Capitolo 24

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Mia

Sono seduta sul letto , sto metabolizzando gli ultimi trascorsi di un weekend finito malissimo !

《" Niente male per una ragazza di provincia "》 queste le parole  di Rodolfo Ricciardi , ovvero il padre di Andrea .
《 Ma come ti permetti! 》Andrea furibondo affronta il padre , si guardano male sembra che tra un arrivino alle mani . Siamo  appena tornati dal nostro giro in barca , siamo ancora sudati e pieni di sabbia , sono stupita ! non riesco a dire una parola.
Il nonno sta seduto sulla sua solita poltrona con il sigaro in mano osserva il figlio in cagnesco .
《 Oh ! Figliolo  mio , da quanto tempo non ti vedo ! 》una Signora dai bei lineamenti e  molto curata si alza dalla poltrona e va incontro ad Andrea , la sua mamma.
《 Rudy ! 》 fa un cenno con la mano 《 non farti sempre riconoscere! 》 abbraccia Andrea che ricambia malvolentieri.
《 E tu cara?  come ti chiami?  》 si gira verso di me .
Andrea si mette davanti  : 《 Lei è Mia , la mia fidanzata 》( Oddio che calore !!!! È la prima volta che mi chiama così ! )
《 Oh che bella ragazza,  di dove sei?》chiede la Signora,  mentre il padre se ne sta in silenzio e ascolta .
《 Ehm , sono Siciliana ma vivo a Roma , Signora 》 finalmente prendo la parola .
《 Ma non chiamarmi Signora,  sono Annabelle 》 e mi porge la mano , Andrea ci guarda in silenzio,  io gliela stringo.
《 Rodolfo ,vieni  a conoscere la fidanzata di tuo figlio 》dice Annabelle,  piano si avvicina anche lui e mi porge la mano 《 La mia non voleva essere un'offesa , mi perdoni se sono stato scortese , purtroppo  non credevo che mio figlio avesse intenzioni serie 》conclude.
《 Non credo siano affari tuoi , papà!》Andrea sempre più acido.
《 Non credo che arriveremo ad una soluzione,  offendendoci a vicenda 》 dice il nonno.
Andrea sentendosi chiamato in causa risponde:《  Io non cerco nessuna soluzione , se volete scusarci,  noi andremmo a lavarci 》.
Mi prende per mano e quasi mi trascina fuori dalla stanza.
Arriviamo in camera e chiude a chiave , lascia andare la mia mano e si appoggia con tutto il corpo alla porta , ha gli occhi chiusi e non parla , gli vado vicino e gli prendo la mano.  Lui abbassa il capo e apre gli occhi , il suo sguardo si addolcisce un pò , posso vedere tanto dolore dentro , gli prendo la mano e lo tiro verso il bagno  , si lascia spogliare e mi spoglio pure io , entriamo nella doccia gli massaggio il petto con la schiuma , mi prende il viso con le mani e mi conduce piano  alle sue labbra ,  ne segue un bacio dapprima leggero e poi sempre più disperato , pieno di dolore .
《  Tu ... sei la cosa più bella che ho  avuto nella mia vita , non mi lasciare mai 》
《 Io , ti amo 》così cerco di tranquillizzarlo  è troppo scosso .
Mi abbraccia e restiamo sotto la doccia così .
Intanto che mi asciugo i capelli , Andrea scende giù , vuole parlare con il nonno.
Scendo per la cena e trovo la sala apparecchiata  con piatti in ceramica bianche decorate con fili d'oro , i bicchieri di cristallo scintillano alla luce del maestoso lampadario,  sulle stoviglie si ci può specchiare , al centro del tavolo un enorme bouquet di fiori , tutto preparato in modo impeccabile , penso che io non mi ci abituerò mai a queste cose ... ad accogliermi una  nervosa Maelle che appena può mi lancia uno sguardo di compassione.
Intanto che prendo posto , in assoluto silenzio nel salotto , fa la sua entrata il papà di Andrea con Andrea con dietro anche il nonno , in faccia è rosso,  sembra agitato,  escono dallo studio .
《 La Signora scende tra un attimo 》 dice Maelle
《 Posso offrirvi da bere intanto ? 》 si rivolge al nonno.
《 Sì , Maelle credo proprio che ne avremo bisogno >> ,
intanto ci raggiunge sua madre
<< scusate il ritardo ero a telefono con un mio collaboratore , stiamo organizzando una cena di gala per beneficenza , naturalmente voi siete invitati >> conclude la madre .
<< Per quando sarebbe ?>> chiede Andrea
<< Oh credo l'ultimo sabato del mese , hai più di quindici giorni per organizzarti e venire >> .
<< Mi dispiace , ma prima devo vedere se non ho impegni , in questo " periodo">> sottolinea << sono spesso all'estero >>.
<< E tu Mia? Stai ad aspettarlo ogni volta o vai con lui ?>> rincalza la madre .
Sto per rispondere ma Andrea lo fa per me :<< Mia è libera di fare quello che vuole e non sarò di certo io a costringerla a seguirmi >> conclude guardando suo padre .
<< Certe insinuazioni potresti tenertele per te ! Io non ho costretto nessuno ! Tua madre è stata sempre libera di fare ciò che voleva >> alza una mano per colpirlo...
<< Ora basta ! >> alza la voce il nonno , << non voglio più sentirvi discutere ! >> si alza claudicante dalla poltrona e si frappone tra i due che si guardano in cagnesco .
<< Stasera non voglio più sentirvi discutere , siamo d'accordo ?>> guarda suo figlio e ripete non ricevendo risposta << Rodolfo , siamo d'accordo ? >>
<< Sì papà , siamo d'accordo >>
<< E vale anche x te Andrea >>voltandosi a guardarlo
<< Certo nonno tutto ok >> .
<< Prego di accomodarvi Signori , così iniziamo la cena >> dice una timida Maelle .
Prendiamo posto in assoluto silenzio e iniziamo a cenare , sembra chissà quanto tempo sia passato ma in quel surreale silenzio sembra un'eternità .
Sono seduta accanto Andrea che non mi lascia andare la mano , la tiene stretta sul tavolo , sembra un segnale per i suoi .
Finalmente arriviamo al dessert , per l'occasione Maelle ha preparato una torta millefoglie ai frutti di bosco , davvero squisita , ma sembra che solo io gradisca il dolce, i genitori fi Andrea a malapena lo assaggiano .
Andrea si alza e rivolgendosi al nonno dice : << Noi andiamo a fare un giro , è l'ultima sera e vorrei mostrarle il paese>> .
<< Ok , ma ricordati che domani alle 9 :00 abbiamo appuntamento con il notaio >> gli ricorda il nonno .
<< Certo nonno , ci sarò , vi auguriamo una buona serata >>, allora mi alzo e saluto tutti , Andrea mi prende la mano e quasi mi trascina via .
Saliamo una bellissima Mercedes decappottabile e sfreccia sulle stradine fino ad arrivare ad un tranquillo borgo , ci sono barche e yacht , mentre camminiamo incontriamo un signore di mezz'età che lo saluta calorosamente, poi ci allontaniamo e mano nella mano passeggiamo in silenzio .
Non sopporto vederlo così , così mi metto davanti a lui << Dai vuoi dirmi che c'è ? Non sopporto vederti così >> .
Lui niente si limita ad abbracciarmi , lo sai che ti amo e non ti lascerei mai >> .
Io sorrido , l'abbraccio e ci diamo un casto bacio sulle labbra .
<< Dai facciamoci un selfie , lo mandiamo alle ragazze >>
Mentre scatta la foto dico : << aspetta , non è venuta bene >> stavolta mentre sorride e scatta la foto gli do un bacio sulla guancia .
Continuano a camminare , sento che c'è qualcosa che non va , è troppo taciturno , mi guarda con gli occhi lucidi ma non parla .
<< Vuoi dirmi che succede? >> mi metto difronte a lui , mi guarda stupito e poi mi prende le mani << dai torniamo a casa ,domani ci aspetta una lunga giornata >>.
Così andammo a dormire ,forse è meglio dire che io andai a dormire , quando mi svegliai accanto a me non c'era nessuno , mi alzai e lo trovai in veranda con una bottiglia di whisky accanto , aveva la camicia bianca aperta e i pantaloni ormai stropicciati , anche i capelli erano scompigliati , beveva e guardava il mare .
Abbassa la testa e quasi abbraccia la bottiglia.
Fissai quest' immagine nella memoria , avevo già il sentore che sarebbe stata l'ultima notte insieme .

Un capo d' amareWhere stories live. Discover now