Capitolo 23

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<<Lindy, io mi fido di te e visto che ci sei ed io ho bisogno di dirlo a qualcun altro...>>
Credo di sapere cosa stia per dirmi... ma a qualcun altro? Back parla poco e non ho mai saputo niente su di lui, apparte che è ossessionato dalla sorella, perché ora mi sta confidando qualcosa? E a chi altro l'ha mai detto?
<<Sono gay>> ammette. Ero sicura mi stesse per dire questo. Non ne posso essere sconvolta, non sapendo niente su di lui, quindi mi limito ad annuire, anche perché non la vedo una cosa strana. <<Posso chiederti una cosa?>> mi azzardo a dire. Lui annuisce poco convinto. <<L'hai detto ad Harley o a Lucas?>> tira un sorriso poi abbassa il capo, ma subito torna a guardarmi negli occhi. <<A quei due? Harley è uno stronzo e Lucas è terrorizzato dal 'cambiamento'>> mima le virgolette. Paura del cambiamento?
<<Ma non sono tuoi amici?>> gli chiedo. <<Pff!>> fa e alza gli occhi al cielo. <<Perché hai deciso di dirlo a me? Cioè lo avevo capito quando il biondo là fuori, ti ha preso la mano, ma se avessi voluto te ne saresti andato come sempre, senza dare spiegazioni... No?>> Sembra pensarci molto su come rispondermi, infatti parla dopo almeno quattro minuti.
<<Assomigli a Jared...>> si limita a dire ed io spalanco la bocca. Ed ecco che il cuore parte a tutta velocità ad un ritmo irregolare. <<Lo conoscevi?>> gli chiedo, non l'ho mai visto con lui. Annuisce e si alza, mi prende la mano e mi porta fuori dalla farmacia, dice al biondo lì fuori che lo avrebbe richiamato dopo e ci avviamo verso un giardino. <<L'anno scorso avevo scoperto di provare qualcosa per un ragazzo, più grande di me, ero così spaventato e confuso...>> mi guarda un attimo per accertarsi che io reagisca bene e aspetto attenta che continui.
<<Così cominciai a farmi quasi tutte le ragazze dalla scuola, convinto che sarei riuscito a farmi passare quell'attrazione. Quando ho capito che ci avevo perso completamento la testa per quel ragazzo, decisi che era meglio togliermi la vita.>> trattengo le lacrime, risentendomi in colpa con Jared, che ancora non ho capito cosa centri con Back.
<<Una notte mentre stavo per buttarmi da un ponte, un ragazzo dagli occhi verdi mi prese per le spalle e cominciò a gridarmi contro. Era Jared. Mi disse che anche lui avrebbe voluto uccidersi, che ci aveva provato diverse volte, ma che io non avrei dovuto farlo, così gli risi in faccia e ci calmammo. Mi raccontò di te, di quanto fossi meravigliosa, gli raccontai di me, di quanto ero spaventato per aver scoperto di essere gay. Fu l'unica volta che mi aprii così tanto con una persona, che poi, non conoscevo affatto.>> sento che le lacrime usciranno da un momento all'altro. Jared era un angelo anche quando era qui.
<<Mi fece conoscere Aron e dimenticai l'altro ragazzo, innamorandomi perdutamente del biondo. Uscimmo insieme tutti e tre ogni lunedì sera per un po, ero felice. Jared è la persona alla quale devo tutto. È stato un angelo qui, come lo è ora la su>> scoppio a piangere e lo abbraccio. Dovrei dirglielo che lo vedo? Mi prenderebbe per pazza...
<<Ti posso dire un ultima cosa?>> mi chiede incerto. Annuisco, non riuscendo ormai più a parlare. <<Mi è capitato di vederlo qualche volta>> mi confida. Il mio pianto diventa rumoroso e lo stringo più forte a me. Back è la persona che mi ha lasciato Jared, ne sono sicura.
Scioglie l'abbraccio e mi asciuga le lacrime. <<Dove hai rinchiuso Karin?>> gli chiedo e mi scappa una leggera risatina. Lui tira un sospiro. <<È da nostra zia, non vuole più vedere nessuno>> mi risponde e stringe i pugni lungo i fianchi. <<Se ci penso a quel tuo amico gli spaccherei la faccia>> mi dice assottigliando la bocca. <<Difficile capire Cameron>> vorrei difenderlo, ma stavolta è indifendibile.
Mi squilla il cellulare e leggo sullo schermo il nome di mia madre. Mi passo una mano sulla faccia. Mi ero completamente dimenticata del suo mal di denti. <<Sono contenta di averti incontrato e di aver saputo, spero di rivederti presto e di conoscere Aron. Ora devo proprio andare>> mi sorride ed annuisce. <<A presto>>

Fatta una fila in farmacia che mi sembrava infinita, nonostante fossimo solo in cinque persone, fatto un km a piedi, finalmente sono a casa.
Entro subito in salotto, dove c'è mia madre e per sorpresa anche Harley. Entrambi seduti sul divano. Mamma tiene un surgelato contro una guancia ed Harley mi guarda accigliato.
<<Dov'eri?>> mi chiede quest'ultimo, si alza e cammina verso di me.
<<Non mi avevi detto che saresti passato>> gli dico senza dargli una risposta, perciò mi ripone la domanda: <<Dov'eri?>> questa volta con un tono preoccupato. Che gli prende?
<<Mi hai preso qualcosa per il mal di denti poi?>> si intromette mia madre, gli lancio il sacchetto, senza distogliere lo sguardo da Harley.
<<Devi dirmi qualcosa?>> gli chiedo con sospetto, prima di fargli segno di seguirmi fuori dal salotto.
<<Che cosa dovrei dirti?>> ora sembra più scontroso.
<<Che ti prende Harley?>>
<<Niente>> distoglie lo sguardo.
<<Sicuro?>>
<<Non-ho-niente!>> mi sillaba.
Decido quindi di cambiare discorso, siccome ho capito che non dovrei preoccuparmi, almeno spero di aver capito bene. Sembra per un attimo rilassarsi.
<<Come mai non mi hai avvisata che venissi qui?>> gli chiedo e si acciglia ancora.
<<Volevo vedere se ti trovavo a casa>> mi sta davvero rivolendo uno sguardo di rimprovero?
<<Ero in farmacia>> sembra ritornare sereno.
<<Con chi?>> mi chiede e lo spingo. Mi sta confondendo troppo.
<<Con chi eri?>> mi urla contro.
<<Sola! Ero sola!>> urlo anch'io.

JARED •L'apparenza Non Vale•Where stories live. Discover now