Day 4: Thursay

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❝ That day the little boy was bewildered: his little friend was shameless and he didn't know why

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That day the little boy was bewildered: his little friend was shameless and he didn't know why. ❞

Le palpebre gli pesavano, sebbene il sole stesse provando a svegliarlo o spronando ad alzarsi, era tutto tempo perso, invano.

Il ragazzo era raggomitolato in maniera stanca fra le coperte, contorcendosi e ricontorcendosi su ciò che era successo la sera precedente.

Jimin era sempre stato fermamente convinto di essere etero, mai gli era successo di fare considerazioni concrete su un altro ragazzo, magari gli erano passati pensieri poco casti, ma pensava fosse nella natura di ogni maschio porco che fosse.

Fugacemente intrufolò il naso sotto il piumone, osservando il piccolo "problema mattutino".

Buttò la testa all'indietro sul cuscino, lamentandosi gutturalmente.

Solitamente riusciva a cavarsela con poco perché non aveva "sentimenti" a riguardo della sua routine giornaliera, insomma le soluzioni variavano da giornata a giornata, ma quel giorno il tutto era innalzato maggiormente dai pensieri poco contenuti che stava formulando quasi controvoglia.

Ora che ci pensava, il più grande era a lezione, ma sarebbe dovuto rientrare per pranzo.

Brontolò.
«Il sole non è l'unico ad alzarsi la mattina.»

Parzialmente sconfortato, si scostò le coperte di dosso, facendo successivamente scendere la mano sino l'elastico dei boxer, infilandocela all'interno. Prendendo un grosso respiro, portò l'asta all'esterno di questi e puntando lo sguardo al soffitto, la strinse leggermente.

«Oh porca puttana.»

Sobbalzò non appena il cigolio iniziale si fece presente, coprendosi velocemente con le coperte quando la porta sbattè nuovamente.

«Perché a me? Ma poi non doveva essere a lezione?» Sussurrò a se stesso, mettendosi in ordine. «Vieni, puoi entrare!»

La chioma scura spuntò da dietro lo stipite, quasi volesse assicurarsi che tutto andasse bene, per poi entrare totalmente nella stanza.
«Uhm, ehm, scusa per prima–»

«Ti prego non ricordarmelo.»
Distolse lo sguardo, portandoselo altrove.

«Va bene.» Tossicchiò.
«Volevo comunque informarti che questa sera ci sarà un concerto ai giardini e che io, tu e gli altri ci andremo.»

«Uh, va bene.»
Finalmente, distaccò lo sguardo dalle proprie dita giocherellanti, rimando con la gola secca non appena vide il coinquilino a petto nudo.

Disease » YoonminWhere stories live. Discover now