Capitolo 38

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Sapeva che era sbagliato e che non aveva alcun diritto di pedinarla, ma non poteva farne a meno.
Layla era sua e a lui non piaceva condividere. Fosse stato per lui, l'avrebbe rapita e portata su un'isola deserta dove nessuno a parte lui avrebbe potuto avvicinarsi a lei. Ma questo piano era troppo malato , persino per lui.
Si sarebbe invece limitato ad osservarla da lontano e vedere se dopo la riunione a Chicago sarebbe tornata alla Hayden Tech Enterprises o se si sarebbe fermata a pranzare insieme al suo capo.
Cole sperava fosse la seconda opzione: sarebbe stata l'occasione perfetta per capire se fra loro ci fosse veramente qualcosa, come sostenevano quei due coglioni di Tom e Rick, che nel corso dell'ultimo mese avrebbe voluto calpestare più che mai.

Rimase in macchina ad aspettare che Layla e Mr. Hayden uscissero dalla High Tek, un grattacielo ricoperto di vetrate argentee che riflettevano il movimento della città.
A mezzogiorno e un quarto finalmente individuò la figura di Layla uscire dall'edificio vestita in uno dei nuovi smocking femminili che aveva acquistato dopo il cambio di professione. Cole non poteva negarlo: il suo corpo era una reliquia dentro a quello smocking grigio-con quei pantaloni che abbracciavano il suo sedere voluminoso e scivolavano come seta sulle gambe lunghe. E quella camicetta bianca? Le mani di Cole tremavano dal desiderio di strappargliela di dosso e baciare le curve del suo petto.
Accanto a lei vi erano un uomo e una donna. Il primo era alto, biondo e troppo vicino. Mr. fottuto Hayden.
La donna invece era minuta ma manteneva la postura di una persona importante. Tese la mano prima al biondo, poi a Layla, che gliela strinse mostrando il suo meraviglioso sorriso.
La donna tornò dentro l'edificio. Mr. Hayden si voltò verso Layla e con il braccio le indicò la direzione verso la quale si sarebbero presto messi a camminare.

Cole strinse i pugni irritato dalla loro vicinanza e aspettò che svoltassero l'angolo prima di scendere dall'auto e seguirli.
Abbassò il cappello sul suo viso in modo da non essere riconosciuto,  e marciò a passo svelto per non perderli di vista.
Cinque minuti più tardi entrarono ad un ristorante italiano, nominato 'Da Cesare'.
Cole aspettò che prendessero posto ad uno dei tavoli all'interno, poi si sedette al tavolo undici situato all'aperto, l'unico che gli avrebbe permesso di osservarli senza essere visto.

Il cameriere arrivò quasi subito e Cole ordinò dei tortellini bolognesi e un bicchiere di vino rosso.
Non poteva vedere Mr.Hayden, che gli dava la schiena, ma poteva vedere quanto cazzo stesse facendo divertire Layla con le sue storielle e qualunque cosa le stesse mostrando sul cellulare.
Cole strinse la tovaglia in un pugno imponendosi di non fare mosse sbagliate. Era lì solo per scoprire se fra loro ci fosse qualcosa. Per il momento avevano solo conversato e il fatto che Layla stava ridendo alle battute di Mr. Hayden non era una buona ragione per reagire.
Cole non poteva tuttavia fare a meno di notare che nemmeno lui si ricordava quando fosse stata l'ultima volta che l'aveva fatta ridere così tanto.
Si ricordava però delle innumerevoli volte che l'aveva vista piangere e soffrire per colpa sua...
Un groppo si formò nella sua gola mentre la rivelazione lo travolgeva come un'onda violenta.
Forse...forse è giusto che sia così? Che Layla stia con una persona che la renda felice...
Il suo pugno si sciolse dalla tovaglia e la sua schiena batté contro la sedia. Le sue braccia caddero lungo i fianchi e la sua bocca semiaperta tirava respiri irregolari.
Più la osservava, più si rendeva conto di avere ragione. Ma più si rendeva conto di avere ragione, ovvero che lui non sarebbe mai stato in grado di renderla felice, più s'incazzava e più il suo pugno si serrava attorno a quella povera tovaglia, che avrebbe potuto benissimo essere anche il collo di Mr. Hayden.
Cole fece segno al cameriere di venire. Pagò il pranzo che non aveva neanche toccato, lasciando una generosa mancia al ragazzino, poi afferrò il telefono e se ne andò.

Tornò alla sua macchina, ma solo allora si rese conto di aver lasciato la chiave sul tavolo del ristorante.
Imprecò una serie di volte, poi tornò a passo svelto al ristorante.
Per sua fortuna il tavolo non era ancora stato sparecchiato e la sua chiave era ancora lì, nascosta fra il piatto di tortellini e la cesta di pane affettato.
La recuperò senza farsi notare, poi indietreggiò per andarsene di nuovo.
Rimase però impietrito quando il suo sguardo cadde su Layla, che ora piangeva...e toccava la mano del suo capo.
Che cazzo sta succedendo?
Cole rimase immobile, indeciso sul da farsi. Cercava di capire cosa mai avrebbe potuto dirle per farla piangere quando solo dieci minuti prima rideva come fosse la persona più felice al mondo.
L'ha forse licenziata?
Questo non spiega la sua mano su quella di lui.
Una promozione, forse?
Quel pianto non era di gioia, però...
Ci aveva provato con lei?
Ma sta toccando la sua fottuta mano!

Layla fece in seguito una cosa che lo confuse ancora di più: allungò il braccio e accarezzò il viso di Mr.Hayden, che non esitò ad appoggiare la propria mano sulla sua.
A quel punto ormai Cole si sentiva bollire dalla rabbia, dalla gelosia.
Layla stava dicendo qualcosa, ma lui era troppo concentrato su dove cazzo era appoggiata la sua mano per capire cosa stesse blaterando.
La vide sorridere-nonostante il pianto- e fu allora che la sua vista si dipinse di rosso e le sue gambe iniziarono a prendere velocità verso il loro tavolo.
A metà strada incontrò lo sguardo allarmato di Layla, che sussurrò qualcosa al suo capo prima di rimuovere la mano e alzarsi in piedi per venirgli contro. Ma Cole puntava a una sola meta: la faccia di quel pezzo di merda.
"Cole, fermati subito. Non è come pensi," mormorò Layla posando le mani sul suo petto nel tentativo di fermarlo. Ciò servì solo ad aumentare la sua rabbia.
"Cole, ti prego ascoltami." Solo un tavolo lo separava da Mr.Hayden, che ora era in piedi ed osservava la scena con interesse. Scena che attirò anche l'attenzione delle altre persone che li circondavano.
Cole abbassò lo sguardo su Layla e la afferrò da un braccio per attirarla a lui.
"È questo quello che hai fatto per ottenere un lavoro? Gli hai succhiato anche il cazzo?" Sussurrò con un tono animalesco fulminandola con lo sguardo. Si sentiva ferito. Tradito. Layla lo guardò sconvolta.
"Allontanati da lei, immediatamente," intervenne Mr. Hayden facendo un passo in avanti. Cole mollò il braccio di Layla e in un arco di millisecondi chiuse la distanza fra lui e il signore e lo prese dalla giacca per alzare il braccio e colpirlo. Ma prima che potesse farlo qualcuno afferrò il suo gomito e lo tirò indietro.
Conseguirono delle urla da parte dei clienti, ma non gliene poteva importare di meno. Era troppo furioso per ragionare.
Mr.Hayden lo spinse indietro ma il pugno serrato di Cole fu più veloce e si connesse forte con la sua mascella.
Solo che, troppo tardi, si rese conto che la persona che aveva colpito era tutt'altro che Mr. Hayden.
Layla balzò indietro e il suo corpo crollò su quello del suo capo.
"Layla!" Esclamò questo prendendola fra le braccia per spostare i capelli dal suo viso. Cole rimase immobile, scioccato, mentre osservava con orrore il sangue colare dal labbro della ragazza.
"No no no no..." Entrò in panico chinandosi su di lei per controllare che non fosse svenuta.
"Aia..." Sussurrò Layla mettendosi composta mentre riacquisiva coscienza dopo il forte colpo.
"Sta lontano da lei o chiamo la polizia,"   Minacciò Mr. Hayden mettendosi di fronte a Layla per coprirla da lui. Per proteggerla da lui.
Ha colpito una donna!
Che animale!
Qualcuno chiami la sicurezza!
Parlavano le voci in sottofondo.
Caos. Caos. Caos!
"Io...non era per lei...io non farei mai-"
"L'hai fatto ora. Adesso vattene, o chiamo-"
"Jonathan, no...è stata colpa mia, non avrei dovuto mettermi in mezzo all'improvviso..."
Le persone continuavano a parlare in sottofondo e le voci iniziarono presto a formare un grande eco nella sua mente. Si guardò intorno: era tutto disordinato; tutto caotico.
"No..." Mormorò e il suo cuore prese a battere forte e veloce.
Non adesso. Non qui.
"Jonathan, sto bene davvero. Non ti preoccupare."
Cole riuscì a focalizzare su Layla che oltrepassava Mr.Hayden per avvicinarsi a lui. Il sangue sul suo labbro brillava violento, costringendolo a fare un passo indietro scuotendo il capo.
"Jonathan, ti chiamo più tardi. Grazie...per oggi..."
"Sicura di poter stare sola con lui?"
Layla alzò gli occhi al cielo. "Sai che non era rivolto a me. Non facciamone un dramma. Ci sentiamo dopo..."
Layla afferrò la mano di Cole e lo condusse fuori dal ristorante.
Ma era troppo tardi.
Il caos aveva preso il sopravvento.

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