Capitolo 34

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Ben

Ancora non riesco a credere a ciò che ho visto. La sua morte. No, non è possibile, non per davvero. Insomma, è assurdo, lui è, era, praticamente immortale.

Eppure, una volta uscito dal mio stato di trance, all'improvviso e di colpo, l'ho visto.

Alto, sottile, come era sempre stato, mentre ai suoi piedi si allargava una grande pozza nera, come inchiostro. Era il suo sangue.

Con un sospiro, mi metto le mani in tasca, mentre seguo Emy.

Nel frattempo, ripercorro le mie memorie più recenti. Davanti a Slenderman, fermo e rigido come sempre, avevo visto una figura nera, massiccia, dagli occhi luccicanti e rossi. Avevo sentito il ringhio feroce di una bestia inferocita, e l'ombra era corsa via nella foresta, nella nebbia, a una velocità spaventosa.

Slenderman non era morto. Non era caduto come avrebbe fatto un umano.

Si era dissolto come un fantasma. La sua bocca, aperta in una lunga serie di denti da pesce abissale, lunghi e affilati come aghi, aveva iniziato a colare sangue nero, come la ferita al suo petto. Era diventato come carta.

La sua pelle si era coperta di crepe, sbriciolandosi in infiniti piccoli frammenti bianchi, e perdendosi nel vento. Non aveva emesso un suono.

- Cosa credi di fare, dopo aver riunito gli altri? - chiedo, fissando la nuca corvina di Emy che cammina davanti a me.

Non siamo soli. Abbiamo recuperato Ticci Toby, malconcio ma che ovviamente non si è reso conto di essersi aperto il mento finché non gliel'ho detto. Ha scosso la spalle e ha detto che poi si curerà. Mi chiedo solo quando e come potrà farlo.

Lui non sembra preoccuparsene affatto, da parte sua.

E poi, Eyeless Jack. Cammina in silenzio, la sua maschera si è leggermente rovinata.

- Abbiamo bisogno di trovare un nuovo protettore. Qualcuno che sostituisca Slender, qualcuno che sia forte come lui.

- Slender è stato ucciso. Chiunque forte come lui verrebbe ucciso, non trovi? E poi, non conosco nessuno forte quanto lui - risponde il cannibale - L'unico era Mr. Creepypasta, ma è morto e sepolto. Nulla da fare, direi.

- Non siamo condannati - dice lei, decisa - C'è un'altra soluzione.

- E come lo sapresti?

- Perché se non c'è moriremo tutti, o peggio. Quindi c'è un'altra soluzione. Per forza.

Come ragionamento devo dire che non fa una piega.

- Slenderman non ha qualche... cugino di secondo grado? Un nonno? Un figlio? Un fratello gemello? - chiede lei, e io, Toby e EJ ci guardiamo, senza sapere cosa dire.

Non credo sia possibile che qualcosa come lui abbia parenti.

Poi, Emy si ferma all'improvviso. La vedo guardarsi attorno senza una parola. Io faccio lo stesso.

La zona di foresta in cui camminiamo noi adesso è diversa. Camminando per diverse ore siamo usciti dal territorio di Slenderman.

Gli alberi sono più massicci, nodosi. C'è sempre nebbia, ma meno, e sui rami vi sono foglie verdi e scure. Eppure questo posto ha ancora qualcosa di vagamente sovrannaturale. Anche se non mi so spiegare cosa.

- Laggiù c'è qualcuno! - dice Toby, e indica una figura, nella nebbia, leggermente lontana.

- Abbassa la voce - sibila Emy - Potrebbe essere uno di loro.

Restiamo tutti zitti, e ci avviciniamo a passi lenti. Vedo EJ tirare fuori per sicurezza il proprio bisturi.

Emy non ha armi, ma la sua camminata si fa molto più cauta. La seguo, avvicinandomi silenziosamente. Credo che anche la figura ci abbia notati.

Credo ci stia guardando. Credo.

Ne ho la conferma quando inizia a correre verso di noi.

Ticci Toby si difende con le accette e io decido di trasformarmi, di prendere l'aspetto che ho all'interno di Majora's Mask. Così, almeno, sono armato.

Tiro fuori la spada e mi fermo.

Tra la nebbia riconosco capelli corvini e una bianca felpa sporca, insieme a un poco piacevole odore di cadavere.

Jeff corre e si ferma davanti a noi. Sembra incredibilmente rilassato, ed è completamente coperto di sangue. Anche i suoi capelli sembrano bagnati.

- Ho incontrato un uomo gentile! - dice, con la genuina felicità di un bambino che ammazza le persone per piacere.

Toby mi rivolge uno sguardo. So a cosa pensa. Deve essere un'allucinazione, o qualcosa di simile. Chi dovrebbe aver incontrato?

- L'uomo gentile vuole vedervi, ha detto di portare qui i miei amici ora che la Casa è andata a fuoco, venite!

Con una mano cremisi prende il braccio di Emy e la tira. Con gli occhi spalancati e una voce infantile lo sento dire - Allora, venite?

Seppur con diffidenza, lo seguiamo. Tengo la mano stretta sulla mia Master Sword, e camminiamo ancora.

Jeff non segue alcun sentiero ma sembra sicuro riguardo la strada da compiere. Ci conduce, e troviamo un uomo seduto vicino ad un albero.

Ci guarda e sorride. È più grande di me. Forse ha venticinque anni o qualcosa del genere.

Ha i capelli neri, abbastanza corti, e lisci. E guarda tutti noi con un grande paio di occhi bruni. È vestito in modo sobrio, con una camicia di flanella a quadri neri e rossi, e pantaloni scuri.

Si alza e porge la mano ad Emy. Lei non gliela stringe.

- Chi sei? - chiedo, mantenendomi a distanza.

- Sono dalla vostra parte - risponde lui, con un sorriso - Anche Jeff lo è. Potete fidarvi.

- Ti ho chiesto chi sei.

Lui si alza una manica, rivelando una cicatrice a forma di rosa sul dorso della propria mano.

- Alex, Proxy di Offenderman. Slenderman non era il solo a combattere contro Zalgo.

- Chi diamine è Offenderman, una parodia dell'Operatore? - chiede Emy, incrociando le braccia al petto - Noi non stiamo dalla parte di nessun padrone, Slender, Zalgo, o "Offenderman" che sia.

- Non sarete servi di nessuno. Credo abbia solo voglia di fare una chiacchierata. Fidatevi, è molto più simpatico di suo fratello.

Breath | Ben DrownedWhere stories live. Discover now