15. Rimorsi

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Dopo il messaggio ricevuto da Harry, Louis continuò il suo lavoro come un automa.

Il suo pensiero era costantemente rivolto alle parole che quel ragazzino gli aveva scritto.

Louis nutriva il sospetto che Harry fosse un po' attratto da lui, ma la reputava una cosa non importante, di poco peso.

Ecco, invece, che quel messaggio aveva svelato il sentimento profondo che nutriva nei suoi confronti!

Non poteva, però, alimentare le sue speranze, non poteva assolutamente farlo.

Aveva il doppio dei suoi anni, era il suo professore di matematica e, soprattutto, il suo cuore apparteneva a Phil e gli sarebbe appartenuto per sempre.

Certo, non poteva negare di trovare piacevole stare con Harry e chiacchierare con lui, ma un conto era una specie di amicizia, un conto era una relazione.

Si pentì per avergli promesso il cinema e il ristorante e si pentì per avergli dato false speranze.

Sì, perché la colpa era stata anche sua.

Aveva sbagliato a farlo restare a dormire, a confidarsi con lui e, con il senno di poi, aveva sbagliato anche a dargli il suo numero di telefono.

Doveva rimediare in qualche modo al casino che aveva fatto e doveva cercare di farlo usando tatto e non facendolo soffrire troppo.

Harry era un ragazzo fragile e sarebbe stato attento al modo con cui si sarebbe approcciato a lui.

Tuttavia, quando tornò a casa, non ci fu bisogno di nessuna accortezza.

Capì subito che Harry se ne era andato e lo capì dal fatto che la sua borsa nera non era all'ingresso.

Andò comunque nella camera in cui aveva dormito e trovò il letto sfatto e le lenzuola tolte e messe nella cesta dei panni sporchi.

Forse era meglio così, era meglio che Harry avesse capito da solo che il loro rapporto si stava dirigendo verso un punto di non ritorno e che era meglio finirla prima di rimanere entrambi scottati.

L'immagine, però, di Harry febbricitante da solo, a casa, gli comparve subito davanti agli occhi e il pensiero che non ci fosse nessuno accanto a lui a preparargli qualcosa di caldo da mangiare o da bere gli fece stringere il cuore.

Estrasse quindi subito dalla tasca il cellulare per chiamare Harry, ma non ci riuscì.

Un dolore lancinante gli trafisse il petto, fece in tempo a schiacciare il tasto delle chiamate d'emergenza e poi si accasciò sul pavimento.

Non sei solo...Where stories live. Discover now