36. Per sempre

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Canada, lago Ontario, sei mesi dopo

Louis aveva appena finito di condire l'insalata per il pranzo, ma, come al solito, Harry era sparito.

Sorrise al pensiero di quanto giovane e vivace fosse il suo piccolino e guardò la fede lucente che gli brillava al dito.

Due settimane prima si erano sposati, con una cerimonia semplice e con pochi invitati, in una villa fuori Londra e ora si trovavano in viaggio di nozze in Canada, sul lago Ontario, in una casetta che aveva un pontile privato che dava direttamente sullo specchio d'acqua.

Era stato Harry a scegliere il posto, perché, quando l'aveva visto in internet, se ne era innamorato e non a torto, perché Louis doveva riconoscere che si trattava di un angolo di natura talmente bello da mozzare il fiato.

Certo, non c'erano locali, non c'era divertimento, ma a lui bastava avere Harry con sè.

Facevano molte passeggiate, gite in barca, partite a carte e a Monopoli, chiacchieravano, leggevano libri e facevano l'amore, sempre in modo dolce e lento.

Louis guardò l'orologio e vide che era già l'una, allora decise di andare di persona a cercare suo marito.

Giunto sul pontile, non trovò nessuno, solo l'orsacchiotto che aveva regalato tempo prima ad Harry e che quest'ultimo portava sempre con sè.

" Cosa fai qui da solo, piccolo Louis?" chiese il professore, chinandosi a raccogliere il pupazzo e guardandosi in giro.

" Non era solo, io ero andato a raccogliere un mazzo di fiori di campo per te, marito adorato " esclamò Harry, emergendo dal bosco vicino.

Louis ridacchiò all'epiteto con cui era stato chiamato dal riccio e gli stampò un bacio sulla guancia.

Harry gli passò un braccio intorno alla vita e lo attirò a sè, infilandogli una mano nella tasca posteriore dei jeans.

" Mi stai toccando il fondoschiena " borbottò Louis.

" E allora? È mio " sussurrò Harry stringendogli una natica.

" Ho sposato un vecchio porco..."

" Non sono vecchio..."

" Va bene, allora ho sposato un giovane porco..."

" Che però ti piace..."

" Che però mi piace..."

" Lou..." sussurrò Harry dopo un po'.

" Dimmi, cucciolo..." mormorò Louis.

" Sei felice con me?"

" Sì, certo..."

" E mi ami?"

" Più della mia vita "

" E se commettessi qualche sbaglio, mi perdoneresti?"

" Certo!"

Harry guardò Louis sfarfallando le ciglia.

" Io ho macchiato con la candeggina la tua camicia di Armani..."

Louis strabuzzò gli occhi, poi li strinse in una fessura e sibilò.

" Ti conviene correre in casa, tesoro, perché potrei non rispondere di me..."

Harry si finse spaventato e si diede alla fuga.

Louis scosse la testa ridendo, non pensando affatto alla sua camicia di Armani, ma a quanto amasse il suo bambino.

Volse lo sguardo all'orizzonte e vide il sole uscire dalle nuvole che, dalla mattina, avevano occupato il cielo.

Sorrise felice e andò a casa dal suo piccolo sole, un sole dagli occhi verdi, che era stato in grado di spazzare via le nuvole scure dal suo cuore.

Grazie a tutti voi per aver votato, letto e commentato questa storia.
Domani pubblicherò il primo capitolo di " In nomine tuo ", la versione Larry della storia d'amore fra l'imperatore Adriano e il giovane Antinoo.
Vi aspetto numerosi!
Baci piccicati! 😘😘😘😘

Non sei solo...Where stories live. Discover now