45 Adrian

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45 Adrian



Le avevo promesso che sarei andato in ospedale il giorno dopo, ma non me la sono sentita, non prima di aver sistemato un paio di cose.

È il momento di crescere.

Basta stronzate. Basta fare cose che possono ferire le persone a cui voglio bene. È ora di finirla con questo atteggiamento infantile e patetico.

Dopo aver parlato con quella pazza che ha aggredito Chelsea, mi sono reso conto che ho passato tutta la vita a far scelte pessime solo perché, tutti quelli che conoscevo, si aspettavano che le avrei fatte.

Ho passato il tempo a cercare modi sempre più creativi di deludere e far vergognare chi mi circondava, non solo per fargliela pagare, ma perché autocommiserarmi in quel genere di azioni era molto più facile che tirare fuori i coglioni e iniziare a comportarmi da adulto.

Chelsea ha cercato di farmelo capire quando mi ha detto di non agire impulsivamente, di non comportarmi come uno squalo senza anima solo per vendicarmi di qualcuno altrettanto inumano.

Aveva ragione quando diceva che c'erano delle persone che avrebbero patito delle conseguenze a causa delle mie scelte, ma fino a quando non ho visto Chelsea, in quel maledetto letto, con la faccia tumefatta per colpa della mia idiozia, non avevo capito quanto le sue parole fossero veritiere e pesanti.

Se il passato mi ha seguito, non oso immaginare che cosa potrebbe succedere se dovessi continuare a comportarmi come un marmocchio a cui hanno tolto un giocattolo.

Non posso continuare a distruggere tutto quello che mi circonda solo per sentirmi meglio, meno patetico, meno disgraziato.

Sono un bamboccio viziato, ecco cosa sono. Niente di più, niente di meno, e dovrei ringraziare il cielo per aver incontrato una persona buona e straordinaria come Chelsea, in grado di vedere cose che io non riesco proprio a vedere, invece che comportarmi come se la fortunata fosse lei.

Chelsea, che invece che aspettarsi il peggio, si aspetta il meglio da me, anche se è più difficile vedermi fare qualcosa di buono che di cattivo.

Quando è che sono caduto così in basso?, è la domanda che continua a ronzarmi per la testa.

Se non l'avessi incontrata, avrei continuato a comportarmi come un povero idiota, triste e solo, trincerato dietro una serie interminabile di scuse patetiche, ma incapace di ammetterlo per orgoglio.

Ripensare alla solitudine del mio appartamento, senza la pace che irradia quella benedetta ragazza, è desolante. Persino la compagnia di quel furfante di un gatto che lei adora così tanto sarebbe meglio del desolante silenzio che regnerebbe tra quelle anonime pareti se non ci fosse niente di suo a controbilanciare il mio pessimismo e la mia tendenza a fare ciò che è più semplice.

Dopo quanto è accaduto, con che coraggio avrei potuto presentarmi davanti a lei, in quelle condizioni?

Come una sottospecie di essere umano?

Non potevo farlo, non è di questo che ha bisogno e accidenti a me se permetterò che una cosa del genere possa accadere una seconda volta.

Non sarebbe mai dovuto succedere nemmeno la prima volta, Cristo Santo.

Merita di meglio, accidenti! e dato che non voglio lasciarla andare, perché nonostante tutto sono ancora un maledettissimo egoista che non vuole privarsi della sua magia, farò di tutto per esserne degno.

Quindi basta stronzate. È ora di finirla con i giochetti e con le manie da dio sceso in terra. Poter fare qualcosa non significa farlo per forza. Sono un tipo intelligente ed è ora di sfruttare questa qualità in modi differenti dall'infilare la testa nella sabbia nel modo più indolore possibile.

Assoluta Perfezione. The Colorado Series #4 (COMPLETA)Where stories live. Discover now