The Queen in the North- Cap. 8

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Calò un silenzio di tomba tra i presenti. Jocy non si pentì di aver detto ciò che pensava, era il suo carattere e mai e poi mai avrebbe chiesto scusa a qualcuno per questo. Ad ogni modo, temeva la reazione del Re, e ancor di più, di sua moglie Cersei. Il suo sguardo restò fisso negli occhi di Re Robert. Non era inferiore a lui, lo sapeva, e non aveva intenzione di nascondere il fatto agli occhi delle persone. Sentiva lo sguardo accusatorio di Peter e di suo padre su di sè, ma non le importava.
Re Robert corrugò la fronte, e non spostò lo sguardo da Jocy neanche per un istante.

"E chi sarebbe il miglior spadaccino del Nord?"

Jocy si morse il labbro inferiore. Nominare il bastardo di Ned, il bastardo dagli occhi petrolio, sarebbe stato un rischio, quasi un' offesa. Fece un respiro profondo.

"Ho avuto modo di vedere Robb Stark, il primo figlio di Lord Eddard Stark esercitarsi con suo fratello, Jon Snow, e penso che siano loro i migliori spadaccini del Nord"

Robert non disse nulla, continuò semplicemente a fissarla.

"E non credo di essere l'unica a pensarla così"

La osservò, poi iniziò a ridere. La tensione che si era creata prima scomparve e tutti ripresero a respirare, qualcuno ebbe anche l'audacia di ridere con Re Robert. Cersei sorrise e proprio come suo marito, non spostò lo sguardo da Jocy. Ammirava il suo coraggio.

"Robb e il bastardo? Ah, hai ragione sai. I figli di Ned sono come suo padre: agili, coraggiosi, forti."

Lei per prima era a conoscenza degli ottimi rapporti che correvano tra Ned e Robert, quindi sapeva che il re non avrebbe giudicato quella sua affermazione come offensiva o troppo azzardata e che, anzi, avrebbe concordato con quanto da lei affermato. Peter guardò con quanto più odio poteva la sorella. Se avesse potuto l'avrebbe uccisa in quel momento, davanti a tutti. Odiava come, nonostante la sua sfrontatezza, riuscisse sempre a cadere in piedi in qualsiasi situazione. Aveva sempre odiato questo di lei, l'aveva sempre sottovalutata, credendola il ramo debole della famiglia. Forse Peter si era sempre sbagliato, e presto Jocy glielo avrebbe dimostrato.

"Sarete stanchi per il viaggio, permettete che vi mostri le vostre camere" disse Cersei attirando l'attenzione di tutti i presenti.

Fu la prima volta che Jocy sentì la sua voce. Robert si girò lentamente verso sua moglie, guardandola con il suo solito disprezzo. Anche solo il suono della voce di Cersei riusciva a rovinargli la giornata. Non avrebbe mai voluto sposarla, questo Jocy lo sapeva bene: conosceva la storia della ribellione di Re Robert meglio di chiunque altro. Per un attimo compatì l'uomo grasso e dal viso arrossato per il troppo vino che si trovava davanti, lo stesso uomo che un tempo fu l'eroe della battaglia del Tridente, alto e di bel aspetto...il sogno segreto di ogni dama dei Sette Regni. Jocy si girò verso Cersei e le sorrise, cercando di convincerla della simpatia non troppo sincera che provava nei suoi confronti.

"Volentieri, prima delle nozze gradirei riposarmi"

Cersei non sorrise a Jocy. Il fatto che suo fratello gemello Jaime avrebbe dovuto sposarla non le andava a genio e questo era un dettaglio che non passava più in osservato ormai da qualche tempo. Da quando ad Approdo del Re si era sparsa la voce che una straniera del Nord sarebbe giunta per sposare il figlio di Lord Tywin Lannister, erede di Castel Granito e fratello inseparabile della regina, quest'ultima era diventata più irascibile del solito. Era sempre stata nota la poca simpatia dei Lannister nei confronti del duro e freddo Nord, ma tutti sapevano che il motivo di tanto sprezzo da parte di Cersei era un'altro, sebbene nessuno avesse il coraggio di dirlo. Con un segno del capo intimò Jocy a seguirla. Jocy esitò per qualche istante, seguire Cersei avrebbe significato stare da sola nella stessa stanza con lei e, anche se sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare quella situazione, l'idea di doverlo fare non le piaceva. Si girò verso il resto della famiglia e, dopo aver visto gli sguardi di disappunto di tutti i suoi fratelli eccetto Edmund, che la stimava anche più di prima, seguì Cersei nascondendo le sue insicurezze. Stare accanto a una persona di così tanta eleganza e bellezza la metteva a disagio, perchè per quanto potesse essere sicura di sè, sapeva di non essere mai stata il massimo della eleganza; sempre troppo mascolina per essere una lady, nonostante l'evidente bellezza. Si fecero largo tra la folla e le guardie reali che al loro passaggio prontamente si facevano da parte e accennavano un leggero inchino con il capo.

Il cammino verso gli alloggi non fu lungo, ma a Jocy parve durare un'eternità. Durante tutta la strada Cersei non disse nulla a Jocy, non la degnò neanche di uno sguardo. E fu così anche quando arrivarono nella stanza di Jocy. Cersei giunse davanti alla porta, vi restò ferma qualche secondo, poi la aprì e vi entrò.

"Questa è la stanza che è stata riservata per voi"

"Vi ringrazio". Prima ancora che Jocy potesse aggiungere anche solo una parola, Cersei le si pose davanti, sguardo fiero dritto nei suoi occhi, braccia conserte e testa alta.

"Cosa credi di fare? Ti fai amico il Re mio marito con uno squallido e inadeguato riferimento agli Stark?" Nel pronunciare quel nome Jocy avvertì tutto l'odio che Cersei riservava per quella famiglia cadergli addosso.

"Vostra altezza io-"

"Qual'è la tua più grande preoccupazione? Restare sola in questa città sconosciuta?"

Jocy la guardò negli occhi ed iniziò a percepire il timore crescere in sé. Cersei le si avvicinò a qualche centimetro dalla faccia.

"Non ci sono amici in questa città, sarai sempre sola."

Jocy sentì sbattere la porta alle sue spalle e si rese conto che la regina era uscita.

Sebbene si fosse ripromessa che sarebbe stata forte, che avrebbe resistito alla tentazione di cedere, di abbandonarsi a se stessa, non potè evitarlo. Sentì gli occhi inumidirsi, le lacrime iniziare a rigarle il pallido e delicato volto. Si lasciò cadere sul letto, cercando di non pensare a quanto la situazione pesasse sulle sue spalle. Tra ininterrotti singhiozzi soffocati, così come i pensieri opprimenti di lei al cospetto degli dei a giurare fedeltà eterna a Jaime Lannister, Jocy riuscì ad addormentarsi. L'unica cosa che sognò quel giorno fu il grigio, rosso e violento inverno.

//Spazio autrice
And here we go again
Mi spiace per l'eterna assenza, ma tra scuola, blocco, nuova stagione di GoT e brutto periodo non sono riuscita a buttare giù neanche due parole. Mi dispiaceva lasciare sospesa questa storia, che ha occupato la mia mente per così tanto tempo. Spero ora che tutto sia passato e che io possa realizzare ciò a cui tengo davvero.
So che il capitolo non è un granchè, ma spero riuscirete a perdonarmi (sempre che ci sia ancora qualcuno che ci tenga alla mia storia.)
Vi mando un grossissimi bacio e, spero, a presto
-M

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 25, 2018 ⏰

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