Capitolo 3

1.2K 72 37
                                    

Dopo un' attesa che sembrava interminabile, finalmente è giunto il giorno in cui Ermal Meta inizierà la sua fisioterapia con me. Mi sembra ancora tutto un sogno, ma so che non appena lui entrerà da quella porta, scenderò finalmente nel mondo reale.

L' attesa si fa snervante. Come sempre ho la mia divisa rosa-salmone, ma questa volta, dopo essermi truccata ho spruzzato della lacca fissa trucco, così nel caso in cui sudassi, matita e mascara resterebbero al loro posto. Purtroppo con i capelli non ho potuto fare molto. Qui dentro fa molto caldo, quindi ho dovuto legarli per forza ed essendo molto lunghi gli elastici non reggono bene, di conseguenza mi sono affidata alla mio amato zippo biforcuto.

Nel momento in cui decido di avvicinarsi al piccolo specchio appeso nella stanza, la porta si apre e come d' incanto, Ermal entra sulla sedia a rotelle, spinto da uno di quegli odiosi scimmioni.

-" Buongiorno dottoressa." mi saluta con meno foga del solito, immagino non abbia avuto un buon risveglio.
-" Signor Meta, si accomodi. "

Faccio cenno di aiutarlo a sedersi sul lettino e dopo aver compilato moduli di " sicurezza" affinché queste sedute restino segrete, annuncio a tutti che possono lasciarci soli.

Mi lavo le mani e quando sento la porta chiudersi alle mie spalle, capisco di essere rimasta sola con lui. Per un attimo chiudo gli occhi, prendo un respiro profondo e stringo il bordo del lavandino... Posso farcela, in fin dei conti è una persona come un' altra. Finalmente mi giro.

È lì, sul lettino, con la schiena un po' curva e lo sguardo fisso per terra. I suoi occhi non hanno la stessa luce di sempre. Chissà cosa gli sarà successo.

-" Prima di cominciare... Ha qualche dubbio signor Meta?"
-" N-no no."
-" OK, quindi se per lei è un problema, comincerei..."
-" Si"
-" è un uomo di poche parole sa?"

Questa volta neanche mi risponde, si limita ad alzare le spalle con un sorriso amaro.

Ermal indossa una tuta scura, con una t-shirt grigia e i pantaloni neri. Al collo continua a portare le sue amate collane, mentre al polso noto dei nuovi braccialetti. Mi siedo su uno sgabello proprio di fronte a lui e gli faccio poggiare la gamba proprio sopra la mia.

Comincio a toccargli la gamba, come avevo fatto pochi giorni prima e con estremo imbarazzo noto che la stoffa è di troppo e che non mi permette di toccare i punti giusti.
-" Signor M-meta... Riuscirebbe a sfilarsi i pantaloni? L-la stoffa mi impedisce di lavorare..."
-" si...bella scusa questa!" mi dice divertito.

Io divento immediatamente rossa e inizio a sudare, però capisco che mi sta solo prendendo in giro, quindi mi lascio sfuggire una risata. Intanto lui cerca goffamente di sfilarsi i pantaloni e io non so perché, ma mi sento un pochino meno a disagio, quindi mi faccio forza e lo aiuto.

-" Nessuna donna me li aveva mai tolti così, sa?"
-" Ahahah, ognuna ha il suo goffo metodo... "
-" Goffa lei? Io la trovo molto sensuale..."

Sensuale...IO???? dai Ermal, mi sono appena calmata e tu già mi vuoi ammazzare?! Devo stare calma...
Rido per l' ennesima volta, ma adesso decido di guardarlo. Lui mi sta fissando con uno sguardo estremamente dolce, come se fosse incantato su qualcosa di raro.

-" Sa dottoressa... È da quando ci siamo incontrati che noto che ha un meraviglioso sorriso."
-"Il sorriso è la medicina più forte che esista al mondo" gli rispondo.
-" Sono d' accordo. "
-" Lo ripeteva sempre mia nonna, secondo lei un sorriso poteva cambiare il mondo e io voglio credere che sia così. Però mi dia del tu... Non sono ancora laureata."
-" Va bene, a patto che anche tu mi dia del tu ahahah, come se non lo sapessi io sono Ermal."
-" Piacere Ermal, io son Valeria."

Parlare con lui sembra facile. Durante tutta la fisioterapia non c'è mai stato un silenzio imbarazzante. Mentre io gli muovevo la caviglia in ogni direzione e massaggiavo il polpaccio leggermente in soggezione, abbiamo discusso di ogni cosa. Ad esempio mi ha raccontato come sia caduco come un salame dopo 2 minuti di gioco.

-" Ahahahah e così qualcuno non ha grande praticità con un pallone!"
-" Ehhhh direi di no!"

Dopo una sana risata, mi rendo conto che il tempo a nostra disposizione sta scadendo, quindi lo invito a rivestirsi, mentre io vado a lavarmi le mani... Anche se da fan, non vorrei.

Apro il getto dell' acqua e lascio che il fresco si insinui tra le mie dita bollenti, ma poi percepiscono un fiato caldo sul mio collo e il cuore inizia a battere all' impazzata.

-" Vale... Ora che siamo più... Più... Amici, mi dici perché dietro il tuo meraviglioso sorriso c'è un velo di tristezza?"
-" Si nota così tanto?" mi giro mostrando un sorriso amaro.
-" Si, abbastanza..."

Con una mano mi accarezza il viso, e in particolare lascia scivolare il pollice proprio sullo zigomo. Chiudo gli occhi e prendo un bel respiro. Poi però mi rendo conto di una cosa.

-" Ermal, tu non dovresti stare impiedi!!! Sei impazzito?!"
-"Tranquilla, ho preso possesso della stampella vicino al lettino...ora è mia mhuaaaa"
-" Ahahah sei unico."
-" Ma...torniamo alla domanda principale."
-" Te lo dico, se tu mi spieghi il motivo del tuo mutismo di prima, anche tu non sembri passartela bene."

Mentre lui ritorna sulla sedia a rotelle, noto che sta cercando di mettere ordine nella sua testa. Mi siedo vicino a lui e attendo.

-" Sai..."

Ma improvvisamente la porta si apre e il suo gruppo di scimmioni e sua madre entrano di prepotenza nella stanza.
-" Dottoressa, come va con mio figlio?"
-" Buongiorno signora, siamo solo all' inizio, ma penso che procederà bene."

Nel dirlo guardo nella direzione di Ermal e un sorriso complice, sigilla la nostra nuova amicizia.

L' angolo di Melissa
Buon pomeriggio lettori, spero abbiate passato una splendida giornata! La mia è stata meravigliosa...quindi non poteva mancare la mia dose giornaliera di Ermal!!! Al momento sto ascoltando " Ragazza paradiso" ...la trovo super stupenda!!!

Baci baciii😘

Era una vita che ti stavo aspettando-Ermal Meta- Wattys 2017Where stories live. Discover now