scuri e ai suoi occhi che in questo periodo parevano tramutarsi.Era strano sì, ma i suoi occhi si stavano scurendo sempre di più.Stavo cercando di reprimere svariati pensieri loschi che non giovavano alla mia gioia.Ora come ora non dovevo farmi prendere da momenti bui e oscuri.

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