Capitolo 6 - Dobbiamo parlare!!

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Lei ci guardava con un'espressione decisamente divertita, mentre io mi tolsi dal corpo di Rosa e mi misi seduta, ma quest'ultima rimase distesa a guardarmi come se non avesse notato la presenza di Alessandra.

«Mamma, mamma!!» sentii la voce di Mattia in mezzo al corridoio.

«Non farlo entrare!!» dissi subito ad Alessandra, mentre lei si voltò e prese Mattia prima che entrasse lì dentro, chiudendo la porta alle sue spalle. «Cavolo!!» esclamai lasciandomi cadere con la schiena sul materasso, proprio accanto a Rosa.

«Ehi...» mi disse lei poggiandomi una mano sul viso, mi fece voltare verso di se e mi baciò.

Non sapevo se capì davvero cosa fosse successo, ma per un istante lo dimenticai anche io. Dimenticai che lì c'erano Alessandra e Francesca, dimenticai che lì c'era anche mio figlio, colui che sperava ancora che tornassi con suo padre. Dimenticai tutto e vidi solo lei. Ricambiai quel bacio, lei si mise a cavalcioni sopra di me e per un attimo si staccò, si tolse quel maglione e l'elastico che ancora le teneva legati i capelli, e subito dopo ritornò a baciarmi. Mi passò una mano sotto la maglietta, salì su, fino al mio seno, ma fu proprio lì che la fermai.

«N-no, non possiamo...» le dissi staccandomi da lei.

«Cosa?? Ma perché?» mi chiese lei leggermente infastidita.

«Perché ci conosciamo appena...» risposi io mentre lei si tolse di dosso.

«Non ti ho mica chiesto di sposarmi?» continuò lei con quello stesso tono, ma più sarcastico.

«Beh no, però c'è anche mio figlio e... Non posso!!» le dissi mentre lei sorrise, ma era un sorriso nervoso.

«Va bene!» disse passandosi una mano tra i capelli.

Cavolo, era mezza nuda, lì sul mio letto... Non potevano fare un po' più tardi??

A malincuore mi alzai dal letto, la lasciai lì a fissare il soffitto, io mi ricomposi leggermente e mi preparai psicologicamente per ciò che sarebbe successo, Alessandra mi avrebbe massacrata!!

Aprii la porta, uscii fuori e richiusi quest'ultima alle mie spalle. Nel corridoio non c'era nessuno, ma sentii delle voci provenire dalla stanza di Mattia e così entrai lì. La sua stanza era decisamente troppo grande per un bambino piccolo come lui, ma forse crescendo gli sarebbe stata stretta. Le pareti erano tutte dipinte di rosso, il suo colore preferito, e faceva un bel contrasto col nero di tutto ciò che aveva di Batman. C'erano giocattoli, poster, e anche un costume di carnevale sempre in mezzo ai piedi. Quel costume glielo comprai a febbraio di quell'anno, e lui non lo mise solo a carnevale, ma lo mise anche in tutti gli altri giorni. Gli piaceva davvero un sacco, e forse se avesse potuto scegliere mi avrebbe scambiata volentieri per Batman. A terra c'erano alcuni giocattoli sparsi in giro, e io ne schivai circa 6-7 per arrivare al suo letto. Lui era sdraiato nel suo lettino, con una coperta di Batman addosso, ovviamente, mentre Alessandra e Francesca erano sedute ai due lati del letto.

«...Venite dunque senza paure e mettetemi in capo all'istante, con me sarete in mani sicure, perché io sono un Cappello Parlante!!» disse Alessandra e quando mi avvicinai mi accorsi che teneva un libro in mano.

«Cosa state facendo?» le chiesi.

«Gli sto leggendo Harry Potter e la pietra filosofale!! Con tutte le cose brutte che ci sono in giro, qualcuno deve pur fargli conoscere quelle belle...» rispose lei sorridendo. «I miei genitori non mi hanno mai letto nulla, erano sempre troppo impegnati con il lavoro...» continuò Alessandra quasi soprappensiero. «Se mi avessero dedicato un po' di tempo in più forse oggi non sarei così complicata...» disse.

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