Capitolo 1: "La regola"

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Levi's P.O.V.

Il biondo mi segue a ruota, riversandosi dentro di me per l'ennesima volta in questa giornata.

Mi lascio cadere di pancia sul letto, ormai esausto, affondando il viso tra le braccia, e lui si accascia sulla mia schiena.

-Allora, ti basta per oggi?- sussurra al mio orecchio con una punta di malizia, schiacciando la fronte al materasso cerando di calmare il respiro affannato per il rapporto appena consumato.

-Erwin levati cazzo. Sei pesante.- rispondo scorbutico, evitando di proposito la sua domanda.

Mi basta? Non lo so... in realtà non mi basta mai.

Ogni volta che mi eccito sento il bisogno irrefrenabile di toccarmi. È più forte di me. Non ho mai pensato di dovermi trattenere e sinceramente dubito che ci riuscirei se anche solo ci provassi.

In qualche modo ho sempre trovato un posto appartato: che fosse un bagno pubblico, uno stanzino vuoto, persino un vicolo isolato.

Sorrido mentalmente ricordando quando al liceo corsi fuori dalla classe fingendo di stare male e mi infilai nello sgabuzzino dei bidelli per segarmi immaginando il professore di matematica strusciarsi su di me.

Quel culo. Era semplicemente perfetto.

Tutte le volte che si girava di schiena verso la lavagna benedicevo Dio per quella visione e allo stesso tempo davo prova della mia conoscenza dei santi del calendario per non poter dare subito sollievo al mio "problemino" nelle parti basse.

Inutile dire che matematica era la mia materia preferita.

I ricordi svaniscono di colpo quando sento il biondo uscire da me con la stessa grazia di un elefante in calore, provocandomi un dolore lancinante al didietro.

"Forse farlo cinque volte di fila non è stata una grande idea Levi..." penso, dando voce a quelli che probabilmente sarebbero i pensieri del mio culo, se solo fosse dotato di intelligenza propria.

"Culo, non devi parlare con me, ma con quella grande testa di cazzo (letteralmente) che hai davanti, a letto comanda lui"

Ma sto davvero conversando con il mio culo?

Ma cosa vado a pensare. Sto ufficialmente impazzendo.

Erwin si stende di fianco a me, puntando il gomito sul materasso e poggiando la testa sul palmo della mano.

-Sei sempre così gentile Levi. Se non ti conoscessi penserei che ti sei innamorato di me.- Ridacchia mentre pronuncia l'ultima frase con tono sarcastico, facendo una finta espressione sognante con quei due meravigliosi occhi cerulei che si ritrova.

-Tsk. Non dire assurdità idiota. Lo sai che è solo sesso.- ribatto guardandolo con la coda dell'occhio mentre ho il viso ancora nascosto tra le mie braccia.

-Certo certo... tu dici così, ma tanto io lo so che mi ami.... bambola- dice prendendomi il mento tra due dita, e non posso fare a meno di trattenere una risata nella mia mente per il nomignolo che ha usato.

Bambola? E questa da dove l'ha tirata fuori?

-Non contarci troppo, Mr. Sopracciglia- rispondo stando al suo gioco, fissandolo dritto negli occhi.

Scanso poi bruscamente la sua mano dal mio mento, lasciandolo da solo nel letto mentre mi alzo per vestirmi e dirgermi in cucina.

Non riesco ancora a capire come fa ad essere così tanto bipolare: a letto sembra una tale bestia del sesso, non lascia un attimo di tregua... e poi appena finito ritorna il solito Erwin scherzoso e spensierato che vedo tutti i giorni a lavoro, come se niente fosse.

Addicted To You - La Mia Dipendenza Sei Tu [Ereri]Where stories live. Discover now