Capitolo 38

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Nate

Sono piuttosto stanco. Questo corpo mortale è troppo fragile. Dopo la battaglia, ho bisogno di riposare. Tra l'altro, devo anche occuparmi di tenere a bada l'anima del ragazzo, che cerca di emergere, talvolta. Per quanto sia patetico, diventa stancante.

Per questo ora sono seduto sul mio trono, nella sala dalle pareti nere. Questo posto mi dà più energia, mi fa sentire più forte.

Mi spiace che Slenderman non abbia voluto sottomettersi, ma spero ancora nei suoi fratelli. Mi spiacerebbe perdere potenziali servi con un simile potenziale. Sospiro.

Certo non posso accettarli come miei pari. Loro lo vorrebbero, ma non io. Zalgo non è pari a nessuno.

Probabilmente pretenderanno tutti di potermi guardare negli occhi, di essere alla mia stessa altezza. Di avere anche loro il controllo.

Non lo avranno, rovinerebbe i miei piani. Vorrebbero che la vita continuasse, perché questo è ciò che serve a loro, per nutrirsi e vivere.

Ciò che serve a me, invece, è il caos. Il caos puro, il caos originario. L'energia pura e ricca di fuoco che qui c'era un tempo. Una terra in fiamme, come quella di miliardi di anni fa. Ogni cosa tornerà ad essere solo fuoco ed energia. Così, finalmente, potrò liberare la mia vera forma, insieme ai demoni intrappolati con me.

Torneremo alla nostra gioia originaria, presto.

Questo pensiero mi fa piacere. A lungo è stato solo un sogno, ma ora è una realtà che si fa sempre più concreta. È meraviglioso.

- Lord Zalgo - una voce mi chiama, e io sono costretto ad allontanarmi dalle mie fantasie. Rick, credo si chiami.

Tra i miei adepti sembra essere il più fidato, il primo che ha iniziato a cercare di risvegliarmi. Secondo la logica umana dovrei essergli grato, ma ha fatto solo il suo dovere.

Apprezzo che non pretenda di essere trattato come se fosse migliore degli altri.

- Dimmi.

- Liu Woods vorrebbe giurare fedeltà, è qui fuori.

- E allora che entri.

Liu. Già altri prima di lui l'hanno fatto. Lui ha dovuto pensarci.

Gli ho lasciato tempo. In queste cose, mi considero gentile.

Liu entra nella sala, percorrendone la volta vuota, e passando in mezzo alle quattro file di panche, con passo spedito. Si ferma di scatto, e mi fissa negli occhi.

Mi piace, questo ragazzo. Ha qualcosa nello sguardo, che mi dice che potrebbe essermi molto utile.

- Ce ne hai messo di tempo - dico.

-

Dovevo pensare.

- Odio gli umani che pensano.

- Voglio aiutarti nel tuo piano. Distruggere le Creepypasta ribelli e, in seguito, il mondo. A una condizione.

- Sentiamo. Non accetto condizioni molto spesso.

- Tutto ciò che chiedo, è che Jeff sia riservato a me. Voglio guardarlo in faccia, mentre muore.

Sorrido.

Ci vorrà un po' tempo prima di attaccare. Allora, vorrò vedere uscire da Liu tutta la rabbia che ha negli occhi.

Per ora però, devo riposare. Ancora non è il momento.














E con questo piccolo capitolo, Breath finisce. Ma questo, cari, è solo l'inizio.

A questo libro se ne aggiungerà presto un altro, infatti.

Nel frattempo vi ringrazio per avermi seguita fin qui, per aver letto le vicende di Emy, Ben e compagnia bella. Vi ringrazio per i voti, per i commenti, per le fan art

(Davvero un sacco, un libro a parte ce dovrei fare altro che)

e per tutto ciò che fate per sostenermi. Grazie mille, davvero.

Mentre aspettate il sequel ditemi cosa pensate di questo "Breath", e non disperate.

Le avventure di Emy Evans non finiscono qui.

Breath | Ben DrownedDonde viven las historias. Descúbrelo ahora