The Queen in the North- Cap. 7

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Nei mesi che seguirono la mente di Jocy fu affollata da mille pensieri e preoccupazioni diverse. Odiava ogni singolo momento di silenzio, perché proprio in quei momenti tutti quei pensieri che le procuravano angoscia si liberavano, creando un enorme caos dentro di sé. Ma, proprio come odiava i momenti tranquilli, odiava anche solo sentire suo padre o i suoi fratelli sospirare. Per ciò che la riguardava, la sua famiglia l'aveva venduta come carne al macello. Non avrebbe mai potuto anche solo pensare di dimenticare una cosa così. Dunque per la maggior parte del tempo Jocy si limitava ad osservare fuori dalla sua carrozza il paesaggio in continuo e lento cambiamento. Poteva percepire la natura attorno a sé sempre più viva più si avvicinavano al sud. Nel corso della sua vita non era mai riuscita a vedere molto dei Sette Regni, escluso tutto il Nord, la sua casa. Sapeva che il caldo, i colori allegri e i raggi del sole sulla pelle tipici del Sud le sarebbero piaciuti, anche se non sarebbero mai riusciti a farle dimenticare il Nord. Lungo il viaggio spesso si fermarono per qualche breve pausa presso la dimora di qualche Lord, avvertito del loro passaggio da Lord Beirmonth o dalla regina Cersei. A causa delle nunerose pause, il viaggio durò più del necessario.
Odiava tutta quella situazione, ma ribellarsi ad un destino già scritto le sembrò inutile, tanto che smise di lamentarsi dopo le prime due settimane di strada.

Nella mente di Jocy era impressa come un'immagine scolpita nella roccia la promessa fatta a Jon prima della sua partenza; non si sarebbe mai innamorata di Jaime Lannister.

Jaime Lannister.

Il nome che continuò a tormentare Jocy giorno e notte. Ancora di più la tormentava l'aspetto che si celava dietro questo nome. Era a conoscenza del fatto che fosse uno degli uomini più affascinanti e abili di tutto il continente Occidentale. Aveva studiato con cura tutta la storia della famiglia Lannister, anche se le aveva portato molta noia. Imprese, vittorie, ricchezze; a parer suo tutte caratteristiche prive di alcun valore morale. Aveva appreso molte nozioni sul suo futuro sposo, sia dai libri che dai pettegolezzi tra la servitù al Nord. Alto, muscoloso, con lunghi capelli dorati, dopo aver ucciso il re Folle attese l'arrivo di Lord Eddard Stark, allora a capo dell'avanguardia delle truppe di re Robert Baratheon, con la spada ancora sporca del sangue del re che aveva giurato di proteggere. Jocy sapeva quanto Ned lo disprezzasse, e per questo sapeva anche che sarebbe stato difficile fidarsi di lui come avrebbe dovuto fare da brava moglie. Inoltre giravano voci di una sua relazione clandestina con la sorella nonché regina Cersei. Più pensava al fatto di dover condividere il resto della sua vita con quest'uomo, più rimpiangeva di non aver fatto abbastanza per impedire che tutto ciò accadesse.

Percorsa ormai tutta la strada del re, la famiglia Beirmonth giunse alle porte di Approdo del Re, capitale dei sette regni e sede del Trono di Spade, all'interno della sala del trono nella roccaforte della Fortezza Rossa. Jocy si affacciò lentamente fuori della sua carrozza. Un odore sgradevole di fogna misto a escrementi colpì le sue narici, che subito si arricciarono a formare una perfetta smorfia di disgusto.

"Non capisco, se è la sede regale perché puzza così tanto?"

"La Fortezza Rossa è la sede regale, non Approdo del Re. Questo posto è pieno di povertà, sporcizia e spie."

Nel pronunciare queste ultime parole, Lord Beirmonth replicò la faccia disgustata della figlia, la cui attenzione nel mentre era stata catturata da sette gigantesche torri cilindriche, che formavano la tanto famosa residenza del re. La Fortezza Rossa, costruita in pallida pietra rossa, era protetta da bastioni di ferro che circondavano le torri, mentre massicce mura con nidi per gli arcieri circondavano la costruzione. Spessi parapetti di pietra, alcuni dei quali alti almeno un metro e mezzo circa, proteggevano il bordo esterno dei bastioni, sui quali delle teste erano state infilzate in lance di ferro. Jocy aveva letto che solitamente venivano appese le teste dei traditori, un particolare cui lei non riusciva a dare una spiegazione, non riusciva a capire perché fare una cosa così. In totale, la Fortezza non la sorprese più di tanto, considerando che le sembrava più piccola di Grande Inverno.
Le porte si aprirono per lasciare passare la carrozza di Jocy con il suo seguito. Per arrivare al castello dovettero passare per nido delle pulci, la zona più povera e di sicuro più sporca della città. Tutti accorsero nelle strade per assistere al passaggio delle carrozze e dei cavalli, come se fosse un evento cui non si assistesse troppo sepsso da quelle parti. Evidentemente il loro arrivo era stato preannunciato mesi prima. Percorsero la strada verso il castello in silenzio, ascoltando le urla della folla. Il nervosismo di Jocy andò aumentando, tanto da sembrarle di stare realmente male. Non le piaceva essere al centro dell'attenzione ma ora non poteva evitarlo; avrebbe sposato un membro di una delle famiglie più importanti di tutti i sette regni.

The Queen in the NorthWhere stories live. Discover now