31 Adrian

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31 Adrian.

Pochi giorni. Manca pochissimo tempo al momento della resa dei conti e non sto più nella pelle.

Mi prudono le dita dalla voglia di mettermi al computer e dare il via alla serie di eventi che porteranno la famiglia Pruitt e quella McLeor alla rovina.

Non ci sarà giornale che non parlerà della nostra disgrazia.

Ho parlato con Ryan, Josh, Dave e Logan al telefono. Ero a Detroit per partecipare alla convention di mio padre quando ho deciso che era il momento giusto per avvisarli.

Fino a quando le acque non si saranno calmate, devono starmi alla larga e, se dopo ciò non vorranno più avere a che fare con me, lo capirò.

Hanno cercato di tirarmi fuori la verità, volevano convincermi a lasciar perdere, Josh ha tirato addirittura in ballo Chelsea per cercare di convincermi a non fare qualsiasi cosa io stia per fare.

Inutile dire che tutto ciò ha scatenato un bel putiferio, dove sono stato preso d'assalto con domande a cui non volevo dare risposta.

Dopotutto, Chelsea non è assolutamente un problema. Dopo ciò che è successo, dubito fortemente che tornerà alla carica con la storia che non sono un maledetto infame, le sue lacrime e il modo silenzioso in cui se n'è andata dal mio appartamento sono stati più che eloquenti.

Avesse lasciato il gatto, forse sarebbe stato diverso, ma è stato più che recepito il suo desiderio di non avere più nulla a che fare con me.

Sinceramente non so come sentirmi a tal proposito.

Credevo che ne sarei stato felice, che sarebbe stato un sollievo non avere più a che fare con la sua testa così strana, ma invece mi sono ritrovato a pensarla più spesso di quanto non vorrei.

Ho pensato addirittura di mandarle un messaggio, almeno per assicurarmi che stesse bene, ma subito dopo mi sono dato dello stupido, per due motivi decisamente sensati.

Primo, lei non vuole avere a che fare con me, cosa che capisco e approvo, secondo, dovrei essere felice di essermi liberato della sua presenza, del modo sfrontato che ha di affrontare le cose più disparate. Del sorriso che ha sempre stampato sul viso.

Dovrei sentirmi soddisfatto.

Con il suo modo di fare non mi farà più sentire ancora peggiore di quanto già non sappia di essere, non mi sentirò più a disagio in sua presenza, non sarò più costretto a lottare contro me stesso per non toccarla e corromperla in tutti i modi che mi fa immaginare.

Tutto ciò è finalmente finito e non riesco a capire perché il tanto agognato sollievo non arriva.

Perché non riesco a smettere di chiedermi se sta bene, se ha avuto le risposte che cercava, se ora è più serena?

Perché accidenti dopo essermela fatta non riesco ancora a levarmela dalla testa?

Ho impresso nella mente il suo viso, mentre mi seduceva, dolce e ingenua, ma allo stesso tempo colma di malizia e intraprendenza.

Sono rientrato da mezzora e la prima cosa che ho fatto è stata cambiare le lenzuola. Appena sono entrato in camera da letto, sono stato investito dai ricordi, come non era mai successo prima.

Non mi è mai capitato di soffermarmi su una scopata, di rivivere i dettagli, i momenti, di sentire quasi sulla schiena le unghie della ragazza. Prima d'ora, non era mai successo che i sospiri e i suoni continuassero a riecheggiare tra le pareti ed è stato un trauma avvertire così nitidamente la presenza di Chelsea nei miei spazi, come se veramente fosse rimasta qui per due giorni, invece che essere sgattaiolata via silenziosamente appena ho voltato lo sguardo.

Assoluta Perfezione. The Colorado Series #4 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora