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Da quel giorno Claudio incrociò Mario ogni volta che entrava in palestra.

Mario accennava un segno di saluto con il capo, ma mai si erano parlati, Claudio aveva cercato in più di un occasione di rivolgergli la parola ma l'altro cercava di evitare ogni tipo di contatto.

Claudio non si spiegava l'atteggiamento del moro, così scostante e sfuggente, in fondo gli aveva salvato la vita.

Quello di quella sera e questo che mostrava totale indifferenza sembravano due persone completamente differenti e Claudio sembrava sempre più incuriosito finché un mercoledì sera erano al corso e Mario entrò nell'aula della lezione.

" Francè chiudi tu stasera per favore"

" Tranquillo capo ci penso io, le chiavi le lascio a Daf come sempre?" capo? Claudio seguiva la conversazione incuriosito, Paolo avrebbe dovuto spiegargli tante cose.

" No tienile tu non credo di fare in tempo ad aprire domani. Te ne devi occupare tu."

" Tranquillo ci penso io a domani"

Mario si girò per uscire, poggiò una mano alla porta e si fermò come se stesse riflettendo su qualcosa, si rigirò " A domani. Ah Pini vi aspetto al pub all'angolo dobbiamo parlare" prese la porta e se ne andò.

Senza aspettare alcuna risposta come se questa fosse sottintesa.

Paolo sorrise tra se, un sorriso amaro e disse qualcosa del tipo "lo sapevo" mentre Claudio era ancora fermo a quel "vi" che includeva anche lui in quella specie di appuntamento.

" Paolo che succede? Che vuole Mario da noi?" ma l'amico non rispose alzò le spalle e continuò a seguire la lezione.

Claudio invece era distratto, continuava a pensare ai possibili motivi per cui Mario volesse incontrarli.

Forse vuole solo bere una birra in compagnia ma lui e Paolo non si sopportano, forse vuole parlare della sera con Juan ma se mi ha sempre evitato.

Continuava a scartare possibilità finché la lezione non finì.

Si diressero negli spogliatoi per cambiarsi " Cla non ti arrabbiare" Claudio era confuso.

" Perché mai dovrei arrabbiarmi? Con chi poi? Con te? Non potrei mai" Paolo sospirò e con lo sguardo basso " Allora ricordatelo quando ti verrà da arrabbiarti".

Si diressero al pub dove li attendeva Mario, il Momo, ci erano stati tante volte in quel posto ma stasera sembrava non essere lo stesso, non c'erano le loro risate ma solo silenzio, non c'erano le battute di Claudio o i deliri di Paolo però c'era Mario lì seduto ad aspettarli.

Fece un cenno con la mano per farsi vedere, era seduto ad uno di quei tavoli rotondi alti circondati dagli sgabelli e con una birra davanti, salutò con un cenno della testa.

" Pini hai già parlato con Claudio?" chiese il moro e Paolo fece solo un cenno di diniego con la testa.

Aveva lo sguardo basso come se volesse nascondersi, aveva cercato in ogni modo di convincere Mario a non coinvolgere Claudio ma il moro aveva insistito che l'amico sapesse.

" Cazzo Paolo te l'ho detto non è uno scherzo. Lo capisci che deve sapere, che potrebbe essere pericoloso. Dovete andare dalla polizia. Io non posso farlo da solo. Capisci che se mi distraggo o faccio tardi anche solo di un minuto potrebbe- potrebbe"

" Non dirlo ti prego. Ti ho assunto per quello no?" Claudio non ci stava capendo niente.

Paolo aveva assunto Mario? E per fare cosa? E cosa era pericoloso? Cosa doveva sapere? Claudio aveva mille interrogativi.

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