Capitolo 1

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Ben

Emy è cambiata da quando l'ho vista l'ultima volta. Ma anche io, del resto.

Ha preso un piccolo appartamento in centro città, e ormai vive da sola. Io l'ho raggiunta entrando nella sua televisione, senza farmi vedere. L'elettronica è la mia specialità, dopo la mia morte ho assunto diversi poteri legati ad essa, perciò non è difficile per me utilizzare i cavi elettrici come delle strade che posso percorrere a tutta velocità.

È circa l'una, e la ragazza sta mangiando da sola seduta ad un piccolo tavolino. I suoi capelli sono più lunghi di un tempo, ed arrivano circa fino a metà schiena. Sono sempre corvini, ma si è fatta le punte blu. L'abbigliamento, però, è sempre lo stesso. Ha una canotta blu, dello stesso colore dei grandi occhi, e dei jeans lunghi e neri.

Vederla mi fa uno strano effetto. Prima che io venissi a conoscenza della faccenda delle Creepypasta e di Slenderman Emy ha vissuto con suo fratello e me. Io ero già un demone e lei si era lentamente adattata alla faccenda dopo la mia morte. Eppure il virus mi ha impedito di restare con lei. Circolando nel mio corpo mi ha reso pericoloso. Ho dovuto abbandonarla, per non farle del male, e dopo qualche anno sono finito alla CreepyHouse. Ed ora eccomi da lei, pronto a renderla come me.

Mi pare strano. È sempre stata buona, Emy. Non è violenta, non le piace fare del male. Come potrebbe essere infetta?

Mi manca. Non ho mai voluto bene a lei come a qualcun'altra. Se finisse a far parte della Casa potremmo recuperare il nostro rapporto. Ma non voglio che lei si riduca così. Non è un'assassina.

"Sono gli ordini del capo"

Non posso ribellarmi a Slenderman. Non l'ho mai fatto, e questa volta non farò un'eccezione.

Devo solo osservarla, per ora. Ancora non è il momento di mostrarmi a lei. Devo conoscerla, sapere chi è diventata nel corso del tempo. Devo sapere come innescare il virus dormiente dentro di lei.

La sua giornata sembra essere abbastanza noiosa. Dopo che ha finito di mangiare prende il telefono e scambia un paio di parole con quella che deve essere una sua amica. Riguarda una non so quale festa di Halloween a casa di un certo John, che probabilmente si terrà il 31 Ottobre, tra una settimana. Chi sia questo tipo, davvero non ne ho idea. Ma so già che mi intrufolerò tra gli invitati. Devo tenerla d'occhio a tutti i costi, non posso fallire nella mia missione.

La minacciosa presenza di Slenderman non fa che ricordarmi che non devo e non posso assolutamente fallire.

Poi si siede sul divano e si mette a guardare la televisione, appoggiando il pugno chiuso sulla guancia con fare annoiato. Resto a guardarla per tutto il tempo.

So che per qualcuno tenere d'occhio una persona per un'ora o due senza farsi vedere non è considerato normale, ma per me e per molti alla Casa è abitudine. Passo molto tempo ad osservare le mie vittime. Anche quando loro si sentono al sicuro, io le guardo. Del resto, è in questo che consiste il mio metodo. Io non uccido sanguinosamente, non mi sporco le mani. Anzi, io non ho commesso alcun omicidio, mai.

Io perseguito le mie vittime. Le seguo, le osservo, faccio sentire la mia presenza, infetto i loro computer, li seguo persino nei loro sogni.

Io non uccido nessuno.

Io faccio in modo che la mia stessa vittima, pur di sfuggirmi, arrivi a desiderare la morte.

Breath | Ben DrownedWhere stories live. Discover now